Harveypullus
Il Pulcino di William Harvey
14° esercizio - La generazione del feto da un uovo di gallina
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[239]
EXERCITATIO DECIMAQUARTA. |
14°
esercizio |
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DE ovi
gallinacei formatione et generatione, iam dictum est. Sequitur, ut
de pulli ex ovo procreatione observationes nostras enarremus. Opus
profecto aeque arduum, ac proficuum et iucundum. Latent enim
plerumque, veluti in alta nocte, prima naturae stamina; et
subtilitate sua, non minus ingenii, quam oculorum aciem eludunt. |
Si
è già parlato della formazione e della generazione dell'uovo di
gallina. Ne consegue che debbo esporre le mie osservazioni sulla
nascita del pulcino dall'uovo. Impresa certamente sia ardua che
utile e piacevole. Per lo più infatti rimangono nascosti, come in
una notte profonda, i primi fili dell'ordito della natura, e con la
loro sottigliezza eludono l'acutezza tanto dell'intelligenza che
degli occhi. |
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Neque enim
minore fere negotio, intima generationis arcana, et obscura
principia, quam mundi totius compagem, et creationis modum inveneris.
Durat, reciproco hoc generationis et corruptionis ordine, rerum
aeternitas: Et quemadmodum sol oriens occidensque perpetuis suis
circumgyrationibus aevum complet: ita similiter caducae res
mortalium alternis individuorum vicissitudinibus, redintegrata
semper eadem specie, perennant. |
Infatti
con quasi identica difficoltà scoprirai gli intimi segreti e gli
oscuri principi della generazione nonché la struttura del mondo
intero e la modalità della creazione. Per questo reciproco
susseguirsi della creazione e della corruzione l'eternità delle
cose continua ad esistere. E come il sole nascendo e tramontando con
le sue continue roteazioni porta a termine un anno, così in modo
simile le cose caduche dei mortali con le vicissitudini alterne
degli individui mantengono perenni le cose rinnovate sempre nello
stesso modo. |
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Auctores, qui
hac de re quidquam tractarunt, fere omnes diversum iter ingressi
sunt: quod nempe privatis opinionibus, pridem receptis, occupata
mens ad consimilia exstruenda dogmata inclinaret. |
Gli
autori che si sono occupati un pochino di questo argomento, quasi
tutti hanno imboccato un sentiero diverso: proprio perché la mente,
occupata da opinioni particolari da tempo recepite, faceva
propendere a realizzare affermazioni analoghe. |
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[240]
Aristoteles[1] olim, nuperque
Hieronymus Fabricius, de generatione et formatione pulli ex ovo,
accurate adeo scripserunt, ut pauca admodum desiderari videantur.
Ulysses Aldrovandus[2]
tamen ovi pullulationem ex suis observationibus descripserit;
qua in re, ad Aristotelis auctoritatem potius, quam experientiam
ipsam collimasse videtur. Quippe eodem tempore
Volcherus Coiter Bononiae degens, eiusdem Ulyssis,
praeceptoris sui, ut ait, hortatu, quotidie ova incubata aperuit,
plurimaque vere elucidavit, secus quam Aldrovando[3] factum est; quae tamen
hunc latere non poterant. Aemilius
Parisanus quoque, medicus Venetus, explosis aliorum
opinionibus, novam pulli ex ovo procreationem commentus est. |
Un
tempo Aristotele, e recentemente Girolamo Fabrizi, scrissero in
maniera talmente accurata a proposito della generazione e della
formazione del pulcino dall'uovo, che pochissime cose sembrerebbero
ritenute necessarie. Tuttavia Ulisse Aldrovandi* avrebbe descritto
la generazione del pulcino dall'uovo in base alla sue osservazioni;
sembra che a questo proposito abbia volto lo sguardo all'autorità
di Aristotele anziché all'esperienza vera e propria. Effettivamente
nello stesso periodo Volcher Coiter*, che abitava a Bologna, su
incitamento, come afferma, dello stesso Ulisse suo maestro, aprì
ogni giorno delle uova incubate e davvero chiarì molte cose,
diversamente da quanto è stato fatto da Aldrovandi, tutte cose che
a costui non avrebbero potuto rimanere sconosciute. Anche Emilio
Parisano*, medico a Venezia, dopo aver disapprovato le idee degli
altri, ha inventato una nuova generazione del pulcino dall'uovo. |
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Quoniam tamen,
secundum ea quae a nobis observata sunt, nonnulla magni momenti
aliter longe se habent atque alii hactenus tradiderunt; quid
quotidie in ovo agatur, et quae partes transmutentur, referam:
praesertim primis incubationis diebus; quo tempore maxime omnia
obscura, confusa, observatuque ardua sunt; et auctores potissimum
pro suis observationibus digladiantur; quas nempe praeconceptis suis
opinionibus (de causis generationis animalium materiali et
efficiente) magis, quam veritati ipsi accommodant. |
Tuttavia,
poiché in base a quelle cose che ho osservato, alcune hanno una
grande importanza rispetto a quanto altri hanno finora riportato,
riferirò ciò che quotidianamente avviene nell'uovo e quali parti
si trasformano, soprattutto nei primi giorni dell'incubazione, un
periodo in cui tutte le cose sono assai oscure, confuse e difficili
da osservare, e gli autori si contendono accanitamente che si tratta
di loro osservazioni, che in effetti attribuiscono più ai loro
punti di vista preconcetti (sulle cause materiale ed efficiente
della generazione degli animali) anziché alla verità. |
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Quae
Aristoteles de procreatione pulli narrat, verissima sunt.
Nihilominus, quasi ipsemet ea non vidisset, sed ab experto quodam
accepisset, temporibus quaeque suis haud recte distinguit:
plurimumque fallitur circa locum, in quo primum ovi principium sit,
quem in acuta eius parte statuit; eoque nomine a Fabricio merito
reprehenditur. Nec videtur principium pulli in ovo observasse; aut
ibidem reperire potuisse ea, quae in omni generatione dixerat
necessaria. Materiam nimirum constitutivam (cum ex nihilo quidquam
naturaliter fieri, impossibile sit) albumen esse voluit. Et quomodo
efficiens causa (galli semen [241] nempe) citra tactu agat; aut ovum
ipsum sponte sua, sine ulla inhaerente maris genitura, foetum
efficiat haud satis intellexit. |
Le
cose che Aristotele narra circa la procreazione del pulcino sono
estremamente vere. Tuttavia, come se non le avesse viste lui
personalmente, ma le avesse ricevute da un esperto, distingue in
modo assolutamente non corretto ciascuna cosa in base alla loro
cronologia, e sbaglia soprattutto a proposito del punto in cui si
trova il principio iniziale dell'uovo, che ha stabilito essere nella
sua parte acuta, e per tale motivo viene giustamente criticato da
Fabrizi. Né sembra che abbia osservato nell'uovo il principio del
pulcino, o che abbia potuto trovarvi quelle cose che aveva detto
essere necessarie in ogni generazione. Stabilì che l'albume è
senza dubbio la materia costituente (essendo impossibile che
qualcosa si formi naturalmente dal nulla). E non ha compreso in modo
sufficiente in che modo la causa efficiente (cioè il seme del
gallo) agisca oltre che attraverso il contatto diretto, oppure che
l'uovo stesso spontaneamente, senza che si congiunga con alcuno
sperma del maschio, sia in grado di creare un feto. |
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Aldrovandus
eiusdem erroris cum Aristotele affinis, ait praeterea, quod nulli
oculi, nisi caeci, concesserint vitellum
primis statim diebus ad acutum ovi angulum assurgere: putatque
grandines esse semen galli, atque ab ipsis pullum constitui; nutriri
autem tum a vitello, tum ab albumine. Plane contra Aristotelis
sententiam, qui grandines nihil ad ovi foecunditatem facere
arbitratur. |
Aldrovandi,
complice con Aristotele dello stesso errore, dice inoltre che nessun
occhio, salvo essere cieco, ammetterebbe che «subito nei primi
giorni il tuorlo si solleva verso l'angolo acuto dell'uovo», e
ritiene che le calaze sono il seme del gallo e che da esse il
pulcino viene costituito, mentre viene nutrito sia dal tuorlo che
dall'albume. Chiaramente contro l'affermazione di Aristotele, il
quale ritiene che le calaze non servono assolutamente alla fecondità
dell'uovo. |
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Veriora
multo, et autopsiae magis consona Volcherus Coiter[4].
De tribus tamen
globulis quae narrat, fabulae sunt. Nec principium, unde foetus
in ovo oriatur, recte perspexit. |
Volcher
Coiter riferisce cose molto più veritiere e più rispondenti a ciò
che si vede coi propri occhi. Tuttavia ciò che racconta a proposito
dei tre globuli è una frottola. Né ha riconosciuto in modo
corretto il principio da cui il feto nasce nell'uovo. |
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Hieronymus
Fabricius quidem contendit, grandines
non esse galli semen; ex ipsis tamen galli semine foecundatis pullum,
tanquam ex materia, corporari voluit. Vidit etiam principium
pulli in ovo; maculam nempe, sive cicatriculam vitelli tunicae
adnatam: sed eam duntaxat pedunculi abrupti vestigium esse, et ovi
affectionem quandam, non autem partem principalem, iudicavit. |
In
effetti Girolamo Fabrizi afferma che «le calaze non sono il seme
del gallo, tuttavia da esse, fecondate dal seme del gallo, ha voluto
che il pulcino prendesse vita come se si trattasse della materia
prima.» Ha visto anche il principio del pulcino nell'uovo, cioè,
una macchia, o cicatricola, spuntata sulla tunica del tuorlo. Ma
ritenne che essa è solo un residuo del peduncolo che si è spezzato
e una parte secondaria dell'uovo, ma non la parte principale. |
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Parisanus
sententiam Fabricii de chalazis abunde refutavit; ipsemet tamen in
circulis quibusdam, et partium principalium foetus (iecoris nempe et
cordis) punctis, manifeste hallucinatur. Videtur etiam observasse
principium foetus: sed, quid esset, ignorasse; cum ait, punctum
album, in circulorum medio, galli semen esse, ex quo fit pullus. |
Emilio
Parisano contestò abbondantemente l'opinione di Fabrizi circa le
calaze. Tuttavia vaneggia in modo manifesto a proposito di alcune
formazioni circolari e su alcuni punti delle parti principali del
feto (cioè del fegato e del cuore). Sembra anche che abbia
osservato il principio del feto, ma che ignorò di cosa si
trattasse, dal momento che dice «un punto bianco al centro dei
cerchi, è il seme del gallo, dal quale si forma il pulcino.» |
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Ita contigit,
ut singuli, dum ad praeconceptas dudum opiniones formationis pulli
in ovo rationes exigunt, a vero scopo aberrarent. Alii nimirum
sanguinem aut semen materiam esse censent, unde pullus constituatur:
aliis semen videtur opifex, seu causa efficiens, quae eundem
fabricet. Cum tamen accuratius rem omnem perpendenti certum sit,
nullam ibidem paratam [242] esse materiam; nec sanguinem menstruum
adesse, quem semen maris coitus tempore coagulet, ut voluit
Aristoteles; nec pullum ex semine maris, aut foeminae, aut utrisque
commistis, in ovo oriundum esse. |
Così
è accaduto che ciascuno, quando vuole dare ragione alle opinioni già
da tempo preconcette sulla formazione del pulcino nell'uovo, si è
allontanato dal vero bersaglio. Alcuni appunto ritengono che il
sangue o il seme sono la materia prima dalla quale il pulcino viene
costituito, ad altri il seme sembra essere l'artefice o la causa
efficiente che lo crea. Tuttavia, per colui che esamina ogni cosa
con una certa accuratezza risulta certo che non vi è preparata
alcuna materia prima, né che vi è il sangue mestruale che il seme
del maschio coaguli nel periodo dell'accoppiamento, come ha
stabilito Aristotele, né che il pulcino deve nascere nell'uovo dal
seme del maschio o della femmina o da ambedue mescolati. |
[1]
Hist. anim. lib. vi. cap.
2, 3.
[2]
Ornithol. lib. xiv.
[3]
Nobil. exerc. lib. vi.
[4]
De ovorum gallinaceorum
generationis primo exordio progressuque, et pulli gallinacei creationis
ordine (Norimbergae 1573) - Quarto
die pertudi ovum ab obtusiori parte, et primo occurrit spatium adeo
vacuum, ut articulum digiti priorem facile admiserit. album instar aquae,
ob tenuitatem diffluebat, globulus et reliqua maiora reperta sunt,
pulsabat autem globulus, vasa minime. ab altero latere globuli tres sibi
mutuo coniuncti, colore translucidi, vitro simili reperti. ab altero duo
rami, sive vasa arteriis non dissimilia extitere, quae tamen non
pulsabant. Albumine
effuso in conspectum prodiit vitellus satis liquidus, et hinc inde
sanguine quoquo modo conspersus. - Il quarto giorno ho bucato l'uovo in
corrispondenza del polo ottuso e per prima cosa si è presentato uno
spazio così vuoto da accogliere facilmente la falange distale di un
dito. L'albume che sembrava acqua defluiva a causa della sua scarsa
consistenza, il globulo sanguigno e le altre strutture sono state
trovate di dimensioni maggiori. Inoltre il globulo pulsava, i vasi molto
poco. Dal lato opposto sono stati trovati tre globuli uniti tra loro di
colore traslucido simile al vetro. Dall'altro lato c'erano due rami o
vasi non dissimili da arterie, che tuttavia non pulsavano. Dopo che
l'albume fu uscito venne alla vista un tuorlo abbastanza liquido e qua e
là cosparso di sangue in modo non uniforme. - On the fourth day I
opened the egg from the blunter end and there occurred first a space so
empty that it easily admitted the distal phalanx of a finger. The
white, seeming water, flowed off on account of its poor consistence, the
sanguineous globule and the other structures were found to be larger.
Moreover the globule pulsated, the vessels very little. On the opposite
side, three translucid glass-like globules were found joined together.
On the other side there were two branches or vessels, not unlike
arteries, which, however, did not pulsate. After the albumen poured off,
a rather liquid yolk came into view, besprinkled here and there with
blood in a not uniform manner.