Lessico


Democrito

Filosofo greco (Abdera ca. 470 - ca. 370 aC). Avrebbe viaggiato in Egitto e in Persia, in India e in Etiopia riportandone nozioni di matematica e di astronomia; fu allievo di Leucippo di Mileto, padre dell'atomismo.

Il sapere scientifico di Democrito è di carattere enciclopedico e spazia con acuta indagine dai problemi della cosmologia a quelli della logica, dalla matematica alla geografia, dalla linguistica alla medicina, ecc. Diogene Laerzio lo dice autore di 70 opere, ma di esse possediamo solo 300 frammenti, sufficienti tuttavia a dimostrare la vastità dei suoi interessi culturali: fra questi, Il piccolo ordinamento dell'Universo, che allargava e approfondiva il tema dell'atomismo trattato da Leucippo in un suo scritto, Il grande ordinamento dell'Universo.

Per Democrito gli atomi hanno due sole qualità: la grandezza e la forma geometrica; ogni aggregato di atomi può disporsi in ordine diverso, dando luogo a diversi composti. Vi è qui un adombramento di quelle che saranno in chimica le formule di struttura. Queste aggregazioni producono in noi le percezioni sensibili quando vengono a contatto con i nostri sensi: per esempio vediamo un oggetto quando un effluvio di atomi parte dall'oggetto e colpisce il nostro occhio. Dal moto degli atomi si originano i corpi. A imprimere loro il moto non è una forza ab extra, ma uno status naturale interno a essi stessi (è pressappoco la spiegazione che Galileo fornisce per il principio d'inerzia). Il moto degli atomi inoltre è determinante per il loro peso, che dipende appunto dalla maggiore o minore velocità da essi acquistata nell'urto con altri atomi.

Il moto degli atomi ha per Democrito carattere meccanico: di qui la rigorosa visione di un materialismo meccanicistico, in cui tutti i fenomeni naturali sono regolati da un rigoroso determinismo. Nella biologia e nella medicina Democrito ha operato un innesto del pensiero di Alcmeone e d'Ippocrate sul suo sistema atomistico. Lo stesso è accaduto per le dottrine allora correnti sull'origine e lo sviluppo della civiltà.

da Veterum illustrium philosophorum etc. imagines (1685)
di Giovanni Pietro Bellori (Roma 1613-1696)

Nel campo etico Democrito afferma che l'uomo non ha per fine il mero piacere sensibile, bensì la quiete, la tranquillità e l'imperturbabilità dell'animo, fatto capace d'imbrigliare il movimento caotico e sregolato delle passioni e dei piaceri e di ristabilire l'equilibrio e la simmetria della vita interiore.

Democrito ha accolto e reinterpretato quanto di più alto era stato espresso dalla cultura scientifico-filosofica greca dei sec. VI-V aC in un sistema che completava la filosofia naturale ionica, tagliava netto con le aporie della scuola eleatica e si poneva in alternativa a Platone.

A Democrito venne attribuito uno dei più antichi trattati propriamente alchemici, Physikà kaì mystikà, ma in realtà risale a uno pseudo-Democrito del III secolo dC.

Ritratto immaginario del filosofo greco Democrito come alchimista (Viridarium Chymicum). Sotto l'immagine è scritto: "Democrito prorompeva in grandi risate, ridendo della vanità della mente umana. Aveva lui lieto scoperto lontani approdi, di poi venne in possesso delle molteplici forze della Natura. Affinché il mobile spirito sia dispogliato dal denso corpo, provvederanno ignei farmachi con regola costante."