Vol. 1° -  VIII.12.

POLLI PRECOLOMBIANI NELLE AMERICHE

Se l’Africa è considerata la culla del genere umano, il Sudamerica è senz’altro quella in cui ebbe origine la differenziazione delle forme viventi: gli animali, e specialmente le piante della giungla, hanno raggiunto una tale diversificazione e specializzazione da non avere eguali sull’intero pianeta.

Quando circa 2 milioni e mezzo d’anni fa l’istmo di Panama fece da ponte verso il Sudamerica, la Cordigliera Andina - coi suoi altipiani posti a oltre 4.000 metri d’altitudine - divenne una sorta di strada naturale aperta all’immigrazione degli animali provenienti da nord: gatti e cani selvatici, cervi, tapiri e camelidi cominciarono a colonizzare il sud.

Taluni sono dell’avviso che il pollo è giunto nelle Americhe solo dopo la conquista spagnola, diffondendosi rapidamente nell’America Centrale e Meridionale. Più tardi, Francesi, Inglesi e Olandesi lo avrebbero introdotto nei territori orientali del Nordamerica. Questa è la convinzione più diffusa.

Esiste tuttavia una ristretta minoranza secondo cui il pollo giunse nell’America Centromeridionale molto prima della conquista spagnola: attraversando il Pacifico. Per non parlare di quei pochi che non escludono la possibilità di un’esportazione del pollo in senso contrario.

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