Vol. 1° -  IX.4.

Perchè il guscio d’un uovo è blu?

Non esistono dubbi sul fatto che polli asiatici siano stati introdotti in Cile in tappe successive e anche in tempi a noi vicini, tuttavia recenti rispetto a quelli dell’arrivo dei polli autoctoni, come non esistono dubbi che successivamente questi si sono incrociati con quelli. Verosimilmente, però, questo non giustifica la presenza della mutazione uova blu.

4.1. Il guscio

Fig. IX. 5 - L’uovo: disegno schematico che mette bene in evidenza la cuticola, il guscio e le membrane testacee.

Il guscio dell’uovo è composto da più strati, che a partire dall'interno si susseguono nel seguente ordine:

§  Membrane testacee: si tratta di due lamine tra loro accollate, applicate internamente al guscio calcareo, leggermente separate in corrispondenza del polo ottuso dell'uovo dove si trova la camera d'aria. Si tratta di strutture fibrose di tipo collagene, impropriamente omologate alla cheratina.

§  Guscio propriamente detto: nel pollo ha uno spessore medio di circa 350 mm e contiene carbonato di calcio sotto forma di calcite, che ne rappresenta il 98%; il rimanente 2% è costituito da proteine; il guscio propriamente detto può essere ulteriormente suddiviso in due parti:

§  strato mammillare interno: costituito da cristalli di calcite che hanno un diametro di 10-15 µm

§  strato spongioso esterno: fatto anch’esso di cristalli di calcite molto fini, che costituiscono i 2/3 del guscio.

§  Cuticola: rappresenta lo strato più superficiale, dello spessore di circa 10 mm, formato da una particolare proteina analoga al collagene, la quale si continua sino all’albume attraversando i due primi strati, ma che è comunque diversa dalla piccola quota proteica del guscio.

L'osservazione al microscopio elettronico ha permesso di chiarire che la deposizione dei sali di calcio nella matrice del guscio prende l’avvio da nuclei di cristallizzazione distribuiti sulla superficie esterna della membrana testacea superficiale, i cosiddetti core mammillari. Segue, quindi, un'apposizione di cristalli e di matrice in senso verticale con formazione di tante microcolonne che si associano tra loro, fatta eccezione per i punti in cui persistono delle discontinuità - i pori - che nel pollo variano da 7.000 a 17.000. Una volta terminato questo processo, in superficie viene applicata la cuticola, in parte prodotta durante il rapido passaggio in vagina.

 

Fig. IX. 6 - Ovidutto di gallina
Rappresentazione schematica
che non rispetta le effettive lunghezze dei vari segmenti.

Il guscio comincia a formarsi nell'istmo, ma inizia a delinearsi non appena l’uovo giunge in utero. Può darsi che la sua produzione prosegua per tutto l’arco di tempo che intercorre fra l’inizio dell’apposizione calcarea e il momento dell’ovodeposizione. Tuttavia i dati concordano sul fatto che l’uovo è rigido già 13 ore prima di essere deposto.

A livello dell’istmo vengono ovviamente dapprima secrete le membrane testacee, dove fanno la loro comparsa i core mammillari, applicati alla più esterna di queste due membrane.

La mineralizzazione procede lentamente nell'utero, dove il pompaggio di acqua nell'uovo provvede a distenderlo, contribuendo forse alla formazione dei pori.

L’intimo meccanismo responsabile della calcificazione è noto solo in parte; certamente i sali, sotto forma di ioni calcio e carbonato, sono sottratti dal sangue e vengono poi trasformati in calcite con il concorso sia delle ghiandole che delle cellule epiteliali della mucosa uterina.

Uova della stessa anatra - la Parlona
che spesso presentano un'escrescenza del guscio
quasi che l'utero vi applicasse una saldatura di dimensioni variabili

foto Elio Corti - luglio 2007

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