Christian
Pander
L'uovo nei primi 5 giorni di incubazione
1817
Prefazione
L'asterisco * indica che la voce è presente nel lessico
Dissertatio
inauguralis sistens |
Trattazione
inaugurale che presenta |
[1]
PRAEFATIO |
PREFAZIONE |
Cum vere anni
MDCCCXVI amici cujusdam visendi causa Wirceburgum venissem; singulari
quadam mea felicitate factum est, ut, quam antea civitatem inclytam
quidem artis medicae sedem et quasi officinam cognoveram, in ea tamen
tanta coli Aesculapium religione animadverterem, quantam neque antea
[2] suspicatus eram ipse, neque scio an ullo alio loco nostri ei
homines tantam exhibeant. Quibus rebus cognitis, in hoc mei numinis
templo aliquot semestria ipse degere constitui. Non leve autem hac in
re momentum habuit insignis, quae mihi innotuerat, Döllingeri,
Professoris Clarissimi, humanitas atque indulgentia. Quem cum rogassem,
ut mihi in instruenda adornandaque dissertatione academica, quam de
objecto aliquo, novis observationibus ac lucubrationibus illustrando
conscribere in animo erat, suasor auctorque rerum exsisteret; tanta ab
eo ego exceptus sum benevolentia, ut non solum ea, quae eo ipso
tempore de incubatis [3] ovis pericula inchoaverat, mecum communicaret,
velletque, quod petieram, iis me omnibus, quae hoc in genere
perscrutaturus et anquisiturus erat, interesse, sed etiam primum,
habitando loco in ipsa ejus domo mihi concesso, deinde, accuratius
demonstrata, quod ad hanc disciplinae nostrae partem persequendam non
parum facit, subsidiorum, artificiorum, instrumentorumque ratione et
usu, inchoatarum observationum continuationem et completam
incubationis perscrutationem mihi relinquere non dubitaret. |
Essendo
venuto a Würzburg nella primavera del 1816 allo scopo di far visita a
un amico, per una mia straordinaria felicità è accaduto che in
quella città, che in precedenza avevo conosciuto come una sede
illustre e, per così dire, come un laboratorio dell'arte medica, mi
accorgessi tuttavia che Esculapio* vi veniva onorato con tanta
devozione, quanta neppure in precedenza io stesso avevo immaginato, e
neppure so se in qualche altro luogo i nostri uomini gliene dimostrano
altrettanta. Essendo venuto a conoscenza di tali cose, da solo ho
deciso di rimanere alcuni semestri in questo tempio del mio nume. Ma a
questo proposito una non scarsa importanza l'ha avuta l'insigne umanità
e indulgenza, la cui fama era giunta fino a me, dell'Eccellentissimo
Professore Ignaz Döllinger*. Avendolo pregato che mi fosse
consigliere e promotore nelle cose che io avevo in animo di illustrare
e di redigere nella preparazione e nell'allestimento della
dissertazione accademica con nuove osservazioni e meditazioni a
proposito di qualche argomento, sono stato accolto da lui con tanta
benevolenza che egli mise in comune con me non solo quegli esperimenti
che in quello stesso periodo aveva cominciato sulle uova incubate, e
voleva, cosa che avevo richiesto, rendermi partecipe di tutte quelle
cose che a questo riguardo avrebbe indagato e analizzato, ma anche per
prima cosa avendomi concesso un luogo in cui abitare nella sua stessa
casa, e quindi, dopo aver indicato più accuratamente il metodo e
l'impiego dei sussidi, delle tecniche e degli strumenti,
cosa che giova non poco alla trattazione di questa parte della nostra
disciplina, non esitava a lasciare a me la continuazione delle
osservazioni intraprese e la completa indagine dell'incubazione. |
Exceperat
autem Döllingerus V. Cl. hoc unum, Dominum ut d'Alton, virum et rerum
naturae investigandae studiosissimum [4] et picturae non minus atque
caelaturae mirum quantum peritum, qui jam ante aliquot annos Dn.
Professori, de disquisitione foetuum animalium omnis generis
cogitanti, suam socii operam spoponderat, in nostri consilii
communionem venire rogarem. Quod ab eximia Viri benignitate facile
impetravi. |
In
effetti l'illustre maestro Döllinger aveva disposto questa
sola cosa, che io pregassi il Signor Eduard
d'Alton* di entrare a far parte della nostra associazione, un
uomo estremamente curioso delle indagini sulla natura nonché
straordinariamente esperto sia di pittura che di cesellatura, il quale
già alcuni anni prima aveva promesso al Signor Professore, che
progettava una disquisizione sui feti degli animali di ogni genere, la
sua collaborazione di socio. Una cosa che ottenni facilmente
dall'esimia generosità dell'Uomo. |
Quo quidem
rerum mearum statu quid potuit ad meum consilium aptius mihi accidere?
quid ad prosperum successum efficacius? quid ad omnem vitae meae
rationem jucundius? Hoc mihi reliquum erat, ut unice ipse caverem, ne
quid operae, ne quid curae et diligentiae, ne quid sedulilatis et [5]
lucubrationis praeterirem, ut faustis suspiciis eventus faustus
responderet. Quorum nihil a me puto omissum esse. Debebam autem eo
strenuior esse, quo splendidioribus mihi exemplis praeibant, Viri
summi Döllingerus et d'Alton, qui suam omnem attentionem in {meas}
<meos> labores contulerunt, omnes et disquisitiones unanimiter
direxerunt et auxerunt. Quibus potissimum si quid in commentatione
inest, quod probetur, quod laudetur, quod scientiam nostram adjuvet,
id acceptum referas. |
In
effetti, stando così le mie cose, che cosa di più adatto alla mia
proposta avrebbe potuto accadermi? Che cosa di più efficace per un
favorevole successo? Che cosa di più gioioso per la programmazione
della mia vita? A me rimaneva solamente di premunirmi dal tralasciare
qualcosa dell'opera, qualcosa della cura e della diligenza, qualcosa
della sollecitudine e della meditazione, affinché un felice successo
rispondesse con felici intuizioni. Ritengo che da parte mia nulla è
stato omesso. In effetti avrei dovuto essere tanto più attivo quanto
più splendidi erano gli esempi con cui mi precorrevano uomini
eccezionali come Döllinger e d'Alton, che riversarono tutta la
loro attenzione sui miei lavori, indirizzarono e incrementarono in
modo unanime anche tutte le ricerche. Soprattutto, se nella mia
dissertazione è presente un qualcosa che sia da loro apprezzato, che
sia da loro lodato, che giovi alla nostra scienza, lo si riterrebbe
soddisfacente. |
Haec fere
habui, quae de tempore et modo, quo haec dissertatio adornata est,
dicerem. Accedent proxime ad argumentum [6] nostrum luculentius
exponendum singularum rerum observatarum imagines, a d'Alton
delineatae et aere excussae. |
Ho
proprio dovuto dire queste cose sul tempo e sul modo in cui questa
dissertazione è stata allestita. In seguito, per esporre con maggior
abbondanza il nostro argomento, si aggiungeranno le immagini delle
singole cose osservate, disegnate da d'Alton e sbalzate su bronzo. |