Il Galletto di Mondovì
forse sta ancora cantando in provincia di Cuneo


Il Galletto di Mondovì

Un museo per il Galletto
di Orlando Perera
2000

Risalgono al Settecento le origini della tradizione della ceramica di Mondovì, caratterizzata prima di tutto dalle tipiche decorazioni a forma di gallo, ma anche a motivi floreali o paesaggistici. Tre i motivi principali che hanno permesso, proprio in questa zona della provincia di Cuneo, la nascita della ceramica di Mondovì: la massiccia presenza di argilla figulina nel territorio, la grande disponibilità di acqua, necessaria come forza motrice, e quella altrettanto abbondante di legna, indispensabile per alimentare i forni in cui le maioliche monregalesi venivano cotte.

La storia della ceramica di Mondovì è antica e interessante: da molte testimonianze si sa che già alla fine del Seicento si potevano contare diverse fabbriche di maiolica a Mondovì, soprattutto nella campagna circostante. Ma per parlare di un vero e proprio inizio della tradizione ceramica monregalese bisogna attendere il 1807, quando il medico Francesco Perotti diede il via alla produzione di manufatti in terra rossa invetriata. Poco dopo, il savonese Benedetto Musso apre uno stabilimento ceramico a Mondovì, subito seguito nell’esempio da Giuseppe Besio e dai fratelli Messa. In breve, la ceramica di Mondovì diventa un elemento trainante nell’economia del territorio e sorgono laboratori ceramici anche a Chiusa Pesio, Vicoforte-Moline e Villanova Mondovì.

La crisi, per la ceramica di Mondovì, arriva solo nella seconda metà del Novecento, dettata da un lato da una rivoluzione del gusto, visto che il mercato inizia a prediligere manufatti porcellanati, e, dall’altro, dalla concorrenza che arriva dai prodotti importati dell’Est. Molte delle industrie ceramiche monregalesi chiudono negli anni Settanta, e la ceramica di Mondovì è costretta dagli eventi a recuperare le sue origini artigianali. Una costrizione felice, che ha inaugurato una nuova stagione di successi per questa importante tradizione artigianale piemontese: nuove botteghe ceramiche hanno infatti aperto i battenti sul territorio di Mondovì, ponendosi come obiettivo quello di conservare e trasmettere quel patrimonio di cultura ed esperienza artistica che, senza di loro, andrebbe inesorabilmente smarrito.

Oggi, grazie alle leggi 9 luglio 1990 n.188 e 6 febbraio 1996 n. 521, alla ceramica di Mondovì è riconosciuta la denominazione di origine "Ceramica Artistica e Tradizionale di Mondovì", una vera e propria DOC di cui si possono fregiare, stampigliandola sulle loro creazioni, solo i ceramisti iscritti nel Registro dei produttori di ceramica artistica e tradizionale depositato presso la Commissione Provinciale per l'Artigianato di Cuneo e al registro dei produttori di ceramica di qualità presso il Consiglio Nazionale Ceramico.

http://www.originalitaly.it/editoriali/artigianato-locale/dettaglio/ceramica-di-mondov-il-gallo-che-conquista