Italia
Montegallo
Ascoli Piceno

 

Montegallo è un comune italiano di 587 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. Situato ai piedi del Monte Vettore, è comune sparso con sede nella frazione di Balzo e fa parte della Comunità Montana del Tronto. Negli anni passati ha raggiunto una popolazione massima anche di oltre 3.000 abitanti, ma poi, con le congiunture negative degli anni sessanta-settanta e la conseguente emigrazione verso Germania, Svizzera, Brasile e altre destinazioni, l'intero comune si è spopolato, anche perché gli emigranti, al ritorno, hanno deciso di stabilirsi nelle città più grandi.

Secondo la tradizione il primo nucleo dell'odierno Montegallo si fa risalire alla presenza di Marchio Gallo, inviato di Carlo Magno, il quale avrebbe fondato il castello del territorio sopra il "Monte" nel corso del VII secolo. Per diversi secoli il nucleo abitato rimase circoscritto al Castello con la sua chiesa e la grande vela campanaria e diede rifugio agli abitanti dell'intera valle. Nel 1250 entra nella sfera di influenza di Ascoli Piceno, con l'obbligo di avere come castellano un cittadino ascolano e di offrire annualmente l'omaggio del Palio, nella ricorrenza di Sant'Emidio.

La denominazione "Mons Sanctae Mariae in Gallo" appare nelle Costituzioni Egidiane del 1357. Altra testimonianza è offerta dall'opera "Italiae Illustratae" dell'umanista Flavio Biondo (1392-1463) che in una descrizione storico-geografica delle regioni italiane, compilata presumibilmente tra il 1448 e il 1453, traccia un ritratto del territorio sibillino. C'è infatti uno stretto legame tra Montegallo e la leggenda delle Sibille, testimoniato da altri letterati tra cui Francesco Panfilo (umanista di San Severino Marche morto probabilmente intorno al 1542 nel suo "Picenum"), Leandro Alberti (1479-1552) che, nella sua "Descrittione di tutta Italia" pubblicata in prima edizione a Bologna nel 1550, inizia il suo racconto sulla Sibilla proprio riferendosi alla comunità di Montegallo a cui la grotta è molto vicina; da citare, inoltre, il geografo e cartografo olandese Paulus Merula (Paul von Merle, 1558-1607), nella sua "Cosmographiae generalis libri tres…", pubblicata in prima edizione ad Amsterdam nel 1605.

Solo nel XVI secolo, in tempi meno minacciosi, gli abitanti scesero più a valle e, riutilizzando in gran parte il materiale arenario del castello, diedero vita all'attuale frazione di Balzo, l'attuale capoluogo comunale. Pian piano nella valle sorsero nuovi centri, molti dei quali sono ancora presenti con i loro portalini e le finestre in pietra scolpita che risalgono proprio al XV/XVI secolo. L'architettura è legata alla presenza del monaci benedettini, insediatisi nel territorio prima del nascere delle magistrature comunali.