Lessico


Liscivia o lisciva

In italiano classico liscivia, lisciva in quello popolare, è un vocabolo che deriva dal latino tardo lixivia formato su lixa, cioè (aqua) acqua elixa, acqua dapprima fatta bollire (il verbo latino elixo significa cuocere nell'acqua, lessare) e poi filtrata attraverso cenere di legno. Questa, in parole povere l'etimologia di lixivia che in latino era detta anche lixivium. Pare che i primi saponi siano stati ottenuti facendo interagire la liscivia su grassi come l'olio d'oliva oppure il sego, cioè il grasso animale ricavato soprattutto da bovini e ovini. Tale processo prende il nome di saponificazione.

La lisciva è prodotta setacciando innanzitutto la cenere per eliminare grumi o parti parzialmente combuste. Disposta in una pentola, comunemente usata solo per questo scopo, la cenere viene poi mescolata con cinque parti d'acqua facendo un rapporto in base al volume e non al peso

Il composto, portato a ebollizione a fuoco lento e frequentemente mescolato, viene dapprima stabilizzato controllandone l'ebollizione e poi lasciato cuocere per circa 2 ore. Verso il termine occorrerà testarne l'efficacia: la lisciva sarà pronta se, passandone una goccia sulla lingua, sarà percepito un lieve pizzicore. Una bollitura prolungata ne causerà un eccessivo aumento di forza, rendendola troppo aggressiva.

Lasciata prima decantare e raffreddare, la lisciva viene filtrata con un panno di cotone, prestando nel contempo attenzione affinché la fondata - il deposito lasciato dal liquido sul fondo del recipiente - non si sommuova, per non intorbidire il liquido da filtrare. Si otterrà così un liquido abbastanza limpido, facile da conservare per lunghi periodi in recipienti di vetro o di plastica.

Molto usata in passato come sbiancante, sgrassante e disinfettante nelle pulizie domestiche, era anche usata per l'igiene personale in forma estremamente diluita. Il suo potere detergente è accompagnato da un'azione corrosiva e bisogna considerare quest'aspetto in quanto, per quanto naturale, la lisciva è di per sé un prodotto non privo di controindicazioni.

Per la liscivia del passato o per quella fatta in casa si intende una soluzione acquosa contenente carbonato di sodio e di potassio dotata di potere detergente, ottenuta appunto trattando con acqua bollente la cenere di legno.

Da quando la chimica lo ha permesso, la lisciva è anche quella soluzione acquosa di potassa caustica (KOH) o di soda caustica (NaOH) a 35 °Bé (35 gradi Baumé) usata nella pulizia dei tessuti grazie all'effetto rigonfiante e saponificante sullo sporco.

Gradi Baumé

Gradi di una scala empirica usata per la determinazione della densità dei liquidi (simbolo Bé). Per i liquidi più pesanti dell'acqua, la scala Baumé parte dalla densità dell'acqua distillata che costituisce lo zero della scala. Il valore 10 corrisponde alla densità di una soluzione acquosa al 10% di cloruro di sodio; per liquidi di densità più elevata la scala Baumé viene estrapolata, e per esempio all'acido solforico puro - che ha una densità di 1,84 - viene attribuita una densità Baumé di 66º. Per i liquidi più leggeri dell'acqua la scala si inverte: la graduazione Baumé è cioè tanto più elevata quanto più il liquido è meno denso. I gradi prendono il nome dal chimico francese Antoine Baumé (Senlis 1728 - Parigi 1804) professore di farmacia e chimica.