Lessico


Settanta
Versione dei Settanta

Traduzione in greco dell'Antico Testamento, eseguita, secondo uno scritto pseudoepigrafico giudaico - la Lettera di Aristea - da 72 studiosi, inviati ad Alessandria dal re dell'Egitto Tolomeo II Filadelfo (308-246 aC) per effettuare la traduzione in greco del Pentateuco. Tale versione venne presto ampliata da elementi leggendari: i traduttori avrebbero lavorato indipendentemente, ottenendo però per ispirazione divina un testo unico.

La traduzione sarebbe dunque nata verso la fine del sec. III aC per ciò che riguarda il Pentateuco. Sugli altri libri non si hanno notizie. Sebbene questa versione dei fatti non sia inverosimile nella versione più antica, è probabile che la traduzione sia sorta piuttosto per rispondere alle necessità di parte dell'ebraismo ellenistico, non più sufficientemente colto nella lingua ebraica.

La traduzione dei Settanta è di notevole importanza per lo studio del testo biblico, visto che ci dà la possibilità di risalire di parecchi secoli oltre il più antico manoscritto della Bibbia ebraica. Costituisce anche un importante documento di lingua greca usata in un ambiente ebraico ellenistico.

La leggenda dei 70 traduttori è in parte vera. Il Pentateuco, infatti, fu probabilmente tradotto in greco nel III secolo aC per gli Ebrei di lingua greca abitanti fuori della Palestina che non erano più in grado di leggere le Scritture nell'originale ebraico. La traduzione dei restanti libri dell'Antico Testamento, l'aggiunta a essi di libri e parti di libri (Apocrifi) e la composizione finale dell'Antico Testamento greco come Bibbia della Chiesa cristiana primitiva, hanno una storia molto complessa. Nel III secolo vennero stilate altre traduzioni greche della Bibbia ebraica, delle quali ci sono pervenuti solo frammenti.