Le popolazioni cellulari elaboranti ormoni steroidei presentano caratteristiche morfologiche riconducibili a un modello comune.
Il citoplasma è abbondante, di solito sono evidenti numerosi ribosomi e polisomi, liberi o legati alle membrane del REG spesso organizzate in pacchetti di cisterne parallele.
Il REL ha uno sviluppo considerevole; esso è organizzato in una rete di tubuli e cisterne anastomizzate che occupano la maggior parte del citoplasma. Un aspetto strutturale tipico della rete di tubuli REL è la loro stretta associazione, spesso rappresentata da cisterne ad andamento concentrico, con ampie gocce lipidiche e con mitocondri.
Le gocciole lipidiche, di varia osmiofilia e dimensione, sono di solito abbondanti. Spesso sono evidenti inclusi del tipo delle lipofuscine. I mitocondri sono numerosi: hanno forma ovale o sferica e presentano di solito una caratteristica organizzazione tubulare o vescicolare delle creste; la matrice mitocondriale può contenere inclusi elettrondensi, frequentemente con organizzazione cristallina e microgocciole lipidiche.
L’apparato di Golgi è ben sviluppato.
Numerosi lisosomi
sono sparsi nel citoplasma.
Nelle cellule a secrezione steroidea gli organuli non
sembrano presentare una distribuzione polarizzata. Tuttavia è di solito
evidente una differenza regionalizzata nell’organizzazione della membrana
plasmatica, che presenta un evidente glicocalice e irregolari evaginazioni microvillose lungo il
versante sottoendoteliale. Sono inoltre frequentemente evidenti numerose
vescicole ammantate o acantosomi o coated
vesicles.
L’aspetto tipico delle cellule steroido-sintetizzatrici,
legato al marcato sviluppo del REL strettamente associato a gocce lipidiche e
a mitocondri con creste tubulo-vescicolari, è correlato al ruolo metabolico
esercitato da queste strutture.
Gli steroidi vengono sintetizzati a partire dal colesterolo. Questa molecola può provenire
dal pool del colesterolo plasmatico, tuttavia le cellule
steroido-sintetizzatrici possiedono tutti gli enzimi richiesti per la sintesi
ex novo di colesterolo a partire dall’acetil CoA attraverso la via
mevalonato e squalene. Il contributo relativo delle due sorgenti di
colesterolo varia in relazione al grado di stimolazione ghiandolare e alle
esigenze metaboliche. Indipendentemente dalla provenienza, dal pool plasmatico
o dalla neosintesi nel REL, il colesterolo viene depositato come estere di
acidi grassi, saturi e insaturi, a catena lunga (C16-18-20). Il corrispettivo
morfologico del pool citoplasmatico di esteri del colesterolo è rappresentato
dalle gocciole lipidiche osmiofile.
Quando la cellula è stimolata a produrre ormoni
steroidei, attraverso l’azione di un’esterasi attivata dal cAMP viene
mobilizzato colesterolo libero dai depositi e viene quindi immesso nei
mitocondri. L’ingresso in questi organuli potrebbe avvenire per fusione
diretta di microgocciole con la membrana mitocondriale. Sembra più probabile
tuttavia che il transito sia facilitato da specifiche proteine trasportatrici.
A livello delle creste mitocondriali, attraverso idrossilazioni sequenziali,
il colesterolo viene convertito in DS-pregnenolone. Questo processo è
catalizzato dal complesso enzimatico della desmolasi associato al citocromo
P450.
Il citocromo
P450 è una proteina idrofobica strettamente associata alla
membrana mitocondriale interna e alle membrane del REL nelle cellule a sintesi
steroidea. Il pregnenolone
rappresenta il precursore di tutti gli ormoni steroidi. Le tappe biosintetiche
successive risultano diversificate a seconda del distretto ghiandolare e del
prodotto finale di secrezione. Nella zona fascicolata e reticolare del corticosurrene, ove viene seguita la
via sintetica dei glicocorticoidi, il pregnenolone transita dai mitocondri al
REL dove viene convertito successivamente in progesterone,
17-idrossiprogesterone e 11-desossicortisolo. Questo prodotto transita
nuovamente dal REL ai mitocondri e nella membrana mitocondriale interna viene
convertito nell’ormone definitivo, il cortisolo. Anche nella zona
glomerulare del corticosurrene l’aldosterone ha origine da reazioni
enzimatiche che prevedono lo scambio di prodotti intermedi dai mitocondri al
REL e quindi nuovamente ai mitocondri.
Nelle cellule deputate alla sintesi di estrogeni e androgeni i mitocondri sono invece implicati solo nella
prima tappa metabolica, la produzione del pregnenolone. Gli enzimi implicati
nella conversione pregnenolone-progesterone e nella sequenza
progesterone-androgeni, nonché gli enzimi aromatizzanti responsabili della
conversione androgeni-estrogeni, sono localizzati esclusivamente nel reticolo
liscio, presumibilmente in stretta associazione con la membrana delle
cisterne. La sintesi degli steroidi prevede dunque l’interazione tra sistemi
enzimatici compartimentali entro differenti organuli citoplasmatici. La
stretta associazione morfologica tra REL e mitocondri appare legata all’esigenza
di rapidi ed efficaci scambi metabolici. Non è chiaro attualmente come sia
regolata la circolazione dei prodotti intermedi tra i diversi compartimenti
cellulari. Per alcuni prodotti probabilmente giocano fattori di permeabilità
selettiva. Per molti intermedi di sintesi sembra tuttavia sufficientemente
provato il ruolo di proteine trasportatrici specifiche.
Un numero crescente di dati suggerisce inoltre l’esistenza
di un elevato grado di
organizzazione nell’ambito delle membrane del REL e dei mitocondri.
È verosimile che la regolare ed efficace successione delle tappe
biosintetiche sia legata a specifici modelli topografici di arrangiamento dei
complessi enzimatici nell’ambito del bilayer. I prodotti intermedi di
sintesi verrebbero così trasferiti tra complessi enzimatici giustapposti
senza possibilità di diffusione verso il citosol.
Abbiamo delineato a grandi linee alcuni dei possibili
livelli di regolazione della sintesi steroidea. Va aggiunto che nel surrene,
in alternativa alla via principale indicata, può essere seguita la via dei solfati
che prevede la sintesi a partire dall’acetato di colesterolo solfato e, da
questo, via pregnenolone solfato, di steroidi solfati. È possibile che questa
via intervenga fornendo metaboliti intermedi quando nella cellula si verifica
una diminuzione dei livelli di steroidi liberi.
La velocità di secrezione degli ormoni steroidi sembra
direttamente correlata alla velocità con cui avviene la sintesi. In
particolare, non sembra che questi ormoni possano sostare e accumularsi all’interno
della cellula. Lo stesso processo di secrezione appare ancora da chiarire ed
è stato suggerito che possa verificarsi tramite microgocciole lipidiche.
Tuttavia, in assenza di altre correlazioni morfologiche, è possibile
ipotizzare che il movimento degli steroidi dai compartimenti di produzione al
plasmalemma possa essere facilitato da vettori proteici.