La comparsa di una
caratteristica assente nei progenitori, ereditata successivamente da uno o
più membri di una famiglia, suggerisce a un osservatore inesperto la nascita
di un nuovo gene.
Invece, il genetista sa benissimo che non sempre è
giustificata una siffatta conclusione. Se il nuovo carattere è determinato da
un allele autosomico oppure legato al sesso, se la nuova caratteristica è
dominante e dotata di penetranza completa, allora si tratta realmente della
prima manifestazione di un nuovo allele presente nei gameti degli ascendenti
diretti oppure in una cellula somatica dello stesso individuo.
Se il carattere è dovuto a un allele dominante con
penetranza incompleta, l’inattesa espressione fenotipica può essere
spiegata dall’assenza di penetranza nelle prime generazioni piuttosto che
attraverso l’assenza dell’allele; oppure, se il carattere è determinato
da un allele recessivo autosomico, i portatori, senza esserne consci, possono
trasmettere l’allele in condizione eterozigote per numerose generazioni, e
il verificarsi della condizione omozigote - e il conseguente manifestarsi del
fenotipo - possono verificarsi molto tempo dopo la nascita dell’allele
stesso.
Infine, se l’allele fosse associato al cromosoma Z del
gallo e fosse recessivo, potrebbe essere portato da maschi eterozigoti per
parecchie generazioni senza essere riconosciuto, rivelandosi attraverso il suo
specifico fenotipo solo quando fosse trasmesso a una femmina.