Il
Gallo la Gallina e i Pulcini
della Basilica di San Clemente a Roma
Mosaico absidale
del XII secolo
Donna che dà il becchime ai polli e ai pulcini
Come
i polli per sopravvivere debbono essere nutriti dagli esseri umani
allo stesso modo la Chiesa deve dedicarsi a noi
affinché possiamo raggiungere il Paradiso
San Clemente I, terzo pontefice della storia (88-97) la cui festa ricorre il 23 novembre, dopo essere stato esiliato in Crimea patì il martirio sulle rive del Mar Nero. In suo onore venne costruita a Roma una nuova basilica su quella originaria risalente al 385; dopo la consacrazione fu purtroppo distrutta nel 1084 dai Normanni. Fu riedificata nel 1108 da papa Pasquale II sulle due chiese precedenti, le quali vennero riportate alla luce nel 1857. L'aspetto attuale della struttura è datato tra il 1713 e il 1719 per opera di Carlo Stefano Fontana.
La basilica superiore si apre con un ingresso formato da un protiro del XII secolo che immette in un quadriportico con colonne ioniche. La facciata tardo-barocca è opera del Fontana mentre la pianta interna è a forma basilicale divisa in tre navate con absidi. Nel presbiterio sopra la cripta è collocato il tabernacolo sostenuto da quattro preziose colonne di pavonazzetto.
Nel catino absidale è collocato il grande mosaico di scuola romana del XII secolo raffigurante il 'Trionfo della Croce'. Sotto il mosaico 'Cristo, la Vergine e gli Apostoli' affresco ridipinto nel XIV secolo. Lungo la navata centrale il soffitto è decorato con la 'Gloria di San Clemente', affresco di Giuseppe Chiari [1719]. Alle pareti, sopra il cornicione a destra, 'Storie di Sant'Ignazio'; a sinistra 'Storie di San Clemente' affreschi eseguiti da Pier Leone Ghezzi, Giovanni Odazzi, Sebastiano Conca. Al centro della navata è disposta la 'Schola Cantorum' del XII secolo.
Nella prima cappella a destra, di San Domenico, scene del santo attribuite a Sebastiano Conca. A destra del presbiterio monumenti di Giovanni Francesco Brusati scolpito da Luigi Capponi [1485] e del cardinale Bartolomeo Roverella realizzato da Giovanni Dalmata e aiuti. Nella cappella terminale di sinistra: 'Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Caterina' di Sebastiano Conca [1714] e 'Madonna con Bambino e San Giovannino' di Jacopo Zucchi.
Lungo la parete sinistra si può ammirare il monumento del cardinale Antonio Venier attribuito alla scuola di Isaia da Pisa. Sul lato sinistro s'incontra la Cappella di Santa Caterina decorata con gli affreschi di Masolino da Panicale, unica testimonianza romana di questo pittore, realizzati per il cardinale Branda Castiglioni tra il 1428 e il 1431 con la probabile collaborazione di Masaccio. All'interno storie della vita di Sant'Ambrogio e di Santa Caterina.
La basilica inferiore si raggiunge dalla sagrestia attraverso una scala decorata da frammenti di sculture provenienti dalla basilica del IV secolo. Sul nartece s'intravedono affreschi del IX e dell'XI secolo mentre lungo le pareti se ne alternano altri risalenti al basso e alto Medioevo con scene della vita di Cristo. Sono visibili inoltre gli edifici romani del V secolo e il Tempio Mitrico del II secolo.