Lessico
Pania
Non lasciatevi impaniare dall'etimologia di questa parola, essendo un classico guazzabuglio. Pania deriva probabilmente dal latino pagina, propriamente - in Plinio NH XVII,169 - filari di viti disposti a rettangolo (ma anche un pergolato, cioè graticola di pali o stecconi piantati per sostenere i tralci delle viti, e quindi ramo invischiato), poi indicò una colonna di scrittura, e pagina deriva da pangere, fermare, fissare, ficcare, conficcare, in quanto la carta per scrivere (latino charta, foglio di papiro) veniva fabbricata con la scorza interna del papiro compattata (da pango) e compressa.
La pania è una sostanza collosa, difficile a seccarsi, fatta con le bacche di vischio, che viene sparsa sui ramoscelli e utilizzata per la cattura di piccoli uccelli. Per estensione, gli stessi ramoscelli, denominati per lo più paniuzze. Affrontiamo adesso l'uccellagione.
Uccellagione
L'uccellagione è una pratica di caccia attuata con l'impiego di dispositivi fissi e finalizzata alla cattura indiscriminata e di massa della selvaggina volatile. La pratica ha origini antiche e nel corso dei tempi si è perfezionata con l'impiego di sistemi sofisticati.
Tecniche di uccellagione
Pania. Detta anche vischio, consiste in una bacchetta di legno, tradizionalmente cosparsa con la sostanza collosa difficile a seccarsi ottenuta dalle bacche di vischio, o con un'altra sostanza adesiva, bacchetta che viene impiegata per catturare piccoli uccelli. Si dispongono le panie presso punti di abbeveraggio oppure in appostamenti fissi con l'impiego dei richiami.
Roccolo. Consiste in un'area boscata giacente su un pendio esposto a nord e delimitata da una serie doppia o multipla di cinte di alberi ravvicinati, disposte concentricamente a semicerchio aperto a nord, detta tondo. Gli alberi del tondo avevano un'altezza di circa 4 metri e venivano allevati a pergola. Fra gli alberi di ogni cinta si stendevano verticalmente le reti sottili. Su una zona strategica si erigeva il casello(piccola casa, piccola capanna), una torretta mimetizzata da piante rampicanti, che aveva la funzione di postazione di avvistamento, e perciò dominava con la visuale l'intera area. La cattura era favorita da una duplice azione: da un lato l'impiego di uccelli di richiamo attirava i volatili, da un altro gli uccellatori appostati fungevano da battitori utilizzando uno strumento detto spauracchio ed emettendo versi che imitavano i segnali di allarme degli uccelli nei confronti dei rapaci. L'allarme provocato dai battitori spingeva gli uccelli verso le reti, quelli che riuscivano a superare la prima cinta venivano catturati dalle successive.
Bresciana. Detta anche brescianella, consiste in un appostamento fisso composto da un quadrilatero di alberi chiuso da reti. Al centro dell'area si localizzavano gli uccelli da richiamo, ai quali si tagliavano le timoniere e le remiganti allo scopo di impedirne il volo. Gli uccelli di passo, attirati dai richiami, si calavano all'interno dell'area. L'uccellatore, azionando con una pertica o una fune, provocava lo sbattimento di una serie di barattoli che spaventando gli uccelli li spingeva verso la rete.
Paretaio. È un sistema formato da due reti rettangolari contrapposte e fissate a piccoli pali. Le due reti, azionate a comando, si chiudevano a scatto imprigionando gli uccelli.
Prodina. È un sistema simile al precedente con chiusura a scatto, formato da due reti stese sul terreno ed eventualmente mimetizzate.
Palmone. Appostamento fisso costituito da un sistema di panie eretto su pertiche con l'impiego di uccelli da richiamo.
Archetto. È una trappola a scatto costituita da un laccio teso e sostenuto da un ramo elastico curvato e mantenuto in tensione. L'azionamento è provocato dalla preda che attiva un meccanismo a leva nel momento in cui becca l'esca, in genere rappresentata da una bacca.
Normativa
La pratica dell'uccellagione è attualmente vietata in tutto il territorio nazionale in ottemperanza all'articolo 3 della Legge n. 157 del 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio):
« È vietata in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati » (Art. 3 - Divieto di uccellagione)
La stessa legge, nell'articolo 4, contempla specifiche deroghe di competenza, secondo i casi, delle Regioni, delle Amministrazioni Provinciali, dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica:
Cattura finalizzata a scopi scientifici e di monitoraggio (inanellamento)
Cattura finalizzata alla fornitura di uccelli da richiamo.
Birdlime is a viscid, adhesive substance used in trapping birds. It is spread on a branch or twig, upon which a bird may land and be caught. Its use is illegal in many countries.
Historically, the substance has been prepared in various ways, and from various materials. A popular form was made from holly bark, boiled for 10 to 12 hours. After the green coating is separated from the other, it is stored in a moist place for two weeks. It is then pounded into a thick paste, until no wood fibres remain, and washed in running water until no small specks appear. After fermenting for four or five days, during which it is frequently skimmed, the substance is mixed over a fire with a third part of nut oil. This is then ready for use.
Cordia boisseri - Boraginaceae
Other versions with varying success were known to be used. Birdlime from Damascus was supposed to be made of sebestens (tropical species of Cordia have edible fruits called sebesten), their kernels being frequently found in it; this version was not able to endure frost or wet. That brought from Spain was said to have a bad odor. That of the Italians was made of mistletoe berries, heated, mixed with oil, as before; to make it water resistant, they added turpentine. It was said that the bark of the wayfaring tree (Viburnum lantana), made birdlime as good as the best.
Nathaniel Atcheson in his 1811 work On the Origin and Progress of the North-West Company of Canada with a history of the fur trade... mentions birdlime (p 14) as an important import commodity for use in the Canadian west in the late 18th century.
Other meanings
In modern times with the disuse of bird liming, the word "bird lime" is sometimes misunderstood and used wrongly to mean bird faeces, from its appearance as white splashes. "Bird lime" is also providentially sticky, hence it may be used to refer to a "sticky-fingered person" or some such.