Lessico
Psecade
Psecade - in latino psecas, psecadis - era un nome di schiava, e precisamente di quella schiava che profumava e acconciava i capelli alla padrona. L’appellativo deriva dal greco psekás - psekádos = gocciolina, spruzzo, pioggerella.
In Giovenale - Satira VI,491 - Psecade risulta chiaramente una femmina:
nuda umeros Psecas infelix nudisque mamillis.
Per Ovidio - Metamorfosi III,163-172 - Psecade era una delle ninfe al seguito di Diana:
Hic dea silvarum venatu fessa solebat |
Qui veniva, quand'era stanca di cacciare, la dea
delle selve |
Anche in Cicerone – Ad Familiares VIII,15 – Psecade risulta di sesso femminile, come Venere: Vellem quidem Venere prognatus tantum animi habuisset in vestro Domitio, quantum Psecade natus in hoc habuit.
Aldrovandi, oltre a usare un accusativo improprio - Psecam invece di Psecadem - attribuisce un sesso maschile a questo personaggio di Elio Giulio Crotti.
Ovviamente bisognerebbe poter disporre dell’opera del Crotti per verificare se il suo personaggio fosse maschio o femmina oppure ermafrodito.
In base all’uso antico di psecas, ho optato per un sesso femminile.