Jan Steen
1626-1679

De Hoenderhof - The Poultry Yard - Il Pollaio
1660

Jan Havickszoon Steen

Autoritratto

Jan Havickszoon Steen (Leida, 1626 - Leida, 3 febbraio 1679) è stato un pittore olandese. L'introspezione psicologica, l'ironia e l'abbondanza di colore sono le caratteristiche che contraddistinguono il suo stile. Jan nacque a Leida in una famiglia cattolica benestante che da molte generazioni gestiva la locanda L'Alabarda Rossa. Come il suo più noto contemporaneo Rembrandt, Steen frequentò la scuola latina di Leida. Ricevette la sua educazione artistica da Nicolaes Knupfer (1603-1660), pittore tedesco noto per i suoi quadri a sfondo storico o narrativo ambientati a Utrecht. Le influenze di Knupfer si ritrovano nell'uso della composizione e del colore messi in atto da Steen. Un'altra fonte di ispirazione fu Adriaen van Ostade (1610-1685), pittore di scene rurali, vissuto ad Haarlem. Non è noto, tuttavia, se vi sia stata qualche frequentazione tra i due.

Nel 1648 Jan Steen si unì alla corporazione di artisti e artigiani Sint-Lucasgilde (Gilda di San Luca) di Leida, ma, poco dopo, divenne assistente del rinomato paesaggista Jan van Goyen (1596-1656) e si trasferì in casa sua a L'Aia. Il 3 ottobre 1649 sposò Margriet, figlia di van Goyen, dalla quale ebbe otto figli. Steen lavorò con il suocero fino al 1645, quando si trasferì a Delft, dove avviò la fabbrica di birra De Roscam (Al pettine) senza molto successo. Visse poi a Warmond del 1656 al 1660 e ad Haarlem dal 1660 al 1670, periodo in cui fu molto produttivo. Nel 1670, a seguito della morte del padre e di quella della moglie, avvenuta un anno prima, Steen tornò a Leida, dove rimase fino alla morte. Nell'aprile del 1673 si sposò di nuovo, con Maria van Egmont, che gli diede un altro bambino. Nel 1674 divenne presidente della Sint-Lucasgilde. Morì a Leida nel 1679 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di Pieterskerk.

Il tema preferito da Jan Steen è la vita di tutti i giorni. Molte delle scene di genere da lui eseguite sono a tal punto vivaci da arrivare al caos più totale e alla lascivia. Tuttavia sottili indizi nei suoi dipinti suggeriscono che Steen intenda avvertire lo spettatore piuttosto che invitarlo a copiare questi comportamenti. Molti dei lavori del pittore fanno riferimento a vecchi proverbi olandesi e alla letteratura del Paesi Bassi. Jan Steen dipinse anche diversi autoritratti, nei quali non mostra alcuna vanità. Steen non si astenne, tuttavia, anche da altri generi: dipinse, infatti, anche scene storiche, mitologiche e religiose, nature morte e paesaggi. Il pittore non ebbe alcuno studente, ma il suo lavoro fu fonte di ispirazione per molti altri pittori successivi.

Autoritratto in veste di suonatore di liuto