Vol. 1° -  I.6.

ERA CENOZOICA o terziaria
durata: 63 milioni di anni - da 65 a 2 milioni di anni fa

All’inizio di quest’era - che prende il nome dal greco kainós (recente) - sono scomparsi dalla scena i dinosauri, i grandi dominatori del mesozoico.

Può così verificarsi la grande radiazione adattativa dei mammiferi e degli uccelli. La disposizione dei continenti all’inizio del cenozoico è quasi come l'attuale, fatta eccezione per l’India non ancora saldata all’Asia e per l’Australia che vive in simbiosi con l’Antartide. Europa e Nord America sono unite all’estremo settentrionale.

Si risveglia l’attività vulcanica, energici movimenti orogenetici determinano il Corrugamento Alpino, le Montagne Rocciose, la Cordigliera Andina, il Caucaso, l’Himalaya e i Pirenei. I sollevamenti delle acque determinano l’assetto pressapoco attuale dei continenti e degli oceani. La nostra Penisola non possedeva ancora la Pianura Padana, che allora era un grande golfo. Le stagioni si differenziano ulteriormente e la temperatura media si abbassa, causando la continua migrazione da nord a sud delle forme vegetali di tipo tropicale. Si affermano mammiferi ed uccelli. Compaiono tutti gli ordini di mammiferi placentati, compresi i quadrumani, cioè le scimmie, che in greco al singolare son dette píthëkos.

Nell’ultimo periodo di quest'era - il Pliocene - avremo la comparsa del genere Gallus, che è quindi un uccello cenozoico pliocenico.

Anche l’Uomo, pur essendo un po’ più giovane, è apparso in questo periodo.

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