Mancanza
di pigmenti
§
i soggetti albini,
sia Uccelli che Mammiferi
Riflessione
totale della luce
· la
riflessione avviene da parte di numerosissime superfici:
§
latte
§
nervi
§
tessuto connettivo
§
tessuto adiposo non
pigmentato: nel maiale, nella pecora, nel coniglio
[1]
§
piume
§
capelli
§
ossa
§
gusci o conchiglie
§
la
Cavolaia Pieris
napae [2]
Guanina sotto forma di cristalli
§
orecchioni dei Polli
- - ,
la faccia bianca dell’Ara ararauna
e di altre Ara
§
squame e pinne dei
Pesci
[3]
§
tegumento di
Cefalopodi
§
come l’Epeira
diademata
,
in cui disegna la croce addominale
§
nello strato
pigmentato della retina
[4]
Acido
urico
§
tentacoli di alcune
varietà dell’Anemone Piumosa Metridium
senile
Note
1 - Coniglio: nel coniglio un gene recessivo x determina la mancanza di xantofillossidasi, per cui il tessuto adiposo è colorato in giallo; lo stesso può accadere negli ovini, nei quali questa mutazione recessiva è stata finora segnalata solo in Islanda.
2 - Farfalle: il colore bianco delle ali delle farfalle è di origine strutturale, non è dovuto alla leucopterina, che può essere asportata senza che le ali cambino colore.
3 - Guanina: è contenuta nei guanofori, speciali cellule delle
squame e della pelle dei pesci; in questi cromatofori i cristalli di guanina
si trovano dispersi oppure aggregati a seconda della maggiore o minore
quantità di luce riflessa dal fondo; lo stimolo per lo stato di aggregazione
viene percepito attraverso l’occhio.
4 - Guanina e tapetum lucidum: nello strato pigmentato della
retina, nei coccodrilli e in certi pesci, la guanina forma il tapetum lucidum,
che riflette la luce, essendo così responsabile dell’occhio brillante; il tapetum
lucidum è assente nell’uomo, mentre è presente in un mammifero come il
Galagone, nel quale la riboflavina assorbe anche i raggi UV a lunghezza d’onda
maggiore che entrano nell’occhio e che così vengono riflessi sotto forma di
una fluorescenza verdognola che conferisce ulteriore brillantezza all’occhio.
Pare che riflettendo la luce sulla retina, il tapetum sia così in grado di
migliorare la visione. Lemuri
[1]
erano chiamati presso gli antichi Romani gli spiriti dei Defunti: si credeva
che durante la notte questi spettri andassero in cerca della luce e
guardassero fissi i viventi con lo sguardo splendente, emettendo alte grida;
benché i Lemuri del Madagascar non abbiano nulla di spettrale, il nome romano
fu dato loro dagli esploratori francesi che li scoprirono, per i loro occhi
fissi rosseggianti nell’oscurità e per le loro voci, spesso acute. Fra le
Proscimmie del Madagascar la famiglia più ricca di specie e di forme è
quella dei Lemuridi, animali di grandezza compresa tra quella del ratto e
quella del gatto. I Galagoni
appartengono alla famiglia dei Galagidi; non sono in grado di arrampicarsi, ma
sono abilissimi saltatori; queste piccole Proscimmie sono diffuse in numerosi
territori africani; durante il giorno la pupilla forma una piccola ellissi
verticale, ma di notte è perfettamente rotonda e gli occhi hanno uno
splendore meraviglioso. Questi occhi, quando nell’oscurità vengono colpiti
da un raggio di luce, scintillano come carboni ardenti e quando la luce
proviene secondo un particolare angolo, essi risplendono come opale
verdeazzurra. Le grida dei Galagoni ricordano gli strilli dei bambini, da cui
il nome di Bambini dei boschi.
[1] Lemures in latino è il nome generico delle anime dei morti; quelle buone venivano adorate come divinità domestiche, i lares, quelle cattive andavano errando come spettri o fantasmi notturni ed erano dette larvae. Per placare e cacciare le larvae dalle case il 9 maggio veniva celebrata la festa dei lemuria.