Vol. 1° -  VIII.

IL POLLO NELLA STORIA

La Genetica è Storia.

È Storia che l’Uomo e ogni Essere vivente scrivono ogni giorno.

Ma è Storia già scritta dai geni.

A questa mia visione deterministica e molecolare della vita - alla quale non credo ciecamente in quanto è talora decisivo l’intervento del caso - vorrei affiancare il pensiero di Platone, in modo da poter gratificare coloro che ritengono questo capitolo un semplice trastullo per chi ha già risolto il problema del pane quotidiano.

Il Crizia è uno degli ultimi dialoghi scritti da Platone, oltremodo prezioso per le notizie su Atlantide.

Il filosofo a un certo punto dice:

«Lo studio delle cose antiche e l’abitudine a interessarsene non s’introdussero nella società che insieme con gli agi e quando un certo numero di persone poté non più preoccuparsi dei primissimi bisogni dell’esistenza.»

Scherzi a parte. Giunti a questa tappa, non abbiamo ancora chiarito dove e quando i polli cominciarono a essere addomesticati.

Un’opinione messa in disparte è quella di John Peters (1913) che riteneva culla di domesticazione del pollo la Birmania, basandosi sull’ornitologia comparata e su vedute di studiosi precedenti. Non esistono dati in letteratura né dati archeologici in grado di confortare questa sua tesi. Anche Darwin espresse questa convinzione o, perlomeno, un pensiero analogo.

Ma West e Zhou, nel 1988, hanno proposto valide argomentazioni che possono chiarire, magari solo per ora, questo lato oscuro della storia.

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