Vol. 1° -  III.2.8.

Gli indirizzi investigativi

I dati sull’evoluzione provengono per lo più da diversi indirizzi investigativi: paleontologia, notizie storiche, distribuzione geografica, embriologia, struttura delle proteine e degli acidi nucleici. La dimostrazione della teoria sull’evoluzione prospettata da Darwin trae vantaggio dalle prime 4 metodologie, ma la dimostrazione che scaturisce dalla sequenza proteica e degli acidi nucleici - divenuta sempre più disponibile a partire dal 1960 - ha fornito un valido supporto ed è giunta a conclusioni validissime, confortate dagli altri mezzi d’indagine.

Esistono tuttavia alcune eccezioni in cui la diversa sequenza delle proteine omologhe appartenenti a specie differenti non corrisponde alla dimostrazione paleontologica. Alla fine del XIX e nella prima metà del XX secolo è stato possibile determinare l’età relativa dei fossili solamente attraverso la loro distribuzione nelle rocce sedimentarie; ora è possibile datarli con ragionevole accuratezza usando il metodo radiometrico

Tale metodo consiste nel misurare la proporzione di particolari isotopi radioattivi nei fossili. Se si conosce la velocità di dimezzamento di un determinato radioisotopo, l’età del fossile può essere stabilita con sufficiente accuratezza.

L’isotopo del carbonio 14/6C ha un periodo di dimezzamento di 5.730 anni. Durante i processi assimilativi degli alimenti la proporzione tra C normale e 14/6C è costante. Alla morte dell’individuo l’isotopo emette raggi b e si trasforma in azoto 14/7N. Misurando la quantità di carbonio radioattivo ancora presente in un frammento organico, si riesce a stabilirne l’età.

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