Vol. 2° -  XIX.9.4.d.

Teoria della selezione del clone

Molto tempo prima di riuscire a determinare la sequenza degli aminoacidi che costituiscono le immunoglobuline, sequenza responsabile dell’identità e della specificità di ciascun anticorpo, Burnet enunciò la sua teoria della selezione del clone:

"Le cellule staminali indifferenziate, dalle quali prendono origine le cellule mature produttrici di anticorpi, sono inizialmente pluripotenti, cioè ognuna di queste cellule progenitrici possiede la capacità di produrre un’ampia gamma di anticorpi".

Durante la moltiplicazione cellulare che conduce alla loro maturazione, esse diventano unipotenti, producendo un tipo solo di anticorpi. Se un antigene circolante entra in contatto con una di queste cellule, esse vengono stimolate a suddividersi e a produrre il particolare anticorpo capace di legarsi in modo indissolubile all’antigene.

Tra l’ampia varietà di cellule che vengono formate, proliferano e sopravvivono solo quelle selezionate per la loro capacità di combinarsi con un antigene. L’evidenza dei fatti ha dimostrato che l’ipotesi di Burnet è fondamentalmente esatta. La domanda che sorge quasi spontanea è in quale punto delle cellule staminali risiedano i geni responsabili di ciò, visto che una cellula matura immunocompetente, sia essa plasmacellula che linfocita, origina pur sempre da un numero limitato di cellule staminali. Fra tutte le teorie approntate, pare che le più convincenti siano quella della mutazione somatica e quella della ricombinazione somatica. L’importanza relativa dei due meccanismi varia a seconda delle specie:

§ mutazione somatica: è il processo attraverso il quale il DNA delle cellule staminali muta rapidamente col proliferare mitotico delle cellule staminali.

§ ricombinazione somatica: questo meccanismo suggerisce l’esistenza di parecchie regioni distinte sui cromosomi. Si tratta di sequenze di DNA capaci di legarsi tra loro in un’ampia gamma di combinazioni diverse, creando così un’ampia varietà di geni.

La combinazione di questi meccanismi ha il potere di generare più di 1011 tipi cellulari differenti, ciascuno capace di produrre un anticorpo differente.

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