Vol. 1° -  I.5.6.

Un ciclo di 26,2 milioni di anni

In un’attenta lettura della documentazione fossile degli ultimi 250 milioni d’anni, Sepkoski e Raup rimasero sorpresi nello scoprire che la vita era sparita dalla faccia della Terra insieme a un numero sbalorditivo di individui e ad intervalli regolari, grosso modo ogni 26 milioni di anni, 26,2 milioni per la precisione.

Secondo questo calcolo, la prima e anche la più vasta estinzione si verificò alla fine del Permiano, 248 milioni d’anni fa, quando il 90% di tutte le specie viventi negli oceani si estinse.

Seguirono altre nove probabili estinzioni, una ogni 26 milioni di anni, con uno scarto in più o in meno di un paio di milioni. Dopo l’evento terminale del Cretaceo - quello associato all’iridio e alla scomparsa dei dinosauri - due altre estinzioni tennero fede allo schema ciclico: una alla fine dell’Eocene, mentre la più recente ebbe luogo 13-11 milioni di anni fa, per cui, secondo questa teoria, la prossima dovrebbe cadere fra 13-15 milioni d’anni.

A rendere interessanti i risultati di Sepkoski e Raup è l’implicazione che possa esserci, in effetti, un meccanismo scatenante comune a tutte le estinzioni in massa degli ultimi 250 milioni di anni.

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