Noè
e gli animali nell'arca
Miniatura mozarabica del
XII secolo
Noè
e gli animali nell'arca
Beatus d'Urgell - circa
975
Mozarabo - Mozárabo, proveniente dall’arabo mustarib che vuol dire arabizzato, era il cristiano che viveva nei domini musulmani della Penisola Iberica in qualità di dhimmi, durante il periodo che va dall'VIII al XV secolo, più noto tra i cristiani come Reconquista. Erano governati da propri magistrati, mantenevano alcune libertà religiose nella propria chiesa con il Rito mozarabico e l’organizzazione visigota. Man mano che i re cristiani progredivano nella loro "Riconquista", crebbe l’intolleranza verso loro in al-Andalus a causa del sospetto d'intelligenza col nemico. I Mozarabi trovarono una forma di collaborazione coi cristiani del nord ai quali apportarono l’esperienza della cultura visigota e l’influenza della cultura musulmana. Tradizionalmente la loro arte viene ancora chiamata "mozaraba". Si chiama lingua mozaraba l'insieme delle Lingue romanze che si parlavano nella Penisola Iberica e che si scrivevano sia in alfabeto arabo, sia in alfabeto latino. Oggi ci è possibile conoscerla grazie a poeti arabi che composero liriche sia in arabo, sia in mozarabo. Nell’ambito della miniatura, gli esempi più insigni dell’arte mozarabica si trovano nelle varie copie del Commento all’Apocalisse compilato dal Beato di Liébana nel 776. Le ricche decorazioni delle pergamene di questi codici si distinguono per i colori forti, accostati spesso in violenti contrasti, per la varietà delle figure fantastiche, per lo stile espressivo delle illustrazioni. Molto significativi sono anche gli apparati decorativi della Bibbia di Sant’Isidoro di León e della cosiddetta Bibbia di Siviglia. Tra i nomi dei principali miniatori, ricorrono quelli di Magio e del calligrafo Florencio, al quale ultimo si riconducono anche i due codici Albeldense e Emilianense.
Beatus - Vengono indicati con il nome di Beatus i manoscritti spagnoli del X secolo e XI secolo, più o meno abbondantemente miniati, dove vengono riprodotti l'Apocalisse di San Giovanni e i vari Commentari al testo redatti nel VIII secolo da Beato di Liébana (730 c. - 798), abate benedettino spagnolo che combatté l'eresia adozionista del vescovo di Toledo, Elipando. L'Urgell (nome ufficiale in lingua catalana; in spagnolo Urgel) è una delle 41 comarche della Catalogna, con una popolazione di 34.117 abitanti; suo capoluogo è Tàrrega. Amministrativamente fa parte della provincia di Lleida, che comprende 13 comarche.