Fig. II. 26 - Charles Darwin (1809 - 1882)
Charles Robert Darwin nacque il 12 febbraio 1809 in Inghilterra, a Shrewsbury nello Shropshire, ai confini col Galles, da una famiglia legata alle scienze naturali per tradizione professionale e di ricerca. Il padre era Robert e la mamma - figlia di un ceramista - si chiamava Susannah Wedgwood.
Benché figlio e nipote di valenti medici, cominciò senza entusiasmo gli studi di medicina a Edimburgo, per abbandonarli prematuramente quando si rese conto di non riuscire a sopportare la vista del sangue e della sofferenza umana. Si recò a Cambridge con l’intenzione di diventare pastore anglicano; dopo aver trascorso tre anni nel Christ’s College (1828-1831), dove si appassionò più alla botanica e all’entomologia che alla teologia, su consiglio del botanico Henslow decise di partire come esperto naturalista senza paga al seguito della spedizione del capitano Robert Fitzroy il quale, imbarcato sul brigantino Beagle, doveva compiere delle ricerche nell’Atlantico e nel Pacifico.
Francobollo commemorativo del II centenario della nascita
La missione scientifica durò quasi cinque anni - dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836 - e doveva costituire l’avvenimento più importante nella formazione di Charles, in quanto egli non solo ebbe l’occasione di effettuare numerose osservazioni naturalistiche, antropologiche ed etnologiche: egli maturò, per sua stessa ammissione, dal punto di vista metodologico. Il viaggio di Darwin è oggi considerato il più famoso nella storia della scienza e portò lo scienziato in erba a visitare le isole di Capo Verde, il Brasile, la Pampa, la Patagonia, la Terra del Fuoco, tutta la costa del Cile e del Perù, le isole Galápagos e le isole coralline dell’Oceano Indiano.
Tornato in Inghilterra, Darwin elaborò e pubblicò - dopo tre anni - il diario del viaggio, sposando nel contempo la cugina Emma Wedgwood e, abbandonato il trambusto di Londra insieme ai figli che continuavano ad aumentare di numero, andò ad abitare nel Kent, nel piccolo villaggio di Down, dove si dedicò totalmente alle proprie meditazioni scientifiche e all’elaborazione della dottrina dell’evoluzione.
Solo dopo 20 anni di lavoro pubblicò On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life; le prime 1.250 copie furono vendute il giorno stesso della pubblicazione: il libro suscitò vivaci controversie e fu attaccato particolarmente dai teologi, mentre Huxley si schierava dalla parte dell’evoluzionismo. Nel corso della polemica Darwin si tenne abbastanza in disparte, nonostante avesse suscitato in tutto il mondo un vespaio a lui favorevole.
Entrò in corrispondenza con numerosi scienziati, allevatori, coltivatori e con tutti coloro che avevano un qualche legame teorico o pratico con le scienze naturali, raccogliendo un’enorme quantità di dati. Naturalista completo nel pieno senso della parola, seppe unire ad una visione grandiosa della natura la pazienza di assimilare una miriade di informazioni empiriche riguardanti tutti gli aspetti del globo terracqueo e tutti i suoi abitanti, passati e presenti.
Trascorse gli ultimi anni di vita proseguendo le numerosissime indagini naturalistiche. Le sue idee hanno largamente oltrepassato il campo della scienza esercitando un’influenza anche sulle idee politiche, fomentando, in particolare, le ideologie razziste che affermano la selezione naturale e il diritto assoluto dei forti a sopravvivere. Di questo peccato Darwin non è assolutamente colpevole. Si spense a Down il 19 aprile 1882, due anni prima di Mendel.
Fig.
II. 27 - Thomas Henry Huxley (1825
- 1895)
amico
di Darwin