Ognuno di noi ha potuto
constatare, specie riguardo a vitalità e produttività, che l’ambiente ha
un’enorme influenza e talora sembra prevalere interamente sui geni. Molte
caratteristiche considerate importanti sono caratteri quantitativi, quindi
particolarmente influenzabili dall’ambiente.
Gli animali differiscono geneticamente anche nei confronti dei loro fabbisogni nutritivi. I polli Livorno possono accrescersi con una razione che contiene solamente 30 parti per milione di manganese, mentre Rhode Island e altre razze pesanti richiedono almeno 50 parti p.m. se si vuole evitare la perosi, cioè una condizione in cui l’articolazione del calcagno si ingrossa provocando zoppia. Il termine perosi deriva dal greco përós, sciancato, storpio.
Per uno sviluppo corretto la maggior parte degli animali giovani richiede un rapporto ottimale tra calcio, fosforo e vitamina D. La carenza di uno di questi principi non provoca la comparsa contemporanea di sintomi in tutti gli individui: quelli geneticamente più suscettibili li manifestano assai prima, mentre i più resistenti possono anche non manifestarli. La carenza di vitamina D è in grado di determinare il pollo pinguino.
In presenza del gene W+
il grasso dei visceri è giallo, mentre quello del sottocutaneo rimane bianco,
per cui becco e tarsi sono anch’essi bianchi. In alcune Nazioni Europee sono
più richiesti i polli a pelle bianca, mentre quasi tutte le razze dell’America
Settentrionale posseggono un genotipo w/w
con tarsi gialli e, prima di iniziare a deporre uova, anche il becco è giallo
intenso. Il mercato statunitense e quello italiano preferiscono soggetti a
pelle gialla, ma se la razione è priva di carotenoidi i polli perdono il giallo della pelle e dei tarsi
e contemporaneamente depongono uova dal tuorlo molto pallido. Tenuti a questo
tipo d’alimentazione, i soggetti diventano indistinguibili, per becco e
zampe, dagli individui con genotipo W+; questa situazione determinata dall’ambiente è innocua
per la salute, poiché i soggetti non risentono dell’assenza di xantofille.
La carenza di riboflavina su base alimentare - che abbiamo appena analizzato -
rientra anch’essa tra le influenze ambientali dovute alla razione di
mangime.
La vitalità può dipendere dal
contenuto idrico del cibo: Sturkie ha analizzato una strana mutazione dei
polli, detta apterilosi per la forte riduzione degli pterili dovuta al gene autosomico
Ap. La mortalità raggiunge il 54% nei soggetti di 10 giorni
se alimentati con cibo secco, mentre è solo del 22% se ricevono lo stesso
cibo umidificato per renderlo più appetibile. La differente vitalità è
dovuta al fatto che, in assenza della protezione da piumino, i pulcini
richiedono un apporto calorico maggiore per mantenere nella norma sia la
temperatura corporea che le funzioni metaboliche. La mortalità aumenta
immediatamente quando si riprende l’alimentazione con cibo secco.
Gli animali risentono dei
cambiamenti di temperatura come accade agli uomini e in genere non si pensa
che il fatto di riuscire a sopportare temperature molto alte o molto basse
dipende da differenze genetiche. Un’osservazione compiuta alla Cornell
University durante un caldo torrido durato 6 giorni di seguito, mise in
evidenza che l’indice di mortalità dovuto a colpi
di calore fu 3 volte più alto nelle razze pesanti rispetto alla
Livorno.
Il gozzo
pendulo, anomalia del Tacchino
Bronzato , in cui il gozzo risulta
molto dilatato e ripieno di liquido, è su base genetica e dà i primi segni
verso la 8ª-16ª settimana in seguito ad abbondanti ingestioni di acqua nei
periodi di calura. L’influenza dell’ambiente è stata dimostrata
sperimentalmente dividendo il ceppo suscettibile in due gruppi, uno dei quali,
messo in climi più freschi, non manifestò mai l’anomalia.
Per quanto riguarda l’incremento dell’età al primo uovo
nelle galline nate a metà o a fine stagione, pare che l’unica causa risieda
nella data di nascita che si ripercuote sullo sviluppo somatico, che a sua
volta è responsabile della maturità sessuale. Così, la minor durata del giorno nel mese di settembre costituisce
un fattore sfavorevole, capace di ritardare la maturità sessuale.
Completamente indipendente dall’età al primo uovo è la
durata del giorno sul tasso
di ovodeposizione. Infatti, le galline nate da covate tardive o
comunque scarse produttrici, possono essere indotte a un’ovulazione maggior
se mantenute a luce artificiale in modo da protrarre il fotoperiodo a 13 o 14
ore giornaliere.
La resistenza ai microrganismi
dipende da un insieme di fattori: quantità e virulenza dei patogeni, genotipo
del soggetto, ambiente in cui egli vive. I pulcini infettati con Salmonella
pullorum muoiono se sottoposti a forte raffreddamento nei primi 10
giorni, ma non mostrano serie conseguenze se mantenuti a 36°C o più.
In genere, gli animali che alla nascita sono molto
suscettibili geneticamente a una malattia, possono diventare più resistenti
col passare del tempo. Se fino al 5° mese si mantengono in isolamento polli
geneticamente suscettibili a
leucosi
e
morbo di Marek, e vengono poi esposti al contagio, in genere
risultano resistenti. La situazione è completamente invertita con altri
agenti patogeni: i giovani sono più resistenti alla coccidiosi degli adulti. Per cui, la precauzione di mantenere
a tutti i costi i pulcini al riparo dalle infezioni può risultare non
opportuna, anzi, attualmente si suggerisce di esporre gli individui
molto giovani a piccole cariche batteriche in modo da stimolare la produzione
di anticorpi.
Un’artrite dei tacchini, che insorge tra la 12ª e la
24ª settimana di vita, dimostra molto bene le complesse interazioni tra forze
genetiche e ambientali. In seguito a quest’artrite gli animali diventano
zoppi mono o bilateralmente per ingrossamento dell’articolazione del tarso.
Si sono potute stabilire queste
correlazioni:
o
l’artrite si verifica maggiormente nei maschi che nelle
femmine
o
le basi genetiche sono confermate
o
la zoppia è influenzata dalla dieta: è meno grave se il
fosforo inorganico è mantenuto a livelli ottimali; dosi più elevate di
vitamina E riducono l’entità della malattia
o
si manifesta con una frequenza 4 volte maggiore se si
alleva su grigliato metallico o di legno
o
si manifesta con frequenza maggiore in alcune covate
rispetto ad altre, e non se ne conosce la ragione.