Lessico


Columella
Lucius Iunius Moderatus Columella

Statua di Columella
Plaza de las Flores - Cádiz

Nacque nel I secolo dC a Cadice, in Spagna (4-70 dC). Tribuno militare in Siria e in Cilicia forse nel 36 dC, era a Roma nel 41 dC. Sia ad Albano che in Etruria possedeva vasti terreni ai quali si dedicò, riversando poi la sua passione e le sue conoscenze tecniche nel De re rustica (databile fra il 60 e il 65 dC), un trattato completo di tecnica ed economia agricola ispirato a un sincero amore per la terra, redatto nello stile semplice della precettistica tecnica tradizionale, uno stile talvolta duro, ma spesso scorrevole ed equilibrato.

Dei dodici libri di cui è composto il De re rustica, a noi interessa il Liber octavus intitolato De villaticis pastionibus aviarius et piscator, che potremmo tradurre un po’ liberamente in Allevamento degli animali da fattoria: uccelli e prodotti ittici. Columella servì da modello agli scrittori di agronomia dei secoli successivi e rappresenta una fonte utile per la conoscenza di autori perduti, come Magone Cartaginese. Nulla si sa di come e quando Columella morì.

da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines (1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)

Magone era uno scrittore cartaginese della prima metà del sec. II aC al quale è attribuito un trattato in 28 libri sull'agricoltura tradotto in greco in 20 libri da Cassio Dionisio l'Uticense. Magone viene citato da Varrone, Plinio e Columella. - Varrone Rerum rusticarum I,1,10: Hos nobilitate Mago Carthaginiensis praeteriit, poenica lingua qui res dispersas comprendit libris XXIIX, quos Cassius Dionysius Uticensis vertit libris XX ac Graeca lingua Sextilio praetori misit: [...] - Columella De re rustica I,1: Nam quidem Diophanes Bithynius Uticensem totum Dionysium, Poeni Magonis interpretem, per multa diffusum volumina, sex epitomis circumscripsit.

Cadice

In spagnolo Cádiz, città portuale della Spagna meridionale, capoluogo della provincia omonima; è situata in Andalusia, sul golfo di Cadice, vicino a Gibilterra. Sorge sulla punta di uno stretto istmo che segna il limite occidentale della baia di Cadice. La pesca e le relative industrie di lavorazione sono le principali attività economiche della città, nota come base militare e punto di transito di buona parte del commercio spagnolo con il continente americano. I principali prodotti d'esportazione sono lo sherry (un vino bianco prodotto nel territorio di Jérez), sughero, olive, fichi, pesce salato e sale. Il turismo è un'altra importante fonte di reddito.

Fondata dai Fenici verso il sec. IX aC (Gádir, recinto fortificato; poi Gades per i Romani e Qadis per gli Arabi), ma secondo la tradizione greca nel 1110 aC, fu e rimase un ottimo porto, in posizione strategica e molto ben difendibile. Fu infatti l'ultimo baluardo cartaginese caduto in mano di Scipione nel 206 aC.

Particolarmente fiorente in epoca romana (vi risiedette Cesare), lo fu assai meno sotto Visigoti e Arabi, anche perché venne saccheggiata dai pirati normanni nell'843. Conquistata dai Castigliani (Alfonso X) nel 1262, fu ripopolata con Spagnoli del nord e fatta sede episcopale.

La scoperta dell'America le diede somma importanza, tanto che vi venne creata una Casa de Contratación, che più tardi, nel 1720, doveva addirittura sostituire quella di Siviglia.

Saccheggiata dai pirati inglesi nel 1587 e nel 1596 (Francis Drake e il conte di Essex), devastata anche dalla peste del 1649, si riebbe ogni volta rapidamente, tanto da raggiungere nel sec. XVII un totale, molto notevole per l'epoca, di 14 000 abitanti, fra cui numerosi stranieri, per lo più commercianti e banchieri.

Nel 1748 vi fu aperta la prima Scuola di Medicina di Spagna e tre anni dopo, accanto all'attivo arsenale militare, vi ebbe sede un comando di dipartimento marittimo. Dal suo porto salpò nel 1805 la flotta franco-spagnola sconfitta poi a Trafalgar; ma poco dopo (1808) la città si ribellò contro gli invasori francesi, che la assediarono invano. Durante l'assedio vi si tennero le famose Cortes che elaborarono la prima Costituzione democratica spagnola (1812), rimasta lettera morta fino alla rivolta di Riego (1820).

Nel 1823, davanti all'esercito francese della Santa Alleanza, il re, il governo e il Parlamento si ritirarono fino a Cadice, che però questa volta capitolò, dopo la presa del forte del Trocadero. Nel 1868 la rivolta contro Isabella II partì dai marinai della squadra di Cadice (ammiraglio Topete); e nei disordini del 1873 Cadice fu proclamata, anche se per breve tempo, un cantone indipendente. La perdita delle ultime colonie spagnole (1898) portò conseguenze negative per il porto e il commercio di Cadice.

Columella

Lucius Junius Moderatus Columella (Cádiz, Latin Gades, Hispania Baetica, AD 4 - ca. AD 70) was a Roman writer. After a career in the army (he was tribune in Syria in 35), he took up farming. His De Re Rustica in twelve volumes has been completely preserved and forms our most important source on Roman agriculture, together with the works of Cato the Elder and Varro, both of which he occasionally cites. A smaller book on trees (De Arboribus) has been preserved as well. In addition, Columella used many sources no longer extant, to which he is one of the few references: Aulus Cornelius Celsus, the Carthaginian writer Mago, Tremellius Scrofa, and many Greek sources are included. His uncle Marcus Columella, "a clever man and an exceptional farmer" (VII.2.30), had conducted experiments in sheep breeding, crossing colourful wild rams, introduced from Africa for gladiatorial games, with domestic sheep; he very likely influenced his nephew's interests. Columella owned farms in Italy — he refers specifically to properties of his at Ardea, Carseoli, and Alba (R.R. III.9.2) — and speaks repeatedly of his own practical experience in agriculture. The book is presented as advice to a certain Publius Silvinus.