Vol. 1° -  VIII.4.

Asia Centrale

Già a partire dal IV secolo dC il nome Turchi fu attribuito a una popolazione affine ai Mongoli che controllava da tempo vaste regioni dell'Asia orientale e centrale.

I Turchi - che significa forti  - si suddividevano in molte tribù: la principale, nel VII secolo dC, era quella degli Oghuz che, proveniente come tutti i Turchi dall'Asia nordorientale, aveva esteso il suo dominio dai monti Ch'ing-an all'Amudarja e al lago d'Aral. È probabile, ma non certo, che discendessero dagli Hsiung-nu, gli Unni.

Il vasto dominio di questi nomadi, detti T'u-chüeh dai Cinesi, si suddivideva in due regni, a volte uniti sotto un solo qagan, a volte discordi: i T'u-chüeh occidentali, concentrati a sud del lago Balhas - ora in Kazakistan - e i T'u-chüeh orientali, stanziati tra il lago Bajkal e la muraglia cinese.

L’Impero Bizantino, ultima difesa dell’Occidente contro l’irrompere delle culture asiatiche, preludeva di per sé a una fase nuova e inversa rispetto ai flussi lungo le vie carovaniere fra Occidente e Oriente: un’inversione di rotta che portò il mondo più interno dell’Asia fino alle rive del Mediterraneo. Ciò avvenne nell’XI secolo, quando giunsero i Turchi Selgiuchidi che, dopo la conquista di Azerbaigian e Siria, penetrarono in Anatolia sconfiggendo i Bizantini a Malazgirt (1071).

Il Turkestan è una regione storica dell'Asia centrale i cui abitanti parlano idiomi del ceppo linguistico turco che, come il Mongolo, appartiene alla famiglia Altaica. Questa regione storica si estende dal Mar Caspio fino alle soglie del deserto del Gobi ed è limitata a sud dalle catene del Kopet-Dag, del Paropamisus, dell'Hindukush, del Karakoram, del Kunlun e dell'Astin Tagh. Politicamente il Turkestan Occidentale è diviso tra gli attuali Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan, mentre il Turkestan Orientale, già zona di transito per gli scambi tra Cina e Regni Ellenistici, è compreso nella regione autonoma cinese del Sinkiang-Uighur.

Secondo Peters, i Turchi acquisirono il pollo dai Cinesi e successivamente se lo portarono appresso migrando verso occidente. Nel 1913 il Professor Gottheil informava Peters che, da pietre tombali nestoriane rinvenute a Semirjetshie [1] , ai confini con la Cina, si poteva dedurre che le antiche popolazioni Turche - come ancor oggi i Cinesi [2] [NdA] - possedevano un anno del gallo sul quale era basata la loro datazione. Sempre Peters ci informa che l’antico nome turco del gallo era tagaku, tagu in Uiguri, taugak in Mongolo, aigyr-tauk in Kirghiso. Si tratta, quindi, di una radice che si estende a fascia dalla Cina alla Turchia per finire in Ungheria, la quale nel 1699, per opera degli Asburgo, si liberò dal giogo turco.

Grazie a Viktor Markò di Pécs - 200 km a sudovest di Budapest - ho trovato la connessione linguistica di cui parla Peters: in ungherese la gallina è detta tyúk. E oggi in turco la gallina è detta tavuk, horoz è il gallo, piliç è il pollo e civciv è il pulcino. Ma l’ungherese ha preso dal turco solo il nome della gallina, in quanto i Magiari chiamano il gallo kakas che deriva dal sanscrito kukuta = gallo, a sua volta derivato dalla radice verbale indoeuropea ka = tuonare (vedi VIII-5.2.b).

 sommario 

 avanti 



[1] Nestorio fu nominato patriarca di Costantinopoli da Teodosio nel 428; nel 431 venne condannato dal Concilio di Efeso a causa della sua dottrina in base alla quale in Cristo sono presenti non tanto due nature, quanto piuttosto due persone. Inoltre egli negava alla Vergine l'appellativo di Madre di Dio, perché ella non aveva generato la divinità, bensì solo l'uomo con cui il Verbo aveva voluto congiungersi: quindi Nestorio riteneva più corretto parlare di Madre di Cristo. Se in Occidente i nestoriani furono perseguitati e dispersi, grande diffusione ebbero invece in Oriente, soprattutto nell'Impero persiano dove sorsero grandi centri di cultura e di civiltà che i monaci propagarono per tutta l'Asia: in Arabia, a Ceylon, nel Malabar, in Cina, nonché fra Turchi e Mongoli.
Semirjetshie è la traslitterazione internazionale del russo Semirech'ye, che significa località dei 7 fiumi. Grazie a Ray Milefsky - Senior Geographer, US Board on Geographic Names - è stato possibile localizzare la Semirjetshie cui si riferisce Peters: si tratta di Zhetisuu (che in kirghiso significa 7 fiumi) corrispondente a una regione geografica e storica situata fra il SE Kazakistan e il N Kirghizistan, là dove si riuniscono 7 fiumi, uno dei quali, l'Ak-Suu (Fiume Bianco), scorre poi in Cina.

[2] Il calendario cinese zoomorfico fu introdotto durante la dinastia Han (202 aC - 220 dC) valendosi dei seguenti animali: topo, bue, tigre, lepre, drago, serpente, cavallo, pecora, scimmia, gallo, cane, maiale. Il 2000 sarà l'anno del drago. Potremmo denominare questo calendario come zodiacale oltre che zoomorfico, in quanto anche la parola zodiaco proviene dal greco zòon (animale, essere vivente). Infatti lo zodiaco consiste in una successione di costellazioni disposte lungo l'eclittica che tutte - tranne la Bilancia - vengono designate col nome di creature viventi. Nel corso dell'anno, a cominciare dalla primavera, il Sole attraversa, nell'ordine: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. Per non incorrere nelle critiche degli innamorati dello zodiaco, dobbiamo aggiungere che la costellazione di Ofiuco o Serpentario, che pure è attraversata dal Sole, non ne fa parte.