Sarimanok
il gallo di Mindanao - Filippine

Sarimanok è un leggendario uccello della popolazione Maranao, originaria di Mindanao, una grande isola delle Filippine (94 630 kmq; 99.311 kmq con le isole minori che le sono unite amministrativamente; 14.536.000 ab. nel 1990), la seconda dell'arcipelago per grandezza dopo Luzon e la più meridionale delle isole maggiori del Paese. Fu teatro di scontri terrestri e navali tra Giapponesi e Americani durante la II guerra mondiale. Conquistata dalle truppe giapponesi nel corso dei primi mesi della guerra, fu successivamente liberata dagli Alleati nel 1945.

Manòk, che sta alla radice di Sarimanok, in lingua filippina vuol dire pollo. In Malesia kakak significa pigolio; mengakak, che è lo schiamazzo delle galline, viene accorciato in manuk o manok per indicare il pollo, perdendo il significato canoro. Ma attenti, Manok è diventato il polinesiano moa. Moa è il pollo, moa to’a è il gallo, moa ’uha è la gallina.

Sarimanok è l’uccello leggendario, altresì detto gallo artificiale, che è diventato uno status-symbol dell’arte Maranao. Si presenta come un pollo con ali colorate e coda piumata, con un grande pesce nel becco o negli artigli. Ha una testa profusamente decorata con foglie e ghirigori a spirale. Si dice sia un simbolo di buona fortuna e che derivi dall’uccello Itotoro, raffigurato su un totem tipico dei Maranao: secondo loro, il Sarimanok funge da medium con il dio Inikadowa. Secondo la tradizione il Sarimanok non può essere rappresentato da solo, ma con bandiere, stendardi e vessilli: oggigiorno ciò non accade, in quanto è posto per esempio sulla sommità degli ombrelli del Sultano o dei personaggi in vista del Paese, oppure appare come logo dell’Università di Mindanao.

Si crede anche che il Sarimanok sia derivato da una leggenda islamica, in cui Maometto trovò un gallo nel primo dei sette paradisi. L’uccello era così grande che la sua cresta toccava il secondo paradiso e il suo canto svegliava ogni creatura vivente eccetto l’uomo. Quando questo gallo celeste smetterà di cantare, sarà il tempo del Giudizio Universale.