Vol. 1° -  IV.5.5.

Polli domestici nell’antica Cina

Recentemente in Cina si sono fatte scoperte archeologiche indicative per una presenza del pollo domestico prima del 5400 aC, molto prima dell’apparente domesticazione della Valle dell’Indo.

Il sito archeologico di Cishan, nella contea di Wu’an, provincia di Hebei, ha svelato una cultura primitiva dedita all’agricoltura, attiva intorno al 5900-5400 aC. I resti di animali inducono a pensare che cane, maiale e pollo erano tutti quanti addomesticati, e che l’addomesticamento del pollo potrebbe risalire al 6000 aC.

Per lo più i resti di pollo sono rappresentati da tarsometatarsi, di cui 13 furono considerati appartenenti a maschi, quello più piccolo senza sperone a una femmina. Le misurazioni dimostrano che si trattava di animali più grandi del Gallo Rosso della giungla e più piccoli degli attuali polli domestici. Sia l’elevato numero di resti che le dimensioni maggiori rispetto al Gallus gallus sono stati considerati elementi probanti per l’addomesticamento. Reperti simili appartenenti allo stesso periodo furono rinvenuti nella località di Peiligang nella provincia di Henan.

Anche la Cultura Yang Shao [1] della parte meridionale dello Shanxi (4800-3000 aC) ha fornito prove di polli domestici. Zhou ha focalizzato l’attenzione su resti di ossa di pollo simili ai precedenti ritrovati in un’altra località ed appartenenti al V millennio aC. Senza dilungarci in elenchi, in base alle revisioni di West e Zhou risultano attualmente essere 16 le località neolitiche del nord della Cina che hanno dato segni di pollo domestico, e tutti sono databili molti secoli prima di Mohenjo-Daro.

Sempre i due studiosi hanno dimostrato che l’ambiente di queste località neolitiche corrispondeva a una steppa semiarida, perlomeno negli ultimi 10.000 anni, e questo non era certo un ambiente adatto al pollo della giungla. Per cui essi hanno proposto che la domesticazione si sia svolta in qualche località del Sudest Asiatico e che da qui, intorno al 6000 aC, l’uomo ha portato il pollo nella Cina settentrionale.

L’affermazione di Darwin dell’introduzione in Cina di polli provenienti dall’India risalente al 1400 aC fu sempre ampiamente accettata. Tale data fu desunta dalla traduzione di parti dell’Enciclopedia Cinese derivata da antichi documenti e pubblicata nel 1609. I reperti archeologici attuali distruggono tale convinzione.

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[1] La cultura Yang Shao è un importante aspetto della fase antica del Neolitico cinese, che ha preso il nome dalla stazione preistorica di Yang-Chiao-Ts'un nell'Honan, provincia della Cina centro-orientale estesa sul basso bacino del Hwang Ho o Fiume Giallo (Honan significa a sud del fiume). I reperti testimoniano la presenza di popolazioni dedite soprattutto all'allevamento, nonché alla coltivazione del miglio raccolto con falcetti messori rettangolari di pietra levigata, e, in una fase più avanzata, a quella del riso e all'allevamento del baco da seta. È caratterizzata da una produzione vasaria che presenta grande varietà di forme e motivi decorativi, suggerendo possibili contatti con culture eurasiatiche (Tripol'e in Ucraina, Anau e Trialeti nel Caucaso).