I melanociti dei peli in rigenerazione meritano una trattazione separata, in quanto hanno la capacità di sintetizzare melanina solo durante quella fase del ciclo pilifero detta fase di crescita.
La fase di crescita è nota anche come anagen
[1]
,
in cui è presente una vivace produzione di granuli di melanina, riversati poi
alle cellule malpighiane della parte superiore del bulbo, destinate a
diventare le cellule della midollare e della corteccia. L’esame istologico
eseguito in questo momento mette in evidenza che i melanociti del follicolo
sono dotati di attività tirosinasica.
Negli stadi successivi del ciclo pilifero detti di decrescita e di arresto - rispettivamente catagen
e telogen -, l’attività tirosinasica non è più evidenziabile. Non
è stato ancora definitivamente dimostrato cosa accada a questi melanociti
durante le fasi di autolisi involutiva del catagen e durante il telogen. Studi
in microscopia elettronica hanno messo in evidenza che, durante il catagen, a livello del collare
epiteliale sono presenti melanociti apigmentati, e lo stesso accade nel germe
del pelo durante il telogen.
Questi dati starebbero a indicare che durante il telogen questi melanociti si
sdifferenziano per essere riattivati in occasione del susseguente anagen
e che riprendono il loro andamento ciclico fintanto che non vengono persi
definitivamente.
L’attività pigmentaria del bulbo pilifero differisce spesso sia qualitativamente che quantitativamente da quella dell’epidermide. Per esempio, negli esseri umani a pelle chiara possono crescere peli scuri in una cute quasi incolore.
Nel topo e nel coniglio i melanociti dell’epidermide superficiale del tronco sono normalmente non-melanogenici, mentre quelli dei follicoli possono essere molto attivi. Nella cavia a chiazze rosse e nere si può osservare la crescita di peli rossi in corrispondenza della pelle nera che occupa la zona di transizione tra aree rosse e nere.
Gli studi genetici hanno dimostrato che i melanociti dei due subsistemi possono essere influenzati in modo diverso da parte di certi geni.
Un’ultima
considerazione riguarda il fatto che i melanociti del bulbo pilifero possono
cessare di funzionare come nell’incanutimento, mentre quelli dell’epidermide
dello stesso distretto cutaneo mantengono intatta la loro capacità di
produrre melanina in risposta a stimoli appropriati.
[1] Anàgen: parola tutta greca, tanto per cambiare, non tedesca, composta da aná, nel senso di nuovamente, e ghennáø, generare. I successivi stadi, catagen e telogen, hanno come etimologia catá che significa giù, in basso, e télos che vuol dire termine.