Vino Strangola Galli
del vitigno Falanghina
Campania

Falanghina è un vitigno a bacca bianca, più volte confuso con altri, le cui origini rimangono incerte. Le notizie raccolte risalgono più o meno al 1825. Questo vitigno era già noto e apprezzato dai Sanniti e dai Romani che lo chiamavano anche Falernina, per la sua grande diffusione nell'Agro Falerno, l'odierna Piana di Carinola in provincia di Caserta. Attualmente il vitigno è diffuso prevalentemente in Campania e trova il suo habitat ideale nell'isola di Procida, nella zona dei Campi Flegrei e nel Sannio, dove forse era già coltivato in epoca romana. Una delle migliori qualità di quest'uva è che, qualunque sia la zona dove viene coltivata, il vino che se ne ricava conserva inalterate le sue caratteristiche organolettiche. È chiamata anche Fallanghina, Uva Falerna, Biancuzita, Falerno Veronese, Falanghina Verace. Ha foglia media o piccola, cuneiforme, raramente orbicolare, trilobata e meno spesso pentalobata; grappolo lungo o medio, di media grandezza e compatto, cilindrico o conico, con un'ala corta; acino medio, sferoide, regolare; buccia spessa e consistente, di colore grigio-giallastro, con buona presenza di pruina. La vigoria è buona e la produttività media e costante; matura nella seconda metà di settembre. Questo vino non ha nulla a che fare con il comune di Strangolagalli in provincia di Frosinone.