Vol. 2° -  IV.2.

Criteri di classificazione dei cromosomi

Le caratteristiche del cromosoma di qualsiasi cellula di un qualsivoglia tessuto vengono stabilite in base ai seguenti criteri morfologici:

Œ indice centromerico, condizionato dalla posizione del centromero sul cromatide

costrizioni secondarie

Ž telomeri

satelliti

bande

Fig. IV. 1 - Criteri di identificazione di un cromosoma, ad eccezione delle bande.

2.1. Indice centromerico

Il centromero non occupa la stessa posizione in tutti i cromosomi e divide ogni cromatide in due parti, i bracci, la cui lunghezza dipende dalla posizione del cinetocore. Per lo più i bracci sono di lunghezza diversa, talvolta invece sono uguali. La posizione del centromero viene definita dal rapporto fra la lunghezza del braccio corto P (dal francese petit) e la somma tra lunghezza del braccio corto P con quella del braccio lungo Q:

Ic = P/P+Q

Fig. IV. 2 - Tipi diversi di cromosomi
A
acrocentrico - B telocentrico - C submetacentrico - D metacentrico

La posizione del centromero permette di classificare i cromosomi in 4 tipi:

§   acrocentrici [1] : centromero in posizione terminale

§   telocentrici: centromero in posizione subterminale

§   submetacentrici: centromero in posizione submediana

§   metacentrici: centromero in posizione mediana

La classificazione delle prime 9 coppie di cromosomi del pollo, in base alla posizione del centromero, risale al 1967 e si deve a Shoffner, che ha numerato i cromosomi in ordine di grandezza decrescente.

Classificazione dei primi 9 cromosomi del Pollo
in base alla posizione del centromero

cromosoma

classificazione

1 e 2

metacentrico

3

acrocentrico

4

submetacentrico

Z

metacentrico

W

metacentrico

6 e 7

acrocentrico

8 e 9

metacentrico


2.2. Costrizioni secondarie

Talvolta i bracci del cromosoma presentano una o più zone strette e chiare, definite costrizioni secondarie. Alcune costrizioni secondarie, non distinguibili morfologicamente dalle altre, sono intimamente associate alla formazione del nucleolo, che scompare alla fine della profase e ricompare nel nucleo delle cellule figlie. Queste particolari zone sono gli organizzatori nucleolari.

2.3. Telomeri

I telomeri sono le parti terminali di un cromosoma. Irradiando i cromosomi coi raggi X si ottengono frammenti che si risaldano fra loro e non si uniscono al telomero, la cui polarità ne impedisce l’unione con gli altri frammenti generati dall’irradiazione.

2.4. Satelliti

I satelliti sono elementi morfologici caratteristici, rotondeggianti o allungati, collegati all’estremità di un braccio attraverso un sottile filamento cromatinico. Talvolta il diametro di un satellite corrisponde a quello del braccio, altre volte è minore.

2.5. Bande cromosomiche

Le tecniche di colorazione con sostanze fluorescenti, oppure la colorazione dopo digestione enzimatica o dopo denaturazione termica, evidenziano un bandeggio cromosomico trasversale. Queste metodiche si sono sviluppate a partire dal 1970 e hanno permesso di riclassificare alcuni cromosomi. Esse non permettono solamente di distinguere cromosomi dotati di grandezza e morfologia simili, ma anche di individuare regioni specifiche con un enorme vantaggio nello studio delle anomalie. A seconda della tecnica utilizzata, si distinguono bande Q, C, G o R. Le bande C, G e R, scoperte empiricamente per ovviare al costoso sistema all’UV, sono basate sul fatto che un’area prossima al centromero si colora più intensamente col Giemsa rispetto al resto del cromosoma.

q bande Q: i cromosomi colorati con mostarda di Quinacrina, e osservati in fluorescenza, mostrano delle bande trasversali fluorescenti parallele, la cui disposizione è caratteristica per ciascun cromosoma

q bande C: queste bande vengono siglate da Constitutive, e si possono ottenere per denaturazione con una soluzione di urea riscaldata a 87°C

q bande G: le tecniche impiegate per ottenerle richiedono la colorazione con Giemsa; i cromosomi vengono trattati a temperatura ambiente con una soluzione di enzimi (pronasi, tripsina, a-chimotripsina); le bande ottenute sono simili alle bande Q

q bande R: sono il Reversal delle bande Q; si ottengono per denaturazione termica; i vetrini vengono immersi per 10-20 minuti in una soluzione di Earle a pH 6,5 riscaldata a 87°C.

Fig. IV. 3 - Cromosomi della gallina ottenuti con la tecnica per il bandeggio Q
I cromosomi da 1 a 5, secondo una classificazione corrente, appartengono ai macrocromosomi,
mentre i cromosomi da 6 a 9 appartengono già ai microcromosomi.

Le bande maggiori o bande di riferimento, landmark in inglese, vengono numerate a partire dal centromero in direzione della regione telomerica o distale; le bande più sottili sono numerate come suddivisioni dello spazio compreso tra le bande maggiori.  

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[1] Acrocentrico deriva dal greco ákros, che significa alto, estremo, come è il caso dell’Acropoli di Atene, che letteralmente significa città alta. Telocentrico deriva da télos che significa fine, termine. Da non confondere con l’avverbio che si pronuncia quasi allo stesso modo, têle, che significa lontano, e che entra a far parte di vocaboli di uso corrente: televisione, telepatia, telefono.