Proverbi milanesi
A Nadal el pass d’on gall
A
Natale la giornata si allunga
di un passo di un gallo
Anche in questo inizio d’anno 2012 le giornate si vanno progressivamente allungando. Me ne sono reso conto ieri, 5 gennaio 2012, quando ho assistito a uno splendido tramonto del sole che scendeva nel tratto di orizzonte compreso tra due palazzi della mia città, Milano. L’orologio indicava alcuni minuti in più rispetto ai giorni precedenti; allora ho riavuto alla mente, emerso dal profondo passato, un detto che ogni anno riecheggiava in casa mia il 13 dicembre. Lo avevo imparato da mia mamma e da lei a sua volta, per così dire, ereditato dalla nonna e dalle zie: si riferiva all’aumento, tanto desiderato nel profondo inverno, delle ore di luce, che apriva il cuore alla speranza di una primavera purtroppo ancora lontana:
Santa
Luzzìa l’è el dì pussé cort che ghe sia,
ma peu el dì el se slonga:
a Nadal el pass d’on gall
e a Sant’Antoni on’ora bona...
Santa Lucia, 13 dicembre, è il giorno più corto che ci sia, ma poi il giorno si allunga di un passo di un gallo per Natale e di un’ora abbondante il giorno di Sant'Antonio...
Il riferimento era a Sant'Antonio abate che con San Mauro abate e San Marcello papa rappresentano, nei giorni 15-16-17 gennaio, i “tri mercant de nev” i tre mercanti della neve.
Tutto ciò contrasta con la realtà astronomica che pone il solstizio d’inverno al 22 dicembre; ma l’accorciamento delle giornate che continua nella seconda decade di dicembre alle nostre latitudini è dovuto al fatto che è il sorgere del sole a ritardare più che non il tramonto, e questo ritardo prosegue anche dopo il solstizio; mentre l’orario del tramonto già comincia a spostarsi in là.
Infatti ho potuto osservare dalla finestra di casa mia rivolta a oriente che il sorgere del sole al mattino avviene attualmente ancora più in ritardo che non nel periodo prenatalizio, per cui la durata del giorno risulta sì attualmente allungata, ma di qualche minuto appena e a carico del tramonto. Evidentemente i nostri vecchi, basandosi praticamente sull’esperienza dei luoghi, davano maggiore importanza all’ora del tramonto, che era quella di più facile osservazione.
Fernando
Civardi
Milano – giovedì 5 gennaio 2012
Andà a pollée
Andare al pollaio - Andare con l’amante.
Avegh tredes oeuv per donzenna
Aver tredici uova per dozzina - Fare un contratto di grandissimo vantaggio.
Cattà in su i oeuv
Colto nell’atto di fare le uova - Colto sul fatto.
Cavezzaa i oeuv in del cavagnoeu
Adagiare con cura le uova nel paniere - Curare bene e con garbo i propri interessi.
Chi ha el so intent, el fa el so oeuv
Chi insegue uno scopo, fa il suo uovo.
Chi va a pian, el va sui oeuv, quell che sballa, el s'ceppa i oeuv
Chi va piano, va sulle uova; e se sbaglia, rompe le uova.
Eel ricch, l’è pien come un oeuv
Il ricco, è pieno come un uovo.
El to marì l'ha ciapà una bèla gaìjna
Tuo marito ha preso una bella gallina - Quando un marito è ubriaco.
Fa on oeuv foera del cavagnoeu
Fare un uovo fuori dal cestino - Fare una cosa eccezionale.
I pollée
I pollai, nel senso di quelli che mettono in pollaio -I poliziotti.
L’è el gall de la Checca
È il gallo della Checca - È un bell’imbusto che piace alle donne.
L’è la prima gaijna che canta quella che l’ha fà l’oeuv
È la prima gallina che canta quella che ha fatto l'uovo
Il primo che parla
di un fatto ne è il colpevole.
L’è on gaijna
È una gallina – È un ubriacone.
L’è on gaijnon
È un gallinone - È un furbacchione.
L’è ona gaijna de Gorla
È una gallina di Gorla, alla periferia nord-nord est di Milano
È una
furbacchiona, rotta a tutte le esperienze.
L’è ona gainazza cont i speron
È una gallinaccia con gli speroni
È una donna non più giovane, ma ancora
piena di energia.
L’è ona polla freggia
È una chioccia fredda - È un essere senza calore umano.
L’è un oeuv de gaijna veggia
È un uovo di gallina vecchia - È ben riuscito perché frutto di esperienza.
L’è un pollaster
È un pollo - È un ingenuo da spennacchiare.
L’ha coppaa i oeuv
Ha ucciso le uova - Ha rovinato l’affare.
La gaijna de duu becch
La gallina dai due becchi - L’aquila bicipite.
Mett el gal in capponera
Mettere il gallo nella capponaia, in gattabuia
Impadronirsi del capo dei
ribelli, aver partita vinta.
Mett su el pollaster per god l’erborin
Cuocere un pollo per utilizzare il prezzemolo
Fare grosse spese per
utilizzare una minima economia.
Ne cantassen pù né gall né gaijna
Non ne cantino più né gallo né gallina
Nessuno ne parli più, è caduto
in dimenticanza.
Oeuv in camisa
Uova in camicia - Incamiciate dall’albume rappreso.
Oeuv in cereghin
Uova al burro - Il tuorlo risalta come la chierica.
Oeuv in ciappa
Uova sode - Tagliate a metà danno il noto richiamo anatomico alle natiche (ciapp).
Pien come un oeuv
Pieno come un uovo - Pienissimo.
Quand la comincia a andà maa,
la va foeura de cà anca la gaijna a fa l’oeuv
Quando comincia ad andare male, va fuori di casa anche la gallina a far
l’uovo
È inutile andar contro la sorte: anche la logica non funziona più.
S'cepaa i oeuv in del cavagnoeu
Rompere
le uova nel paniere
Buttare all'aria i progetti altrui
Stà sui gallozzer
Muoversi come un gallo - Aver modi boriosi, ridicoli.
Vegnì ross come un gal
Diventar rosso come un gallo
Il massimo della stizza, che fa diventare paonazzi.
Vess bon de perà la gaijna senza falla crià
Essere capaci di spennare la gallina senza farla gridare
Saper sfruttare gli
altri senza che se ne accorgano.