Non disprezziamo le teorie del passato!
Qualunque ipotesi, anche la più azzardata, nel 50% dei casi può essere casualmente vera.
Solo nel 1902 Sutton dimostrò come si comportavano i cromosomi durante la formazione delle cellule germinali, i cosiddetti gameti, processo descritto nei dettagli da Theodor Boveri (1862-1915).
Nel 1914 i cromosomi X e Y dell’uomo non erano ancora stati scoperti, o meglio, non erano ancora diffuse le ipotesi abbozzate nel 1901 da McClung, perfezionate nel 1905 da Stevens e Wilson.
La prova che il cromosoma Y svolge un ruolo attivo nella determinazione del sesso, non solo nella nostra specie ma anche in altri mammiferi, fu ottenuta nel 1955 quando Eichwald e Silmser cercarono di scoprire delle differenze tra maschi e femmine che potessero avere qualche relazione coi cromosomi del sesso partendo dalle basi teoriche dei loro esperimenti, i quali appurarono che individui geneticamente molto simili possono scambiarsi trapianti di pelle o di altri organi senza produrre anticorpi causa di rigetto.
Non tutti i maschi hanno un genotipo XY come è il caso di certi mammiferi e della Drosophila melanogaster.
Uccelli, farfalle diurne e notturne (falene), quasi tutti i rettili e alcuni pesci posseggono il maschio omogametico, mentre la femmina è eterogametica.
Le piante superiori presentano una gran varietà di situazioni sessuali: alcune piante sono dioiche - sia per la Ginkgo biloba che per l’alloro esiste l’albero maschile e femminile -, altre sono ermafrodite in quanto nello stesso fiore sono presenti gameti maschili e femminili (rosa), altre ancora sono monoiche con gameti in fiori separati (granoturco). Si sa che alcune piante dioiche hanno un sistema XY.