Vol. 2° -  XXII.6.7.

Sistemi di accoppiamento

Restano da fare alcune considerazioni sulle conseguenze che derivano, per la struttura genetica di una popolazione, dai sistemi che si possono adottare nella riproduzione fra gli individui che la compongono. Poiché la riproduzione libera e casuale tende a mantenere l’equilibrio genetico preesistente (legge di Hardy-Weinberg), ne consegue che qualsiasi modo di accoppiamento che si allontani da esso deve produrre dei cambiamenti più o meno rilevanti nella distribuzione statistica dei genotipi e nella frequenza dei geni relativi.

La teoria matematica dei sistemi di accoppiamento è stata formulata nel 1921 dal genetista americano Wright in una memoria fondamentale. Gli accoppiamenti fra gli animali che saranno destinati a lasciare una discendenza possono essere realizzati in 5 modi diversi: riproduzione casuale, riproduzione fra animali aventi genotipi affini, riproduzione fra individui geneticamente diversi, e infine riproduzione fra animali aventi caratteri somatici affini o caratteristiche diverse.

6.7.a. Accoppiamento casuale

L’accoppiamento casuale, impiegato talora nella selezione zootecnica quando il gruppo di animali prescelti è lasciato riprodurre in libertà e senza alcun controllo particolare, tende a mantenere immodificata la struttura genetica della popolazione, salvo variazioni di frequenza casuali dovute al numero ristretto di individui e allo stabilirsi di una parentela fra i componenti del gruppo, dopo alcune generazioni in condizioni d’isolamento da altre popolazioni. L'accoppiamento casuale non è capace di fissare geni desiderati, ma può essere utile per svelare la natura del patrimonio genetico di un riproduttore che abbia un numero sufficiente di figli da un gruppo di femmine prelevate a caso dalla popolazione.

6.7.b. Accoppiamento omeogamico

Consiste nella scelta degli animali destinati a riprodursi in base a un criterio di rassomiglianza genetica. Questo metodo di riproduzione corrisponde alla consanguineità, caratterizzata dal fatto che gli animali che si accoppiano sono parenti e hanno una probabilità maggiore di possedere gli stessi geni che non due individui presi a caso nella popolazione. In sintesi si può dire che questo metodo porta ad una graduale diminuzione dei genotipi eterozigoti.

6.7.c. Accoppiamento selettivo somatico

Consiste nel far riprodurre animali aventi rassomiglianze più o meno spiccate nei caratteri somatici o funzionali. È una forma tradizionale di selezione, quando il gruppo dei riproduttori viene formato esclusivamente in base a una scelta morfologica o funzionale, e quando si cerca di accoppiare gli animali che presentano la maggior uniformità possibile rispetto a determinati caratteri. I risultati di questo sistema di riproduzione dipendono largamente dal grado di ereditabilità dei caratteri che sono stati presi a base della scelta. In generale si ottiene un aumento di rassomiglianza fra genitori e figli e fra i discendenti di ogni coppia, ma non si aumenta in modo apprezzabile la frequenza dei geni desiderati, né si giunge alla produzione di individui omozigoti. L'accoppiamento selettivo somatico, praticato sistematicamente fra tutti i componenti di una popolazione, tende a produrre una progressiva differenziazione della popolazione stessa in due tipi estremi rispetto all’intensità del carattere selezionato, e aumenta perciò la variabilità complessiva del carattere.

6.7.d. Accoppiamento eterogamico

È basato sulla dissomiglianza genetica degli individui che si fanno riprodurre e conduce a risultati opposti a quelli della consanguineità. Questo metodo di riproduzione è conosciuto con il nome di incrocio, e i prodotti che si ottengono sono geneticamente ibridi, cioè eterozigoti rispetto ad un numero maggiore di geni di quanto non si verifichi in media nella popolazione. L'accoppiamento eterogamico compiuto nell'ambito di una razza-popolazione tende a produrre una certa uniformità genetica e somatica, ma non esercita alcuna influenza apprezzabile sulla frequenza dei geni. Quando l’eterozigosi degli individui determina un aumento di vigore e di produttività (eterosi), l’incrocio fra razze della stessa specie o all'interno delle razze può dare notevoli vantaggi.

6.7.e. Accoppiamento fra individui somaticamente diversi

Ad esempio, questo tipo d’accoppiamento si verifica tra animali di grande e piccola mole, e risponde a concetti e a finalità opposte a quelle dell’accoppiamento selettivo somatico. I suoi risultati si manifestano con una maggiore uniformità dei caratteri nella popolazione che deriva da questo tipo di accoppiamento, e con una minore rassomiglianza fra genitori e figli. In pratica, il sistema di riprodurre animali che differiscono notevolmente per determinate caratteristiche morfologiche o funzionali può essere utile per realizzare un tipo intermedio desiderato, o per compensare difetti e inconvenienti presentati dai tipi estremi. Geneticamente, non si modifica in modo apprezzabile la frequenza dei geni e si aumenta moderatamente la proporzione dei genotipi eterozigoti.

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