John Wilkes
Volantino
del 1768 in elogio di John Wilkes
che riproduce uno stemma immaginario
in cui sono incluse le virtù politiche del destinatario
Il gallo combattente è simbolo del suo coraggio
John Wilkes (Londra, 17 ottobre 1725 – Londra, 26 dicembre 1797) è stato un giornalista e politico inglese radicale. Si batté perché gli elettori - piuttosto che la Camera dei Comuni - potessero scegliere i loro rappresentanti. Nel 1771 ebbe un ruolo determinante nella concessione da parte del governo del diritto di pubblicare resoconti testuali dei dibattiti parlamentari. Nel 1776 introdusse la prima Bolla per la riforma parlamentare nel parlamento britannico. Il crescente conservatorismo dei suoi ultimi anni lo allontanò dai radicali e gli costò la perdita del seggio parlamentare nelle elezioni generali del 1790. In seguito si ritirò dalla politica e non ebbe parte nell'ascesa del radicalismo degli anni novanta del Settecento.
Nato a Clerkenwell, a Londra, Wilkes fu il secondo dei sei figli del distillatore Israel Wilkes. Nel 1747 sposò Mary Maede ed entrò così in possesso di una tenuta e di una rendita nel Buckinghamshire. I due ebbero una figlia, Polly, a cui Wilkes dedicò sempre una grande attenzione. Wilkes e Mary, comunque, si separarono permanentemente nel 1756. Wilkes non si sposò ancora, ma si guadagnò una reputazione da libertino e mise al mondo almeno altri due figli. Fu membro dei cavalieri di St. Francis of Wycombe, anche conosciuti come Hellfire Club o come Medmenham Monks, club che includeva anche John Montagu, 4° conte di Sandwich e Sir Francis Dashwood. Qui fu autore di una burla che potrebbe avere accelerato la dissoluzione dei suoi averi: Wilkes portò un babbuino abbigliato con mantello e corna a un rituale del club provocando una notevole confusione tra gli alticci iniziati.
Wilkes era notoriamente brutto, definito all'epoca come il più brutto uomo d'Inghilterra. Nonostante uno sgradevole strabismo e la sua mascella prominente, aveva tuttavia un carisma che si imponeva su questi difetti. Si vantava del fatto che "gli sarebbe bastata una mezz'ora per cancellare la sua faccia a parole" anche se il tempo necessario variava nelle diverse occasioni in cui Wilkes ripeté l'affermazione. Era noto per la sua sagace eloquenza e per le sue pronte risposte agli insulti. Ad esempio, quando un costituente gli disse che piuttosto che votare lui avrebbe votato il diavolo, Wilkes rispose: "Naturalmente, e se il tuo amico decide di non candidarsi posso contare sul tuo voto?" In un'altra occasione, in uno scambio con John Montagu, Conte di Sandwich, che dichiarò "Signore, non so proprio se lei morirà sulla forca o per la sifilide." Wilkes replicò: "Questo, signore, dipenderà dal fatto che io abbracci i suoi principi o piuttosto la sua amante."
Wilkes appoggiò inizialmente William Pitt il Vecchio. Quando lo scozzese John Stuart, 3° Conte di Bute, divenne capo del governo nel 1762, Wilkes avviò la pubblicazione di un settimanale radicale, il North Briton, per attaccarlo con toni anti-scozzesi. Il titolo era una satirica citazione del Briton, il giornale del conte, dove North Briton si riferiva alla sua nazionalità scozzese. Bute lasciò la carica nel 1763, ma Wilkes si oppose egualmente al suo successore, George Grenville. Wilkes fu accusato per diffamazione per i suoi attacchi contro l'approvazione del Trattato di Parigi del 1763 che Giorgio III espresse nel suo discorso di apertura del Parlamento nel 23 aprile 1763. Il Re considerò questo come un insulto personale e un mandato di arresto fu emesso il 30 aprile 1763 nei confronti di Wilkes e degli editori del suo giornale. 49 persone, incluso Wilkes stesso furono arrestate. Wilkes, comunque, ottenne un notevole supporto popolare affermando l'incostituzionalità degli arresti, e riottenne presto il suo posto valendosi dell'immunità parlamentare.
Il poema pornografico di Wilkes, Saggio sulla donna, una parodia del Saggio sull'uomo di Alexander Pope, fu ottenuto ed esposto nella Camera dei Lord dai nemici politici di Wilkes, tra cui John Montagu, il Conte di Sandwich, che aveva un conto in sospeso con lui per la sua burla all'Hellfire Club e fu lietissimo di approfittare dell'occasione per vendicarsi. Montagu lesse il poema pubblicamente alla camera per denunciare la condotta morale di Wilkes. Il poema causò grande scandalo, fu dichiarato osceno e blasfemo. Wilkes fuggì a Parigi prima del processo, che lo dichiarò colpevole, in absentia, di pubblicazioni oscene e sediziose il 19 gennaio 1764.
Wilkes sperava in un cambiamento al vertice che rimuovesse l'accusa, ma questo non avvenne. Quando i suoi creditori francesi cominciarono a metterlo sotto pressione non ebbe altra scelta che ritornare in Inghilterra nel 1768. Non fu immediatamente emanato un mandato di arresto nei suoi confronti, poiché il governo temeva le reazioni di una vasta parte del popolo che lo supportava. Fu eletto membro del parlamento per il Middlesex, dove aveva un grande seguito. Si consegnò poi alle autorità e, rinunciando all'immunità parlamentare, fu condannato a due anni di detenzione e a una multa di £1,000. Quando fu imprigionato, il 10 maggio 1768, i suoi sostenitori manifestarono al grido "Niente giustizia, niente pace". Le truppe aprirono il fuoco sui manifestanti disarmati causando la morte di 7 persone e il ferimento di altre 15.