Lessico
Amianto
Dal greco amíantos, incorruttibile. Minerale fibroso, detto anche asbesto, del gruppo del serpentino, silicato di magnesio, varietà del crisotilo (la varietà di serpentino maggiormente utilizzata nell'industria); rispetto alle fibre di quest'ultimo, quelle dell'amianto sono più morbide e sottili e si prestano a essere utilizzate nell'industria tessile.
Di colore bianco, giallastro o verde-grigio, è un minerale di origine metamorfica che si rinviene, associato ad antigorite, nelle litoclasi di rocce serpentinose. I giacimenti più ricchi sono quelli canadesi (Québec e regione dei Grandi Laghi); altre zone nelle quali l'amianto viene estratto si trovano negli Stati Uniti (Vermont, New Jersey, New York, Arizona), nella zona degli Urali, nello Zimbabwe, nel Sudafrica e nell'isola di Cipro.
In Italia si estrae amianto a fibra lunga in Val Malenco (Sondrio) e amianto a fibra corta presso Balangero nelle valli di Lanzo (Torino).
Col termine di amianto di anfibolo si indicano le varietà filamentose di actinolite e di tremolite, con proprietà analoghe a quelle dell'amianto di serpentino.
Mesotelioma pleurico
Colpisce prevalentemente individui di sesso maschile (70% dei casi totali) di 40-60 anni di età, localizzandosi soprattutto nella regione dorsale e basale delle pleure. Si tratta di una neoplasia primitiva, che cioè si forma direttamente nel sottile tessuto pleurico e non per la diffusione (metastasi) di altre forme tumorali originatesi in altri organi.
L’insorgenza sembra essere altamente correlata all’esposizione prolungata a fibre minerali, in particolare dell’amianto. Tutte le fasi di lavorazione dei minerali dai cui queste derivano, dall’estrazione alla cernita, dalla cardatura alla filatura delle fibre, e la manipolazione dei derivati per eseguire opere di coibentazione, sono ritenute altamente rischiose ai fini dello sviluppo di cellule cancerose; i danni da fibre minerali non sono immediati, ma si manifestano in media dopo trent’anni. Non è ancora noto il meccanismo con cui le microscopiche fibre minerali, capaci di migrare passivamente dai bronchioli agli alveoli polmonari allo spazio pleurico, e responsabili di ispessimenti, calcificazioni e asbestosi, inneschino il processo oncogenico. Possono comportarsi come agenti infiammatori di tipo meccanico, oppure chimico poiché liberano acido silicico che ha proprietà necrotizzanti; o ancora, possono agire da catalizzatori di reazioni da cui si sviluppano sostanze cancerogene.
L’incidenza del mesotelioma della pleura è particolarmente elevata nell’Europa occidentale, in cui attualmente si registrano circa cinquemila casi all’anno; gli specialisti prevedono un picco intorno al 2020, causato dal tempo di latenza della malattia, seguito da un rapido decremento conseguente alle norme che nei primi anni Novanta bandirono l’uso dell’amianto (in Italia, ciò avvenne con la legge 257/92). Nel nostro paese la mortalità è fra le più elevate del mondo, specialmente nel Nord Italia e in Campania, cioè laddove, prima dell’entrata in vigore della legge, si faceva uso massiccio di fibre minerali isolanti: nei cantieri navali, nelle officine ferroviarie, nelle fabbriche di materiale edile; peraltro, a rischio erano anche i familiari dei lavoratori, che respiravano le minuscole fibre depositatesi sugli indumenti di questi.