Lessico
I
piselli del gallo
I falli del gallo
Il pisello è uno dei vegetali utilizzati come metafora del pene, specialmente dei bambini, o di adulti che hanno un pene da bambino. Il pisello (Pisum sativum) è una pianta della famiglia Leguminose, annua, nana o rampicante, i cui frutti sono baccelli (= piccoli bastoni) contenenti numerosi semi commestibili di forma più o meno globosa, detti anch'essi piselli. Per cui un pene grande come un pisello non si riferisce alla foggia e alle dimensioni del baccello, bensì a quella dei semi in esso contenuti. Pisello deriva dal latino volgare pisellum, diminutivo di pisum, derivato dal greco písos oppure píson di etimologia sconosciuta.
Fallo, nel significato di membro maschile, deriva dal latino tardo phallus, a sua volta derivato dal greco phallós, la cui etimologia è incerta ma pare essere di origine indoeuropea, col significato di gonfiarsi.
Per rendere più comprensibile l'anatomia dell'apparato copulatore del gallo, conviene affrontare l'etimologia di alcuni termini che incontreremo nella descrizione della cloaca. L'etimologia di cloaca è discussa e incerta: sarebbe l'equivalente di cluaca (da cluo = purificare) oppure di colluaca (da colluo = sciacquare). Coprodeo, urodeo e proctodeo, che compongono la cloaca degli uccelli, hanno in comune il finale odeo che deriva dal greco hodós, via d'accesso, ingresso, entrata. Nel coprodeo entrano le feci, kópros in greco. Nell'urodeo entra l'urina, oûron in greco. Proctodeo è l'accesso all'ano, all'anello, prøktós in greco.
La cloaca è un organo tubulare impari mediano che continua caudalmente il retto e si apre in superficie con un orificio a slitta orizzontale, la rima cloacale. Consta, in senso craniocaudale, di tre porzioni, i cui limiti non sempre sono netti: coprodeo, urodeo e proctodeo.
Il coprodeo rappresenta il distretto più craniale. Continua caudalmente il retto, da cui è separato mediante una plica mucosa e, secondo alcuni, anche da uno sfintere muscolare. Il coprodeo è rivestito da mucosa simile a quella del retto, con numerosi villi.
L'urodeo confina cranialmente con il coprodeo e caudalmente con il proctodeo: nel pollo raggiunge 1 cm di lunghezza. I suoi confini sono rappresentati da una plica trasversale anteriore, abbastanza sviluppata, e da una plica posteriore non sempre evidente. La plica prossimale può comportarsi come un diaframma, regolando la comunicazione con il coprodeo. L'urodeo porta sulla parete dorsale i meati ureterali e, lateralmente a questi, nel maschio, lo sbocco dei canali deferenti provenienti dai testicoli, sbocco che avviene all'apice di due papille, destra e sinistra. Queste rilevatezze rappresentano i due minuscoli organi fallici del gallo, due pisellini che, nell'individuo sessualmente maturo, possono raggiungere la lunghezza di alcuni millimetri. La mucosa dell'urodeo ha caratteristiche molto simili a quelle del coprodeo: entrambi questi distretti della cloaca hanno, infatti, origine endodermica.
Il proctodeo, lungo 1-1,5 cm, rappresenta la parte terminale della cloaca. Sulla superficie dorsale riceve lo sbocco della borsa cloacale o Borsa di Fabrizio, peculiare diverticolo che ha funzioni linfopoietiche. Nel proctodeo possono aprirsi anche diverticoli accessori della borsa cloacale. Sulla sua volta, inoltre, si osserva un rilievo rotondeggiante ove terminano le ghiandole proctodeali dorsali, di tipo mucoso, in genere invase da tessuto linfoide. Sul pavimento si trovano, da ciascun lato, parte degli organi fallici.
La rima cloacale, o orificio cloacale esterno, appartiene al proctodeo ed è delimitata da due pliche, dorsale e ventrale, ripiegate in avanti e ribaltate all'esterno solo durante la defecazione e l'accoppiamento. Nel maschio sulla superficie interna della plica inferiore si trovano gli organi fallici. Le pliche della rima cloacale sono rivestite da cute sulla porzione esterna, internamente da mucosa. Il confine si trova lungo la rima cloacale. Nella struttura delle pliche si osservano numerosi muscoli che concorrono a costituire uno sfintere.
Cloaca
di gallo al momento dell'eiaculazione
dopo masturbazione
Livorno bianca e Rhode Island Red
Autore
Dr Timofey Tkachik
Istituto di Ricerca sul Pollame
Borki – distretto di Zmiyev – regione di Kharkiv - Ucraina
Organo copulatore degli Uccelli
Negli uccelli l'organo copulatore appare in genere poco sviluppato. Di norma non è visibile all'esterno in quanto disposto sulla superficie interna della plica che delimita ventralmente l'orificio della cloaca. Tra le specie domestiche raggiunge il massimo sviluppo nell'anatra, nella quale il fallo è impari e mediano, mentre il suo equivalente è appena evidente nel gallo, nel quale, come abbiamo detto, sono presenti due minuscoli organi fallici, due pisellini che, nell'individuo sessualmente maturo, possono raggiungere la lunghezza di alcuni millimetri.
Il fallo, per esempio dell'anatra, è disposto a livello del proctodeo, sulla linea mediana ventrale. Risulta dall'associazione di due corpi fallici che distalmente confluiscono in un corpo più piccolo impari. La lunghezza dei corpi è abbastanza varia, dell'ordine di pochi millimetri, ma all'erezione può raggiungere i 5 cm di lunghezza, assumendo l'aspetto che ricorda quello di un fusillo, in quanto i due corpi cavernosi si avviluppano elicoidalmente a spirale.
Gli organi copulatori vengono estesi durante l'accoppiamento in modo che liquido seminale espulso dai deferenti può essere trasferito nelle vie genitali femminili. Il meccanismo di erezione è avviato da un improvviso afflusso di sangue nei corpi vascolari. Ne segue l'emissione da questi vasi di un liquido simile a linfa, che passa nelle pliche linfatiche e quindi nel fallo distendendone le strutture.
Contemporaneamente la decontrazione del muscolo retrattore del pene permette il ribaltamento della plica cui sono applicati gli organi fallici e l'estroflessione dei due corpi del fallo. Questi vengono ad affiancarsi e a delimitare una doccia lungo la quale scorre il seme rilasciato dalle papille dei dotti deferenti.
Sia la parte terminale del deferente che gli organi copulatori sono raggiunti da fibre nervose del plesso pelvico di significato parasimpatico e simpatico. Ciò lascia supporre che tutto il processo di erezione sia sotto il controllo del sistema nervoso vegetativo.
L'acrobata sessuale
Nessun rettile (compresi gli Uccelli che tecnicamente sono Rettili Arcosauri) possiede una struttura paragonabile al pene dei Mammiferi. Nella maggior parte degli Uccelli l'organo copulatore è costituito da una struttura chiamata proctodeo, che è presente in entrambi i sessi e si trova, in posizione di riposo, introflesso all'interno della cloaca, cioè quel canale che sfocia nell'ano e nel quale confluiscono sia il retto che l'uretra.
Al momento della copula, sia la femmina che il maschio rovesciano il proctodeo all'esterno, rivoltandolo come un guanto: perché i due organi combacino, il maschio - dando prova di un'acrobaticità sessuale in confronto alla quale il più fantasioso degli umani impallidirebbe - sale sul groppone della femmina e, tenendosi in equilibrio sia sbattendo le ali che aggrappandosi col becco alla nuca della compagna, abbassa la coda lateralmente, mentre la femmina alza la sua, finché i due organi si trovano a contatto.
Alcune specie, tra cui gli Anseriformi (Anatre, Oche, Cigni e Fenicotteri) e gli struzzi, possiedono invece un pene ben sviluppato, superficialmente simile a quello dei Mammiferi ma non omologo a quest'ultimo, in quanto la sua erezione è governata dal sistema linfatico e non da quello vascolare.
Ma i più sorprendenti di tutti sono i Rondoni: questi Uccelli, che, tranne durante la cova, vivono sempre in volo (al punto da riuscire a dormire planando), non scendono a terra neppure per la più terrena delle attività: essi fanno l'amore tra le nuvole, in volo sincronizzato, unendo le loro cloache per non più di due secondi. Non c'è che dire, in fatto di fantasia nel sesso, dagli Uccelli noi umani abbiamo ancora tanto da imparare!
Billy
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