Francisco de Zurbarán
1598-1664

Adorazione dei pastori

Francisco de Zurbarán (Fuente de Cantos 1598 - Madrid 1664), pittore spagnolo di soggetti devozionali. Le sue opere meglio riuscite fusero due tendenze dominanti nell'arte spagnola: realismo e misticismo. Nelle sue opere giovanili si possono riconoscere influssi di Michelangelo. Nel 1629 era un pittore già affermato, e fu quindi invitato dalle autorità cittadine a stabilirsi a Siviglia; vi trascorse i trent'anni seguenti, a eccezione del 1634-35, in cui lavorò alla corte reale di Madrid dove era stato invitato per interessamento di Velázquez.

L'uso di colori netti e spesso brillanti, i particolari minuscoli e le composizioni semplici, le figure plastiche e monumentali dalla forte tridimensionalità e il chiaroscuro che illuminava di luce brillante i suoi soggetti conferirono ai suoi dipinti una fermezza e dignità che evocavano la solitudine e la solennità della vita monastica. Zurbarán fu influenzato solo marginalmente da Velázquez e da Jusepe de Ribera. Negli ultimi anni, quando il suo successo declinava, il suo stile acquistò similitudini con quello di Bartolomé Estéban Murillo, allora alla moda.

Tra le opere giovanili di Zurbarán si ricordano la Crocifissione (1627-1629, Museo provinciale, Siviglia); in seguito dipinse alcune grandi scene della vita di san Pietro Nolasco (vissuto nel XIII secolo), L'apoteosi di san Tommaso d'Aquino (1631, Museo provinciale, Siviglia), considerato uno dei capolavori dell'arte spagnola, e Natura morta con piatto di cedri, cesto di arance e tazza con rosa (1633, Fondazione Norton Simon, Los Angeles).