Vol. 1° -  IX.2.

Latinum Maccheronicum

Dobbiamo dare atto a Caudill del notevole impegno profuso per giungere a una corretta tassonomia dell’Araucana, da tempo sballottata nel mare magnum dell’incertezza.

L’unico appunto che posso fargli è quello di non aver consultato un latinista, magari dozzinale come il sottoscritto. Infatti, ha imbastito una classificazione fatta di un latinum crassum qui facit traballare colonnas, come diceva ironicamente, e con latino maccheronico, il mio miglior insegnante, Padre Guglielmo Quaglia.

Credo che Caudill non abbia chiesto consiglio a Lind pur essendo suo conterraneo e Lind ha una certa padronanza del latino dimostrata nel 1963 con la traduzione di Aldrovandi.

Trascriverò punto per punto la classificazione originale di Caudill seguita dalla versione secondo Corti, preceduta naturalmente dalla discussione di alcuni vocaboli che risulterà senz’altro noiosa, come non lo sarà da meno l’esposizione di alcune regole di sintassi latina.

Chi non gradisce questo tipo di esibizionismo può saltare a piè pari il capitolo, ricordando tuttavia un principio fondamentale: nessun linguaggio è statico, qualsiasi idioma è molto più variabile delle mutazioni geniche, ma dobbiamo ad ogni costo preservare alcuni termini, altrimenti diventa impossibile intendersi.

Oggi sarebbe ridicolo parlare secondo lo stile di San Francesco o di Dante Alighieri, ma è altrettanto ridicolo scrivere Aldovrandi invece di Aldrovandi, come stavo bellamente facendo, forse perché Aldovrandi ha una pronuncia più liquida.

Qualcuno dirà che voglio mettere i puntini sulle i.

Non è vero, voglio mettere i due punti dove Caudill ha messo erroneamente il punto e virgola!

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