Lessico


Lienteria

L'enciclopedia Treccani fornisce la seguente definizione: dal latino tardo lienteria - che deriva dal greco λειεντερία = diarrea, composto da λεῖον liscio e ἔντερον intestino: presenza di sostanze alimentari non digerite nelle feci, che si presentano liquide, biancastre, più o meno untuose; è indice di turbata funzionalità digestiva gastrica e intestinale. Il web afferma che nella medicina premoderna la lienteria era detta passione celiaca, sofferenza del ventre: In pre-modern medicine, coeliac passion, or coeliaca passio and various other spellings was more or less the same as lientery.

Da parte dell'enciclopedia Treccani Non viene specificata una possibile origine biliare o pancreatica della turba digestiva, ma a onor del vero, siccome la bile e gli enzimi digestivi pancreatici agiscono a livello intestinale, l'insufficienza digestiva di origine biliare e pancreatica può benissimo esservi sottintesa.

E vediamo due cenni di fisiologia digestiva, dopo i quali analizzeremo le possibili cause delle sindromi da malassorbimento e la loro sintomatologia.

Il chimo contenuto nello stomaco attraversa successivamente lo sfintere pilorico per entrare nella prima porzione dell'intestino tenue, che prende il nome di duodeno.

In questo primissimo e breve segmento di intestino, il materiale proveniente dallo stomaco viene addizionato a due componenti secretorie, provenienti da altrettante importantissime ghiandole annesse all'apparato digerente:

- la bile, prodotta dal fegato e immagazzinata nella cistifellea o colecisti, contenente sostanze atte a rendere più digeribili i grassi;

- il succo pancreatico, prodotto dalla componente esocrina del pancreas, contenente enzimi atti a frammentare (e quindi a rendere più assimilabili) i grassi, le proteine e gli amidi (l'amilasi scinde fino a maltosio sia l'amido cotto che l'amido crudo).

Le patologie a carico di questi due importanti annessi dell'apparato digerente sono la principale causa delle cosiddette sindromi da maladigestione che hanno come principale conseguenza quella di non riuscire ad assimilare i nutrienti comunque assunti regolarmente con l'alimentazione.

Il processo di digestione e di assorbimento viene rispettivamente proseguito e terminato a livello dell'intestino tenue.

Questa è la parte più lunga di tutto il tubo digerente, giungendo a misurare fino a 6 - 7 metri nell'uomo adulto.

Si divide tipicamente in due parti, diverse e consecutive: digiuno e ileo.

Le patologie a carico di questo segmento sono la principale causa delle cosiddette sindromi da malassorbimento, che hanno come principale conseguenza quella di non riuscire ad assimilare con la digestione i nutrienti regolarmente introdotti e regolarmente processati tramite i meccanismi digestivi precedentemente esposti.

I residui dei processi digestivi vengono portati, attraverso la valvola ileo-cecale, all'ultima porzione del tubo digerente, che prende il nome di intestino crasso, dove si svolge essenzialmente l'assorbimento dei liquidi, in modo tale che le feci assumano la dovuta consistenza fisiologica.

Ed ecco un elenco ancor più dettagliato e caleidoscopico delle cause di malassorbimento. - Malassorbimento intestinale o alterato transito intestinale secondari a: gastroresezione, gastroparesi, resezione pancreatica, diversione bilio-pancreatica, morbo celiaco, rigetto intestinale post trapianto di midollo (GVHD), rigetto cronico post trapianto di intestino, disordini congeniti della mucosa intestinale (atrofia dei microvilli, displasia epiteliale o tufting enteropathy), linfangectasia intestinale, atresia intestinale (gastroschisi), enterocolite necrotizzante, diarrea cronica congenita, pseudo-ostruzione intestinale idiopatica o primitiva (Hirschsprung), pseudo-ostruzione intestinale secondaria (da sclerodermia, diabete mellito), enteropatia protido-disperdente, fibrosi cistica, malattia di Von Recklinghausen, Mitochondrial Neurogastrointestinal Encephalomyopathy (MNGIE).