Lessico


Guinea

    

Il nome Guinea (geograficamente assegnato a gran parte della costa occidentale dell'Africa, a sud del Deserto del Sahara e a nord del Golfo di Guinea) è di origine berbera ed è traducibile in "terra dei neri". La Repubblica di Guinea (République de Guinée), nota anche informalmente come Guinea Conakry (essendo Conakry la capitale), è uno Stato dell'Africa Occidentale. Confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d'Avorio a sud-est, Liberia a sud, e Sierra Leone a ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal, e Gambia.

Dominato da vari regni africani, il paese divenne uno dei punti nevralgici della tratta degli schiavi, che lo spopolò. Divenuta colonia francese nel 1890, la Guinea ha raggiunto l'indipendenza per consultazione referendaria nel 1958; da allora fino al 1984 è stato retto dittatorialmente da Ahmed Sékou Touré. Dopo questi la situazione politica si è fatta fosca: dal 1984 il regime non-democratico è proseguito con la presidenza di Lansana Contè, terminata il 23 dicembre 2008 con la morte del capo di stato dopo una grave malattia. La mattina del 23 dicembre l'esercito guineiano attua un colpo di stato militare sospendendo ogni attività politica e sindacale e sciogliendo l'Assemblea Nazionale. Dotata di notevoli risorse minerarie, la Guinea affida al loro sfruttamento lo sviluppo della propria economia, che conta non solo sull'attività mineraria ma anche su quella agricola.
Epoca precoloniale - Prima dell'arrivo degli Europei, l'Africa Occidentale conobbe un lungo periodo caratterizzato dal succedersi di grandi imperi, molti dei quali estesero la loro influenza al territorio che corrisponde all'odierna Guinea. Fra questi si possono citare l'Impero Ghana, l'impero Sosso (XII-XIII secolo), e l'Impero Mali. Si ritiene che questi regni e imperi fossero di etnie di origine bantu, sebbene molti di essi appartenessero di fatto al mondo arabo, spesso intrattenendo rapporti espliciti di vassallaggio con regni arabi del Nordafrica. Per esempio Mansa Musa, imperatore di Mali, fece nel 1235 circa un famoso viaggio di pellegrinaggio (hajj) alla Mecca. Uno degli ultimi imperi dell'Africa Occidentale fu quello Songhai, che prosperò fino a circa metà del XVI secolo, per poi cadere di fronte a un esercito di invasione proveniente dal Marocco (battaglia di Tondibi, 1585). Dal crollo dell'impero Songhai nacquero numerosi piccoli regni, tra cui quello di Fouta Djallon, nella Guinea centrale, fondato da musulmani di etnia Fulani. Questo regno sopravvisse come stato indipendente dal 1735 fino al 1898.

Colonizzazione francese - Durante il colonialismo, la costa della Guinea conobbe le razzie dei mercanti di schiavi europei. Tuttavia, fu solo a metà del XIX secolo che i Francesi diedero inizio a una vera e propria conquista militare della regione. Nel 1898 i Francesi vinsero la battaglia decisiva contro Samori, imperatore dello stato di Ouassoulou, assicurandosi il controllo dell'intera regione. I confini attuali della Guinea sono frutto di un lungo processo di negoziazione tra la Francia, l'Inghilterra (che controllava la Sierra Leone), il Portogallo (che possedeva la Guinea-Bissau) e la Liberia. Durante l'occupazione francese, la Guinea era uno dei territori costituenti l'Africa Occidentale Francese, amministrata da un governatore insediato a Dakar.

L'indipendenza e il regime di Touré - Nel 1958, con il crollo della Quarta Repubblica Francese, le colonie francesi ebbero l'opportunità di scegliere fra una posizione di autonomia nel contesto della Comunità Francese o l'indipendenza immediata. A differenza della maggior parte delle altre colonie, la Guinea votò in modo netto per l'indipendenza. Questa decisione fu influenzata dal forte consenso popolare riscosso da Ahmed Sékou Touré, indipendentista e leader del Partito Democratico della Guinea (PDG), che aveva conquistato 56 seggi su 60 nelle elezioni territoriali del 1957. Il 2 ottobre 1958 la Guinea si autoproclamò repubblica indipendente e sovrana e Touré ricevette l'incarico come primo presidente. Il rimpatrio dei molti francesi presenti in Guinea sottrasse al paese molti capitali e gran parte della funzionalità delle sue infrastrutture. Il governo di Touré adottò una linea politica socialista, allineandosi prima all'Unione Sovietica e poi alla Cina. Ciononostante, la Guinea continuò a ricevere aiuti e investimenti da diversi paesi occidentali, quali gli Stati Uniti e ovviamente la Francia. Come in molti altri stati africani nel periodo postcoloniale, la Guinea divenne rapidamente una dittatura con un solo partito politico legale, un'economia chiusa, e un regime autoritario e oppressivo. Touré, che inizialmente aveva mostrato di voler perseguire il dialogo fra le diverse etnie del paese, iniziò ad accentrare le posizioni di potere nelle mani di rappresentanti della sua etnia (Malinké). Complessivamente, il governo di Touré ebbe l'effetto di condurre l'economia della Guinea al collasso e di isolare il paese persino rispetto ai vicini stati africani socialisti.

Amministrazione Conté - Touré morì il 26 marzo 1984 durante un intervento al cuore in una clinica degli Stati Uniti. Fu sostituito dal Primo Ministro Louis Lansana Beavogui, che rimase in carica solo pochi giorni; il 3 aprile 1984, infatti, una giunta militare guidata da Lansana Conté e Diarra Traoré prese il potere con un colpo di stato incruento. Conté divenne presidente e dichiarò immediatamente di voler riparare i danni fatti dal precedente governo. Furono liberati oltre 250 prigionieri politici e circa 200.000 persone rientrarono dall'esilio. Nel 1992 Conté annunciò la fine del regime militare e indisse una elezione presidenziale (nel 1993) e parlamentare (nel 1995), vincendole entrambe col suo Partito di Unità e Progresso. Nel settembre del 2001 uno degli oppositori di Conté, Alpha Condé, fu imprigionato e poi esiliato con l'accusa di aver agito contro la sicurezza del paese. Nello stesso anno Conté vinse un referendum con il quale si prolungava la durata della carica presidenziale, e nel 2003 vinse nuovamente le elezioni (boicottate dall'opposizione).

Morfologia - La Guinea si estende su un'area di 245.857 chilometri quadrati, poco più grande di quella del Regno Unito. Il paese si trova nella regione dell'Africa occidentale, poco più a sud della fascia del Sahel. Confina con la Guinea Bissau per 386 km, il Mali per 858 km e il Senegal per 330 km a nord, Mali e Costa d'Avorio per 610 km a est, e Sierra Leone per 652 km e Liberia per 563 km a sud; affaccia a ovest sul golfo di Guinea. Geograficamente ricca di diversità, la Guinea risulta molto varia sotto il profilo geografico. Il paese è diviso in quattro regioni principali: la Bassa Guinea, una stretta striscia costiera; la Guinea Centrale, una regione interna pastorale, caratterizzata da forti escursioni termiche; l'Alta Guinea si trova a nord, copre anche alcune aree di Sierra Leone, Costa d'Avorio e Liberia e l'ambiente è quello della savana; e la Guinea delle foreste, che è appunto una zona con un grande patrimonio forestale e nella quale abbondano le piogge: anche per questo è la parte più popolata del paese e ha addirittura problemi di sovrapopolamento. In questa regione ripararono molti rifugiati scappati in seguito alle guerre civili in Sierra Leone, Liberia e Costa d'Avorio. Nella Guinea centrale vi è la regione del Futa Gialòn, abitata più che altro dall'etnia Fula. Tale regione, ricca di acque e situata a un'altitudine di circa 900 metri, è la più importante del paese.

Idrografia - Il paese ha 320 km di coste, presso le quali sono molto diffuse le mangrovie. Le acque interne non mancano: ben ventidue fiumi della regione africana occidentale nascono in Guinea, e tra questi i fiumi Niger, Senegal e Gambia. Le montagne sono concentrate soprattutto nell'interno, il punto più elevato del paese è il Monte Nimba, alto 1.752 metri.

Clima - La Guinea, poco a nord dell'equatore, ha ovviamente un clima tropicale nelle zone costiere e anche in buona parte di quelle interne. La stagione delle piogge dura da aprile a novembre e presenta temperature abbastanza alte ed elevata umidità. Al contrario, da novembre a marzo si ha una stagione secca, dannosa per lo sviluppo della vegetazione. Nonostante questo, piove in media 11 mesi su 12; all'estremo nord-est la stagione secca ha però una durata superiore: le zone settentrionali, essendo vicine alla fascia del Sahel, sono minacciate dalla siccità. Ma oltre questa, diversi sono i problemi ambientali: soprattutto nelle vicinanze della regione del Sahel avanza la desertificazione, e anche la deforestazione grava sul territorio. Infine, il suolo è danneggiato da inquinamento ed erosione. Notevoli le risorse del sottosuolo: anzitutto bauxite, ma anche ferro e diamanti.

Popolazione - La popolazione guineana conta 9.947.814 abitanti (luglio 2007). Il tasso annuo di crescita demografica è stato del 2.62% nel 2007, con un tasso di natalità del 41% e di mortalità del 15%. La mortalità infantile è altissima, miete 90 vittime ogni 1.000 nati vivi. Questo dato è in lento miglioramento, ma riflette una situazione sanitaria veramente critica. Breve l'aspettativa di vita: 50 anni per le donne e 48 per gli uomini. La popolazione è in continua crescita ed è in gran parte rurale: a parte Conakry le città non sono molto abitate. La densità è di 38 abitanti per chilometro quadrato, bassa ma irregolare: gli abitanti del paese si concentrano specialmente nella regione delle foreste, dove sono affluiti molti rifugiati dalla Sierra Leone, dalla Costa d'Avorio e dalla Liberia durante le guerre civili in questi paesi. E sono proprio i rifugiati a variare ulteriormente la composizione etnica, linguistica e religiosa della Guinea. L'istruzione deve fare molti passi avanti: al 2005 l'analfabetismo tocca il 59% dei Guineani. La situazione sanitaria sembra però migliorata dall'Iniziativa di Bamako, nel 1987, che ha portato un miglioramento dei principali indicatori sanitari. Ma un grave problema è rappresentato dall'Aids, alla cui diffusione concorre anche la poligamia.

Etnie - Nella Guinea la popolazione comprende 24 gruppi etnici. I più diffusi sono i Fula, che formano il 40% della popolazione e abitano soprattutto nella regione montuosa del Futa Gialòn. Il secondo gruppo è quello dei Mandinka, noto anche come Mandinko: costituiscono il 30% degli abitanti del territorio. Abitano soprattutto nella parte centro-orientale, nelle regioni di Kankan e Faranah. I terzi per numero di individui sono i Soussou, la cui lingua è il Susu, formano il 20% della popolazione. Sono concentrati quasi tutti a Conakry e nella regione di Kindia. Altri gruppi si spartiscono il restante 10%.

Lingue - La lingua ufficiale è il francese, ma sono largamente diffuse le lingue locali, appartenenti alle diverse etnie che abitano il territorio: Fula, Maninka, Susu e Wolof sono tra gli idiomi locali i più parlati. Modesta la diffusione dell'arabo, favorita però dal forte seguito che ha l'Islam in Guinea. Il Susu, parlato a Conakry e nelle zone costiere, non è una lingua franca ma la sua diffusione è comunque notevole tra la popolazione.

Economia - Le condizioni economiche della Guinea sono molto precarie: nel 2006 il 47% dei guineani viveva sotto la soglia di povertà. Il paese fa parte della lista dei Paesi Meno Sviluppati, stilata dalle Nazioni Unite. L'Indice di Sviluppo Umano, pari a 0.456, è uno dei più bassi del mondo ma ha fatto registrare un discreto incremento. Per il suo sviluppo economico il paese cerca di contare sulle proprie riserve di bauxite e tenta di migliorare l'agricoltura: le grandi potenzialità per migliorare il settore agricolo sono date da condizioni geografiche favorevoli, ma un ostacolo serio è rappresentato dalle infrastrutture generalmente carenti. L'inflazione ha raggiunto il 29% ed è in fase di aumento: nel 2003 era appena del 6%; non si hanno dati certi riguardo la disoccupazione. L'agricoltura impiega oltre il 70% della popolazione attiva e contribuisce alla formazione di un quarto del prodotto interno lordo. I programmi di sviluppo del governo agiscono soprattutto in questo apparato economico, ancora oggi basilare per la crescita dell'economia. La superficie coltivata è molto limitata, corrisponde solo al 3% di quella totale. Le colture più importanti sono quelle alimentari: riso, mais, sorgo, manioca, patate e altro, la maggiore produzione è quella di riso. Altre coltivazioni sono riservate alle esportazioni, come caffè, ananas, agrumi, arachidi e palme da olio. Ma il settore primario si basa anche sull'allevamento, praticato in massima parte nella Guinea centrale, regione pastorale interno. Il patrimonio zootecnico è costituito soprattutto da ovini, caprini e volatili. La pesca, finalizzata ovviamente alla vivacizzazione del commercio, è in via di sviluppo, anche se la strada da fare per sensibili miglioramenti è ancora lunga. Godendo di un notevole patrimonio forestale, sono disponibili considerevoli risorse di legname, utilizzato perlopiù come combustibile.

Guinea

Guinea, officially Republic of Guinea (French: République de Guinée), is a country in West Africa formerly known as French Guinea. The country's current population is estimated at 10,211,437 (CIA 2008 estimate). Guinea's size is almost 246,000 square kilometres (94,981 sq mi). Its territory has a crescent shape, with its western border on the Atlantic Ocean, curving inland to the east and south. The Atlantic coast borders Guinea-Bissau to the north and Sierra Leone to the south. The inland part neighbors Senegal to the north, Mali to the north and north-east, Côte d'Ivoire to the south-east, and Liberia to the south. Its water sources include the Niger, Senegal, and Gambia rivers. Conakry is the capital, seat of the national government, and largest city. The nation is sometimes called Guinea-Conakry to distinguish it from its neighbor Guinea-Bissau.

The land composing present-day Guinea was part of a series of empires, beginning with the Ghana Empire which came into being around 900 [AD]. This was followed by the Sosso kingdom in the twelfth and thirteenth centuries. The Mali Empire took control of the region after the Battle of Kirina in 1235, but grew weaker over time from internal conflicts, which eventually led to its dissolution. Europeans first came to the area during the era of Portuguese discoveries in the fifteenth century. The European slave trade began the next century. One of the strongest successor states of the Mali Empire was the Songhai Empire. It exceeded its predecessors in terms of territory and wealth, but succumbed to civil war. Eventually, it was toppled at the Battle of Tondibi in 1591. An Islamic state was founded in the eighteenth century which brought stability to the region. Simultaneously, the Fulani Muslims arrived in the highland region of Fouta Djallon. France colonized Guinea in 1890 and appointed Noël Balley as the first governor. The capital Conakry was founded on Tombo Island in the same year. In 1895 the country was incorporated into French West Africa.

On 28 September 1958, under the direction of Charles de Gaulle, Metropolitan France held a referendum on a new constitution and the creation of the Fifth Republic. The colonies, except Algeria, which was legally a direct part of France, were given the choice between immediate independence or retaining their colonial status. All colonies except Guinea opted for the latter. Thus, Guinea became the first French African colony to gain independence, on 2 October 1958, at the cost of the immediate cessation of all French assistance. After independence, Guinea was governed by President Ahmed Sékou Touré. Touré pursued broadly socialist economic policies and suppressed opposition and free expression. Under his leadership, Guinea joined the Non-Aligned Movement and pursued close ties with the Eastern Bloc. After Touré's death in 1984, Lansana Conté assumed power and immediately changed his predecessor's economic policies, but the government remained dictatorial. The first elections since independence were held in 1993, but the results and those of subsequent elections were disputed. Conté faced domestic criticism for the condition of the country's economy and for his heavy-handed approach to political opposition.

While on a visit to France with his family in 2005, Prime Minister François Lonseny Fall resigned and sought asylum, citing corruption and increasing interference from the President, which he felt limited his effectiveness as the head of the government. Fall's successor, Cellou Dalein Diallo, was removed in April 2006, and Conté failed to appoint a new one until the end of January 2007 after devastating nationwide strikes and mass demonstrations. During 2006, there were two nationwide strikes by government workers, during which 10 students were shot dead by the military; strikes were suspended when Conté agreed to more favorable wages for civil servants and a reduction of the cost of the basic amenities, rice and oil.

At the beginning of 2007, citing the government's failure to honor the terms of previous agreements, trade unions called new strikes, protesting rising costs of living, government corruption, and economic mismanagement. Lasting for more than two weeks, these strikes drew some of the largest demonstrations seen during Conté's tenure and resulted in some 60 deaths. Among the unions' demands was that the aging and ailing President name a consensus prime minister to fill the post vacant since Diallo's removal, and relinquish to him certain presidential responsibilities. Conté reluctantly agreed to appoint a new prime minister and lower fuel and rice prices, thus ending the strikes.

On 13 February 2007, upon the nomination of Eugene Camara, viewed as a close ally of Conté, to the post of Prime Minister, violent demonstrations immediately broke out throughout the country. Strikes resumed, citing the President's failure to nominate a "consensus" prime minister per the 27 January 2007 agreement. Martial law was declared after violent clashes with demonstrators, bringing the death toll since January to well over 100, and there were widespread reports of pillaging and rapes committed by men in military uniform. Government buildings and property owned by government officials throughout the country were looted and destroyed by angry mobs. Many feared Guinea to be on the verge of civil war as protesters from all parts of Guinea called for Conté's unequivocal resignation.

After diplomatic intervention from the Economic Community of West African States (ECOWAS) and neighboring heads of state, Conté agreed to choose a new prime minister from a list of five candidates furnished by the labor unions and civic leaders. On 26 February 2007, Lansana Kouyaté, former Guinean ambassador to the UN, was nominated to the post. Strikes were called off, and the nomination was hailed by the strikers.

On 23 December 2008, Aboubacar Somparé, President of the National Assembly, flanked by Prime Minister Kouyaté, and Diarra Camara the head of the Army, announced that Conté had died "after a long illness". Under the Guinean constitution, Somparé was to assume the Presidency of the Republic and a new presidential election was to have been held within 60 days. However, six hours after the announcement of Conté's death, Captain Moussa Dadis Camara announced a coup d'état by the Guinean Army, saying that "the government and the institutions of the Republic have been dissolved". Camara also announced the suspension of the constitution "as well as political and union activity".

The politics of Guinea takes place within the framework of a presidential republic, wherein the President of Guinea is head of state, head of government, and commander-in-chief of the Guinean military. The president is elected to a maximum of two 7-year terms, although Lansana Conte, who was in power from 1984 to 2008, continued to run for further terms. Executive power is exercised by the president and members of his cabinet. To be elected president of Guinea a candidate must be a Guinean-born citizen by birth, be at least 35 years of age, and must be able to speak and read the French language.

Legislative power is vested in the National Assembly. The National Assembly (Assemblée Nationale) has 114 members, elected for a four-year term, 38 members in single-seat constituencies and 76 members by proportional representation. Guinea is a one-party-dominant state, with the Party of Unity and Progress in power. Opposition parties are allowed but are widely considered to have no real chance of gaining power.

Ahmed Tidiane Souare was appointed prime minister in May 2008. He replaced Lansana Kouyate, a former UN diplomat who had been appointed by President Conte fifteen months earlier under a deal to end a general strike against the president's rule. Following his appointment, Mr Souare said he planned to continue changes begun by Mr Kouyate and "to restore authority to the state because we're in a state of disarray." He is a member of former President Conte's Party of Unity and Progress and has previously served as minister of mines and geology and as minister of state for higher education and scientific research.

On 23 December 2008 it was announced that President Lansana Conté had died. Although Aboubacar Somparé, as President of the National Assembly, was Conté's constitutional successor, a group of military officers seized power within hours and suspended the constitution. Headed by Captain Moussa Dadis Camara, the junta, known as the National Council for Democracy and Development, has promised to hold a new presidential election at the end of a two-year transitional period. The appointed Prime Minister, Kabine Komara, a veteran of Guinea's central bank and the Ministry of Finance, was most recently a senior director at the African Export-Import Bank in Cairo. The country has one of the highest levels of corruption in the world.

The Republic Guinea covers 245,857 square kilometres (94,926 sq mi) of West Africa about 10 degrees north of the equator. Guinea is divided into four natural regions with distinct human, geographic, and climatic characteristics:

Maritime Guinea (La Guinée Maritime) covers 18% of the country
Mid-Guinea (La Moyenne-Guinée) covers 20% of the country
Upper-Guinea (La Haute-Guinée) covers 41% of the country
Forested Guinea (Guinée Forestière) is both forested and mountainous

At 94,919 square miles (245,857 km2), Guinea is roughly the size of the United Kingdom and slightly smaller than the U.S. state of Oregon. There are 200 miles (320 km) of coastline. The total land border is 2,112 miles (3,399 km). The countries bordering Guinea include Côte d'Ivoire (Ivory Coast), Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Senegal, Sierra Leone. The country is divided into four main regions: the Basse-Cote lowlands in the west along the coast, populated mainly by the Susu ethnic group; the cooler, mountainous Fouta Djalon that run roughly north-south through the middle of the country, populated by Peuls, the Sahelian Haute-Guinea to the northeast, populated by Malinkes, and the forested jungle regions in the southeast, with several ethnic groups. Guinea's mountains are the source for the Niger, the Gambia, and Senegal Rivers, as well as the numerous rivers flowing to the sea on the west side of the range in Sierra Leone and Ivory Coast.

The highest point in Guinea is Mont Nimba at 5,748 feet (1,752 m). Although the Guinean and Ivorian sides of the Nimba Massif are a UNESCO Strict Nature Reserve, the portion of the so-called Guinean Backbone continues into Liberia, where it has been mined for decades; the damage is quite evident in the Nzérékoré Region at 7°32'17"N 8°29'50"W / 7.53806°N 8.49722°W / 7.53806; -8.49722.

Guinée

La Guinée, nom officiel: République de Guinée, est un pays d’Afrique de l'Ouest. La Guinée est parfois appelée Guinée Conakry, du nom de sa capitale Conakry, pour la différencier de la Guinée-Bissau, de la Guinée équatoriale et de la Nouvelle-Guinée. La Guinée se trouve sur la côte atlantique de l’Afrique de l'Ouest et est entourée de la Guinée-Bissau (386 km de frontières), du Sénégal (330 km), du Mali (858 km), de la Côte d'Ivoire (610 km) du Libéria (563 km) et de la Sierra Leone (652 km) et de l'océan Atlantique. On distingue quatre zones géographiques:

une zone côtière, la Basse-Guinée ou Guinée maritime,
une zone montagneuse, la Moyenne-Guinée qui comprend le massif du Fouta Djallon,
une zone de savane au nord, la Haute-Guinée,
une zone de forêts au sud-est, la Guinée forestière.

Ces quatre zones, parfois appelées « régions naturelles », ne correspondent pas aux régions administratives.

De nombreux fleuves, tels le Niger, le Sénégal, la Gambie, ainsi que leurs principaux affluents (Tinkisso, Milo, Niandan, Falémé) trouvent leur source en Guinée, faisant de ce pays le « château d'eau » de l’Afrique de l'Ouest. Ces cours d'eau partent des massifs guinéens et se dirigent au début de leur parcours vers le nord ou vers l'est. Il existe également un très grand nombre de fleuves côtiers descendant des massifs guinéens vers l'Ouest, comme le Konkouré ou vers le Sud, comme le fleuve Mano. De la Guinée-Bissao à Conakry, ces fleuves forment de profonds estuaires qui ont conservé les noms donnés par les explorateurs portugais au XVe siècle. Ces estuaires constituent des voies de communications à travers la mangrove de Basse-Guinée, région qui s'appelait « Rivières du Sud » au début de la colonisation par les Français, au XIXe siècle. Le massif du Fouta Djallon offre un potentiel de production électrique. Le fleuve Konkouré, proche des villes de Mamou, Kindia et Conakry fait l'objet d'un programme d'aménagement et un premier barrage a été inauguré en 1999.

La Guinée est un pays qui possède de nombreuses ressources. Cette abondance des ressources, notamment minières, lui vaut l'appellation de « scandale géologique ». La Guinée est le premier pays mondial pour ses réserves prouvées de bauxite, le deuxième derrière l'Australie pour la production. Le très riche gisement de Sangarédi est exploité par la Compagnie des Bauxites de Guinée. Le pays dispose également d'or, de fer, d'uranium et de diamant.

Il s'agit d'un climat tropical à deux saisons: la saison des pluies et la saison sèche. La durée de ces deux saisons varie en fonctions des régions climatiques : Il existe quatre régions climatiques distinctes en Guinée. L'ouest, au bord de l'Atlantique, est très humide. Le climat est plus tempéré au centre (deux saisons égales, pluies de mai à novembre). Au nord-est, le climat est tropical sec avec des pluies plus faibles, des températures élevées sauf de décembre à février lorsque le vent souffle (20 °C contre 40 °C). Le sud-est de la Guinée est subéquatorial avec une longue saison des pluies (8 à 10 mois) et des températures moyennes de 24 °C à 28 °C. Les principales menaces sont la déforestation, la pollution issue de l'exploitation minière, l'absence de traitement des eaux usées auxquels on peut ajouter le braconnage de la faune sauvage.

Les Nalou et les Baga peuplent la région au VIIIe siècle. Du IXe siècle au XIe siècle, le royaume mandingue, vassal de l'Empire du Ghana, s'établit du haut Sénégal au haut Niger. Ils seront rejoints par les Jalonké d'origine mandée. Au XIIIe siècle, le légendaire Sundjata Keïta forme un immense empire ayant pour capitale Niani (aujourd'hui petit village guinéen). L'Empire du Mali décline au XVe siècle. Entre-temps et jusqu'au XVIIIe siècle, les Peuls apportent l'Islam dans la région, repoussant les Soussous vers le littoral. C'est sur les côtes que les Soussous et d'autres ethnies nouent des liens avec les commerçants européens, voulant se procurer esclaves, ivoire et malaguette. C'est le commerce triangulaire.

Le village de Kiniéran est entouré de remparts de fortification, vestiges d’avant la colonisation, partiellement détruits par Samory Touré, le grand guerrier mandingue. Né dans une famille de commerçants malinké, Samory Touré s’appuya d’abord sur des populations encore largement animistes pour combattre l’influence des chefs musulmans. Puis, changeant de stratégie, voulant islamiser de force des populations animistes dans les années 1880, il provoqua leur révolte et les combattit durement. Il assit son autorité sur le Toron, s’installa à Bissandougou et prit le titre de fama. Après avoir imposé sa loi et sa religion, Samory s’empara de Kankan, captura les chefs Séré Béréma et Saghadjigi, enrôla les vaincus dans son armée et se présenta en défenseur de l’Islam. Il prit le titre d’almamy en 1884 et s’opposa pendant sept longues années à la pénétration des troupes françaises avant d’être arrêté et exilé au Gabon.

La zone côtière fut occupée au préalable par les Portugais, qui furent évincés par l'armée française, parce que affaiblis par l'occupation de la Guinée-Bissau. La Guinée est proclamée colonie française en 1891, indépendamment du Sénégal, auquel elle était précédemment rattachée. Cette nouvelle appellation remplace celle qu'elle portait, jusque-là: les Rivières du Sud. Samory Touré, relayé ensuite par les peuples de la forêt, mène une guerre organisée contre l'occupation française sur la côte et dans les massifs montagneux du sud-est avant d'être vaincu en 1898. La guerre qui oppose les français au Fouta-Djallon, à Porédaka, s'achève par la victoire des premiers. L'Almamy Bocar Biro Barry est assassiné près des bords du Bafing, à Kollen. Il a choisi cette option pour ne pas être soumis ou réduit en vassal de la puissance colonisatrice. Ses guerriers s'éparpillent ou préfèrent se donner la mort à ses côtés. Les régions du Haut-Niger sont annexées l'année suivante. En 1901, la Guinée devient une partie intégrante de l'Afrique occidentale française (AOF), administrée par un gouvernorat général.En 1904 dans le cadre de l'Entente cordiale entre la France et l'Angleterre les îles de Los deviennent françaises en échange de l'abandon de droits sur le sèchage de la morue à Terre-neuve "french shore".

Lors du référendum de septembre 1958, la Guinée est le seul pays d'Afrique francophone à rejeter la proposition du général de Gaulle concernant l'intégration des colonies de l'AOF au sein d'une Communauté française, ce qui entraîne une rupture immédiate des relations politiques et économiques avec la France. L’indépendance fut proclamée le 2 octobre 1958. La France n’y mit aucun obstacle mais retira dans le mois qui suivit son armée, ses fonctionnaires et ses crédits. De Gaulle ignora la demande d’association à la Communauté que lui adressa Sékou Touré après la proclamation de l’indépendance. La Guinée, en perdant les cadres qui faisaient fonctionner son administration et son économie, fut déstabilisée. Le départ des fonctionnaires civils et militaires se fit rapidement sentir au plan économique.

Le pays accède à l'indépendance le 2 octobre 1958, et Ahmed Sékou Touré, en devient le président à 36 ans. Il cherche à construire une Union Africaine avec Kwame Nkrumah, apôtre du panafricanisme ; La Guinée et le Ghana forment une union le 1er mai 1959 , rejoints le 24 décembre 1960 par le Mali. Officiellement non-aligné, le régime s'appuie sur l'Union soviétique sans rejeter l'aide des USA. Ahmed Sékou Touré vit dans la peur du complot, dont il accuse alternativement la France, le Portugal ou les Peuls. Le régime devient une dictature, pratiquant une répression violente dont le Camp Boiro reste le symbole.

Après la mort de Touré en 1984, le gouvernement intérimaire est rapidement renversé par Lansana Conté. Sous la pression des bailleurs de fond, il introduit le multipartisme en 1993 et organise des élections, qui l'ont confirmé par deux fois à la présidence, en 1993 et en 1998. Bien que globalement épargnée par les conflits des pays voisins, la Guinée est confrontée à l'afflux de plusieurs centaines de milliers de réfugiés venus du Libéria et de Sierra Leone. Après avoir révisé la Constitution pour pouvoir se présenter une troisième fois en décembre 2003, le chef de l'État, pourtant gravement malade, est réélu avec 95,63 % des suffrages face à un candidat issu d'un parti allié, les autres opposants ayant préféré ne pas participer à un scrutin joué d'avance. Fin avril 2004, le premier ministre François Lonsény Fall profite d'un voyage à l'étranger pour démissionner, arguant que « le président bloque tout ». Le poste reste vacant plusieurs mois avant d'être confié à Cellou Dalein Diallo, qui sera démis de ses fonctions en avril 2006. Le pouvoir du président, sous influence d'hommes d'affaires comme Mamadou Sylla, est de plus en plus contesté. Début 2007 éclate une grève générale réprimée dans le sang.

Le 22 décembre 2008, Lansana Conté décède des suites d'une longue maladie (leucémie et diabète aigu) à l'âge de 74 ans. Au cours de la nuit suivante, les proches du régime s'affairent pour organiser l'intérim suivant les procédures prévues par la Constitution mais le 23 décembre 2008 au matin, suite à l'annonce du décès de Lansana Conté, des dignitaires de l'armée annoncent unilatéralement la dissolution du gouvernement ainsi que la suspension de la Constitution, dans un discours à teneur résolument sociale. Ces évènements laissent planer le doute sur l'effectivité d'un nouveau coup d'État. Le même jour, le capitaine Moussa Dadis Camara est porté à la tête du Conseil national pour la démocratie et le développement (CNDD) et devient le troisième président de la République de Guinée le lendemain.

La Guinée est une république avec comme chef de l'État le président, élu par le peuple pour un mandat de cinq, initialement, puis de 7 ans depuis la modification de la Constitution en 2003. La fonction de président a été occupée par Lansana Conté du 5 avril 1984 au 22 décembre 2008. Le Premier ministre est désigné par le chef de l'État. Depuis l'instauration du multipartisme en avril 1992, une quarantaine de nouveaux partis ont été reconnus. Le pouvoir législatif est assuré par un parlement composé d'une seule chambre, l'Assemblée nationale, où siègent 114 députés élus par le peuple pour un mandat de 5 ans. L'ONG Transparency International classe régulièrement la Guinée parmi les pays où la perception de la corruption est la plus forte. Le thème de la corruption est récurrent dans les revendications des opposants et des organisations syndicales en Guinée.