Harveypullus
Il Pulcino di William Harvey
20° esercizio - La sesta ispezione dell'uovo
L'asterisco
* indica che la voce è presente nel lessico ![]()
|
[270]
EXERCITATIO VIGESIMA. |
20°
esercizio |
|
DIE septimo
omnia manifestiora sunt, visunturque singularum partium primordia:
nempe alae, pedes, genitalia, pedum digiti divisi, femora, clunes,
et caetera. Iam se movet foetus et calcitrat, perfectusque pullus
conspicitur; cui nihil postea superadditur, sed partes tenellae
duntaxat incrementum sumunt: quae quanto magis augentur, tanto
quoque magis albumen absumitur; membranaeque exteriores unitae,
secundinae[1]
naturam referunt; quemadmodum et venae umbilici effigiem magis
indies repraesentant. Quapropter a die septimo ad decimum
transiliendum censeo; cum interea temporis nihil observatu dignum
occurrat, quod non passim apud auctores alios, praesertim
Aristotelem, reperias. |
Il
settimo giorno tutte le cose sono più evidenti e si vedono gli
abbozzi delle singole parti: cioè, le ali, i piedi, i genitali, le
dita suddivise dei piedi, i femori, le natiche eccetera. Il feto già
si muove e scalcia, e si vede un pulcino completato, al quale
successivamente non viene aggiunto alcunché, ma solamente le parti
più delicate diventano più grandi, e quanto più si ingrandiscono,
tanto più albume viene consumato, e le membrane più esterne unite
posseggono l'aspetto della secondina, allo stesso modo in cui anche
le vene di giorno in giorno richiamano sempre più l'aspetto
dell'ombelico. Motivo per cui ritengo di saltare dal settimo al
decimo giorno, in quanto nel frattempo non si presenta nulla degno
di essere preso in considerazione, e che non troveresti in nessun
punto presso gli altri autori, soprattutto Aristotele. |
|
Fit tamen, ut
plura simul ova inspicienti, quaedam praecocia et provectiora,
omniaque explicata magis habentia; alia tardiora, membrisque minus
distincta appareant. Quanquam alias non parum ad hanc rem faciunt
anni tempus, locus, externa fomenta, diligens incubatio, et si quae
sunt alia huiusmodi. Memini me aliquando, die septimo, in ovo
ignaviore vidisse cavitatem quidem in obtuso cacumine dilatatam,
colliquamentum venis conspersum, in eius medio vermiculum, oculi
etiam rudimentum, caeteraque quae in aliis ovis quarto aut quinto
die fieri solent: vesiculae tamen pulsantes non aderant; nec venarum
truncum, aut radicem, ex qua ipsas oriri diximus, reperire licuit.
Quapropter merito ovum imbecillius [271] iudicabam, et quasi a tergo
relictum, facultateque generativa effoeta praeditum, iamque
internecioni proximum. Praesertim, cum eius colliquamentum minus
solito pellucidum et fulgens, venasque parum rutilantes cernerem.
Evanescente nempe spiritu vitali, pars quae in generatione prima
efficitur et sub obtutum cadit, in corruptione quoque prior deficit
et evanescit. |
Tuttavia
accade che per colui che ispeziona contemporaneamente numerose uova,
alcune sono precoci e più avanzate, e posseggono tutte le strutture
più evidenti, altre sono più tardive, e appaiono meno distinte a
proposito delle varie strutture. Anche se d'altra parte a ciò
contribuiscono non poco il periodo dell'anno, la località, i calori
esterni, l'incubazione scrupolosa e altre cose siffatte ammesso che
esistano. Ricordo una volta di aver visto al settimo giorno in un
uovo piuttosto lento la cavità del lato ottuso che si presentava
dilatata, il colliquamento era ricoperto di vene, al suo centro
c'era un vermicello, anche un abbozzo dell'occhio, e le rimanenti
cose che nelle altre uova sono abitualmente presenti al quarto o al
quinto giorno. Tuttavia non c'erano le vescicole che pulsavano, né
fu possibile trovare il tronco o radice delle vene dalla quale ho
detto che esse prendono origine. Per cui giustamente lo giudicavo un
uovo piuttosto indebolito e quasi messo da parte, e dotato di una
capacità generativa assai debole e ormai prossimo alla morte.
Soprattutto perché vedevo che il suo colliquamento era meno
trasparente e splendente del solito e che le vene erano poco rosse.
Con lo svanire appunto dello spirito vitale, la parte che per prima
si crea durante la generazione e cade sotto la vista, in caso di
corruzione è anche la prima a venir meno e a svanire. |
[1]
Secundae (membranae), (membrane) che escono per seconde, cioè dopo il
feto. La placenta e gli altri annessi fetali. In campo umano il
secondamento è l'ultima fase del parto caratterizzata dall'espulsione
della placenta e delle membrane annessiali. Il secondamento segue, dopo
una pausa di circa 10 minuti, la nascita del feto, quando riprendono le
contrazioni dell'utero, determinando il distacco della placenta dalla
parete uterina, per lo più nella sua parte centrale.