Vol. 2° -  XIII.3.

Legge della segregazione
o disgiunzione dei caratteri

Due geni membri di una coppia allelica, segregano, cioè si separano nettamente l’uno dall’altro durante la formazione dei gameti.

Pertanto, durante la gametogenesi, un allele viene a trovarsi in un gamete, mentre l’altro allele va ad appartenere al patrimonio dell’altro gamete. La 1ª generazione, frutto di genitori che differiscono per un carattere contrastante, mostrerà l’uno o l’altro carattere qualora uno dei due sia dominante. Nella generazione successiva, che otterremo incrociando gli ibridi della prima, i caratteri tra loro diversi si ripresenteranno secondo un rapporto numerico fisso e preciso, in quanto gli alleli che causano un determinato fenotipo segregano - cioè si disgiungono, si separano - in seguito alle precise leggi biologiche che governano la formazione dei gameti.

Qualora uno dei due caratteri impiegati nell’accoppiamento iniziale sia dominante, se procediamo ad incrociare due eterozigoti di prima generazione, cioè F1xF1, otterremo prodotti con fenotipi differenti, e le proporzioni di tali fenotipi saranno le seguenti: il 75% sarà costituito da soggetti con fenotipo dominante e il 25% con fenotipo recessivo. Mentre i soggetti di questa seconda generazione con fenotipo recessivo sono tutti omozigoti, i fenotipi dominanti sono omozigoti solo per il 25%, mentre per il 50% sono eterozigoti.

Se invece gli eterozigoti della prima generazione manifestano una caratteristica intermedia, le proporzioni dei discendenti di F1xF1 sono le seguenti:
25% di soggetti con fenotipo dominante e quindi omozigoti per il gene dominante,
50% di soggetti con fenotipo intermedio e quindi eterozigoti,
25% con fenotipo recessivo, omozigoti anch’essi, ma per l’allele recessivo.

Ciò sta a significare che uno dei due alleli è incompletamente dominante sull’altro.

Quando Mendel formulò il principio della segregazione, diede corso a tutta una serie di verifiche per assicurarsi della validità delle sue deduzioni: continuò a fecondare i piselli sino a F6, e trovò che in ogni generazione comparivano sia caratteri dominanti che recessivi, concludendo che il principio della segregazione era valido indipendentemente dal numero delle generazioni prodotte.

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