Vol. 1° -  I.4.

ERA MESOZOICA o secondaria
durata: 183 milioni di anni - da 248 a 65 milioni di anni fa

Il suo nome deriva dal greco mésos = medio, in quanto quest’era può essere considerata il Medio Evo della storia terrestre, nel quale predominano le rocce sedimentarie, rappresentate soprattutto da calcari dolomitici, calcari marnosi, marne ed arenarie.

L'attività vulcanica è molto limitata e l'orogenesi è assai meno intensa rispetto all’era precedente.

Durante il mesozoico si verificano sensibili variazioni geografiche: la Pangea si frammenta nella Laurasia - situata a nord - e nella massa meridionale di Gondwana. Tra i due vastissimi Continenti - Boreale ed Australe - si allunga una smisurata fascia marina, un Grande Mare Mediterraneo detto anche Mare Mesogeo o Tetide [1] .

Durante il triassico il Gondwana si frantumerà in più blocchi: così, mentre l’India inizia il suo viaggio verso nord e il Madagascar resta legato a Sudamerica-Africa, il blocco Antartide-Australia si avvia a migrare verso sud. Alle soglie del giurassico le terre continuano a frantumarsi: un golfo profondo s'insinua a separare Eurasia e Nordamerica, l'abbozzo dell’Oceano Atlantico inizia a dividere Sudamerica da Africa-Madagascar, l’Antartide-Australia continua a spostarsi verso maggiori latitudini, e l’India prosegue verso nord.

Nel corso del cretaceo si verificò un innalzamento del livello marino, il più alto raggiunto nella storia della Terra, dovuto alla scarsa espansione dei ghiacci polari, in quanto la temperatura terrestre, circa 100 milioni d’anni fa, fu la più calda di tutti i periodi, anche se diversa a seconda delle latitudini. Pertanto, all’inizio del cretaceo la terraferma assume contorni ancor più simili a quelli odierni: Nordamerica ed Eurasia si separano ulteriormente, l’Antartide raggiunge il polo sud e l’Australia inizia a subire una spinta verso nord.

Non tutti i collegamenti terrestri furono interrotti: per molto tempo gli animali riuscirono a migrare lungo gli istmi che univano le diverse aree. Verso la fine di quest’era il clima mostrò la tendenza alla suddivisione stagionale, deducibile dalle prime piante a foglie caduche. Si diffusero i pesci teleostei a scheletro osseo e si svilupparono in modo imponente i rettili tecodonti che poi sfociarono nei dinosauri, comparvero i primi uccelli (Archaeopteryx lithographica) e i primi mammiferi, specialmente i marsupiali.

Aurornis
il nuovo diretto progenitore degli Uccelli
sconfigge l'Archaeopteryx con 10 milioni di anni
essendo vissuto 160 milioni di anni fa

La fine del cretaceo è però caratterizzata da un generale raffreddamento del clima, con notevole riduzione delle piante a fiori. In questo momento, 65 milioni d’anni fa, si verificò la più famosa - anche se meno grandiosa - estinzione in massa, con l’enigmatica e repentina scomparsa dei dinosauri.

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[1] Teti, Dea del mare, era una Titanessa della mitologia greca, figlia di Gaia e Urano. Sposò Oceano, uno dei suoi fratelli, e divenne madre di tutti i fiumi del mondo e degli esseri femminili acquatici, detti Oceanine. La mitologia parla anche di un'altra Tetide o Teti, Ninfa marina che sposò un mortale, Peleo, al quale diede come figlio Achille, che tentò inutilmente di rendere immortale.