Lessico


Catena di Sant'Antonio

Si tratta verosimilmente di Sant'Antonio da Padova e non di Sant'Antonio Abate. Questa catena era già citata nel 1905 nel Dizionario moderno di Alfredo Panzini: “Invito scritto, anonimo, a recitare una data serie di preghiere, e passare a due altri lo stesso invito, sotto minaccia di sventura non ottemperando a detto invito”.

Ma a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo le cose si definirono meglio e si cominciò a ricevere a ogni piè sospinto una lettera che iniziava con “Recita tre Ave Maria a Sant’Antonio” e proseguiva descrivendo le fortune capitate a chi l’aveva ricopiata e distribuita a parenti e amici e le disgrazie che avevano colpito chi invece ne aveva interrotto la diffusione. Quale sia l'aggancio con Sant'Antonio da Padova sarebbe comunque tutto da chiarire, e ci proveremo.

Col passare dei lustri non si pretese più dai destinatari dei messaggi una recita di preghiere, bensì un'elargizione di denaro. Allora l'aggancio con il santo portoghese sarebbe facile. Infatti, data la sua fama di taumaturgo, i genitori, per impetrarne la protezione sui figli, facevano voto di offrire ai poveri grano e denaro equivalenti al peso dei rampolli, onde una speciale benedictio ad pondus pueri.

Questa pratica ricevette il nome di Opera del pane di Sant'Antonio, ma nel XIX secolo si trasformò in elargizione dell'equivalente in denaro. Ecco perché si cominciò a ricevere una ridda di messaggi, precursori dei futuri SMS, che non incitavano alla preghiera, bensì a un'ingiunzione di questo tipo: o elargisci i tuoi soldi ad altre persone, oppure Sant'Antonio te la farà pagare cara

Così Sant'Antonio passò dalla moltiplicazione delle preghiere a quella del vile denaro. Che talora è vile, ma spesso non lo è.

Sant'Antonio da Padova

Francescano portoghese (Lisbona 1195 - Padova 1231). A quindici anni divenne monaco agostiniano. Ordinato prete a Coimbra, nel 1220 entrò nell'ordine francescano e mutò il nome originario, Fernando de Bouillon, in quello di Antonio d'Olivares.

Naufrago nel corso di una navigazione dall'Africa, capitò in Sicilia e di lì si recò al Capitolo Generale di Assisi del 1221. Fece per un certo periodo l'eremita, poi si diede a predicare in Italia e Francia ottenendo un successo strepitoso tra le masse.

Nel 1227, il Capitolo Generale lo elesse provinciale dell'Emilia e della Lombardia. Dal 1229 il santo fissò la sua sede a Padova, che divenne centro famoso proprio per la sua presenza. Pratiche ascetiche, preghiera, miracoli, predicazioni, insegnamento, ecc., contrassegnano la sua vita in cui spesso realtà e leggenda si mischiano in modo inestricabile.

Antonio ebbe, per ordine di San Francesco, un'ottima preparazione teologica che servì poi per la formazione dei frati. A Parigi nel 1541 fu pubblicata la sua opera omnia, di cui una larga parte è occupata dai Sermones. Fu canonizzato nel 1232 da Gregorio IX; nel 1256 fu proclamato patrono e protettore di Padova, dove fu completata nel 1307 la celebre basilica sorta sulla sua tomba.

Straordinario fu il culto che venne attribuito al santo subito dopo la sua morte: ne fu motivo la fama dei suoi miracoli, che gli meritarono il titolo di “taumaturgo”. La devozione al santo, venerato fin dal sec. XIII come dottore della Chiesa, si diffuse in tutto l'orbe cattolico sino alla riforma del Breviario e del Messale Romano (1570).

Nel sec. XVI, anche per la posizione prestigiosa riconosciutagli nei nuovi libri liturgici, la venerazione per il santo si estese ancor più e divenne veramente universale. Il culto liturgico di Antonio, dottore della Chiesa, venne confermato ed esteso a tutta la cattolicità da Pio XII nel 1946. Il titolo di dottore attribuito al santo voleva riconoscere la sua opera di predicatore facondo e incisivo, in cui metteva fondamento la Sacra Scrittura sviscerata nei suoi quattro significati fondamentali: letterale, allegorico, morale e anagogico, ma con particolare insistenza sul significato morale, come il più adatto alla sua predicazione eminentemente pratica.

In questo senso Antonio può definirsi un “teologo” della teologia oratoria, mentre per il suo continuo riferirsi alle Sacre Scritture, ben si merita i titoli di “Arca del Testamento” e di “Scrigno delle Sacre Scritture”. Tanta popolarità raggiunta dal culto del santo non poteva escludere l'intervento del folclore e della poesia popolare, dove il primo si esprime nel pellegrinaggio con particolari devozioni alla sua basilica, a Padova, e la seconda trova sfogo in una canzoncina in quartine di ottonari, che descrive il suo celebre miracolo della bilocazione, in cui predicava a Padova e contemporaneamente era presente a Lisbona per liberare il padre condannato a morte.

Celebrano la sua vita e i suoi miracoli anche altre composizioni, in cui però all'ardore della fede non fa riscontro un medesimo slancio poetico.

Festa il 13 giugno.