Il condizionamento del piumaggio può dipendere solo da fattori genetici, come può risentire del sovrapporsi di cause ormonali in grado di modificare l’azione dei geni.
Tutti gli Uccelli presentano 3
abiti
che si susseguono cronologicamente e morfologicamente:
il piumino
il piumaggio giovanile
il piumaggio adulto.
Il
piumaggio giovanile talora si sdoppia in due piumaggi giovanili differenti e
successivi.
Nella Livorno dorata il 1°
piumaggio giovanile, chick plumage,
è identico nei due sessi: le piume hanno forma arrotondata di tipo femminile
e la pigmentazione è spenta, analoga a quella presentata della gallina
adulta. Il 2° piumaggio giovanile, juvenile
plumage, nella femmina ha forma e pigmentazione di tipo femminile, mentre
nel maschio, se le piume sono ancora di foggia femminile, hanno colorazione
quasi nera o mogano che si avvicina a quella del gallo adulto.
In varie razze la castrazione dei due sessi non intacca
né il piumino né il 1° piumaggio giovanile, mentre il 2° piumaggio
giovanile risente della castrazione in modo differente: nella femmina compare
un piumaggio identico a quello del maschio, nel maschio non compaiono
variazioni; le modificazioni non compaiono in galletti Livorno nati in
primavera, ma sono presenti in quelli nati in autunno e nelle razze a lenta
crescita; sono altresì presenti nei giovani fagiani e nei giovani
anatroccoli, nei quali si determina una mascolinizzazione più rapida del
piumaggio. Si ritiene che negli ultimi casi il condizionamento del piumaggio
sia complesso, partecipando non solo il testicolo ma anche l’ipofisi.
Il piumaggio di molti Uccelli,
siano essi monomorfi che dimorfi, non è assolutamente influenzato dall’attività
endocrina delle gonadi. Né la castrazione né l’iniezione di ormoni sono in
grado di influenzare la forma o il colore delle piume. È il caso del piccione, della faraona, del
passero, dello stornello. Pertanto vien da pensare che il piumaggio di
questi soggetti, insensibile agli ormoni sessuali, venga determinato solo da
fattori genetici. Non bisogna tuttavia escludere a priori la possibilità di
un intervento in senso modificatore di altri ormoni diversi da quelli gonadici.
Infatti, il piumaggio del passero e della passera cambiano colore in modo
spiccato somministrando tiroxina.
In numerose specie di Uccelli l’azione
differenziatrice dei geni del piumaggio viene più o meno modificata da
diversi ormoni. I soggetti più conosciuti e più studiati in tal senso sono
gli appartenenti al genere Gallus.
Nelle razze di Gallus
domesticus, per lo più sessualmente dimorfiche, l’ablazione dei
testicoli comporta solo variazioni accessorie: le piume crescono più
rapidamente, diventano più lunghe i più vivacemente colorate; se si asporta
l’ovaio, le piume rotondeggianti e dal colorito spento vengono sostituite da
piume con varia foggia e più riccamente colorate, simili a quelle del gallo o
del cappone.
Bisogna ricordare che le modificazioni naturali o
artificiali del mezzo interno possono manifestarsi nella struttura e nel
disegno della piuma solo durante la sua crescita, per cui il giudizio su
quanto accade dopo la castrazione va rimandato a dopo la muta naturale o
artificiale. Per muta artificiale s’intende lo spiumamento parziale o
totale, indispensabile per giudicare più rapidamente il condizionamento
ormonale.
L’innesto di ovaio o la somministrazione di ormoni
femminili a un maschio castrato o non castrato, determina la comparsa di
piumaggio femminile. Pertanto, l’ormone
femminile comanda la forma e il disegno del piumaggio del pollo.
È stato proposto il termine di piumaggio
neutro per quel piumaggio che si esteriorizza in assenza di estrogeni,
cioè al piumaggio del soggetto castrato, sia esso cappone che poularde. Un
comportamento del piumaggio uguale a quello appena descritto lo ritroviamo,
oltre che nel pollo, anche nel fagiano, nel tacchino, nello struzzo e nella
quaglia.
Pézard e i suoi Collaboratori hanno puntualizzato la
nozione di soglia di risposta delle piume agli ormoni
modificatori. Hanno inoltre dimostrato che esistono delle soglie differenziate - o soglie di reazione
regionale - proprie a
molti tipi di piume dislocate in regioni differenti del corpo, per cui la
soglia può essere espressa con una graduatoria decrescente:
remiganti
secondarie ® gola ® mantellina ® dorso ® copritrici alari
Le copritrici alari, che sono piume dorsolombari, dotate
della soglia più bassa, sono le più sensibili e risponderanno per prime a
dosi progressivamente crescenti di ormone ovarico. Per cui, se
sperimentalmente o a causa di una patologia, si verificasse una riduzione dell’attività
ovarica tanto da giungere a una produzione di follicolina inferiore a
determinate soglie differenziate e superiore ad altre, si otterrà il
condizionamento ormonale delle piume che hanno la soglia più bassa. Si
verificheranno così sullo stesso soggetto delle curiose
giustapposizioni di piumaggio maschile e femminile
che potranno variare in occasione della muta a seconda dell’oscillazione
dell’attività ovarica. Interessante è anche il fatto che le piume delle
aree a soglia più bassa sono quelle che crescono più lentamente, mentre la
crescita più rapida si ha per le piume a soglia più elevata. Ciò è
visibile soprattutto nel gallo.
Oltre alla soglia regionale, le piume presentano una soglia di reazione individuale:
pigmento
femminile ® pigmento transitorio ® morfologia femminile
Esiste anche una soglia di reazione delle barbe e, pignoleria delle pignolerie,
la parte destra e sinistra di molte piume cresce con rapidità differente.
Non esistono solo fattori ormonali in grado di influenzare
una piuma nella sua pigmentazione. Esistono dati certi che dimostrano l’intervento
anche del sistema nervoso, e che la sua azione si manifesta elettivamente sull’estremità
di certe piume.
Tutto quanto esposto è
necessario per comprendere la risposta delle piume agli ormoni, al fine di
poter interpretare situazioni fisiologiche e patologiche.
Alcune razze, dette Gallo a coda di gallina, Razze
con piumaggio gallina o henny feathered,
hanno un comportamento che non corrisponde a quanto esposto sinora. Nella Sebright, in certi ceppi di Campine dorata, nel Combattente della Guadalupa
che
ha il brutto vezzo di attaccare l’uomo
[1]
,
nel Combattente Spagnolo, i galli hanno il caratteristico piumaggio femminile.
Questo può occasionalmente osservarsi anche in certe Amburgo e nella
Wyandotte argento orlo nero. Questa caratteristica può venir introdotta anche
in altre razze attraverso incroci appropriati.
I
Combattenti Spagnoli appartengono
a due varietà principali:
·
Gallo Real, impiumato normalmente
·
Gallo Gallino, con piumaggio gallina.
Si conoscono altre varietà dotate di favoriti e di
fiocchetto, proprio come tra le razze inglesi, e stanno a sottolineare l’origine
comune. Esiste anche una varietà senza coda, i Gallos reculos, noti a Cuba e nelle colonie come Bolos
o Boleros; i reculos sono
abbastanza rari, mentre più frequenti sono i Real e i Gallino.
Fig. XXIV. 3 – Gallo gallino: è quello in basso a sinistra; può avvalersi del vantaggio di essere scambiato per una femmina e quindi di ritardare la messa all’erta dell’avversario. In basso a destra: Gallo reculo. In alto troneggia un classico bankivoide. Da Cockfighting all over the world di C.A. Finsterbusch.
I
Combattenti Kikilia sono degli imponenti malesioidi di Ceylon che, per
essere hen feathered, debbono il
nome al termine kikili, che
significa gallina. Si tratta di combattenti molto attivi e vendicativi; il
maschio è più grande della femmina di circa 1/3 e come la maggior parte
degli Orientali propende per la monogamia.
Il monomorfismo nei due sessi
degli henny feathered è controllato
da fattori genetici che si esprimono con l’intervento degli ormoni. L’ereditarietà
del piumaggio di tipo femminile
è
definita come autosomica dominante limitata a un sesso,
al sesso maschile. Anche se il gene responsabile non si trova sul cromosoma
sessuale, il carattere si esprime ugualmente solo in un sesso, per cui la
penetranza nell’altro sesso è zero. Il gene del piumaggio di tipo femminile
Hf ha la sua controparte in un
selvatico recessivo hf+ responsabile di un piumaggio da
gallo, ma solo nel maschio:
Effetti del locus Hf |
||
genotipo |
fenotipo
nel maschio |
fenotipo
nella femmina |
Hf
Hf |
piumaggio
gallina |
piumaggio
gallina |
Hf
hf+ |
piumaggio
gallina |
piumaggio
gallina |
hf+
hf+ |
piumaggio
da gallo |
piumaggio
gallina |
Sicché, se qualcuno pensasse di
vedere in una femmina hf+_hf+ il piumaggio di tipo maschile,
rimarrebbe deluso, in quanto si tratta di un gene con azione limitata a un
sesso e, con lo stesso genotipo, il piumaggio maschile può esprimersi solo
nel gallo, perché non possiede ormoni femminili.
Tutto risulterà più chiaro analizzando i punti
essenziali circa fisiologia e biosintesi degli ormoni sessuali, passando poi a
paragonare la situazione normale, caratterizzata da piumaggio dimorfico, con
quella monomorfica causata dalla mutazione Hf.
Ripetiamo quanto già detto: un maschio appartenente a una
razza con piumaggio sessualmente dimorfico, se castrato, non perde
fondamentalmente il piumaggio maschile, e la poularde, dopo la muta, si avvia
anch’essa verso un piumaggio tendente al maschile, un piumaggio da cappone.
L’ovaio produce una serie di ormoni correlati
chimicamente e dal nome onnicomprensivo di estrogeni,
mentre il testicolo produce gli androgeni,
testosterone incluso. Sembra pertanto che la mancanza di testosterone
circolante non influisca fondamentalmente sul piumaggio del cappone, mentre la
mancanza di estrogeni spinge il piumaggio della poularde verso il tipo
maschile.
Gli ormoni sessuali maschili e femminili hanno un
precursore in comune, il colesterolo, e la loro sintesi, molto semplificata,
è espressa dalle tappe seguenti: colesterolo ®
testosterone ® 17b-estradiolo. È dimostrato che
bassissime concentrazioni di testosterone sono presenti nell’ovaio della
gallina normale.
Se continuiamo a somministrare testosterone a un cappone
Sebright dal piumaggio maschile insorto dopo la muta, si determina la
ricomparsa di piumaggio femminile in occasione della muta successiva. Anche i
testicoli di Livorno impiantati al cappone Sebright sono capaci di
femminilizzarne il piumaggio. La ragione di ciò sta nel fatto che il maschio
Sebright ha la capacità congenita, inabituale nel pollo domestico, di trasformare il testosterone in 17b-estradiolo a livello della cute. Invece il
diidrotestosterone non viene trasformato in estradiolo.
L’aromatasi,
enzima responsabile della conversione, è stata misurata nei fibroblasti della
pelle del pollo domestico. L’attività aromatasica è parecchie centinaia di
volte superiore nei fibroblasti di Sebright e Campine dorata rispetto agli
altri polli, e in ambedue le razze è in causa l’allele Hf. Quando i maschi di queste razze vengono castrati, si sviluppa un
piumaggio maschile perché nella pelle viene a mancare il testosterone da
convertire in 17b-estradiolo.
È stato pure dimostrato che se si esegue un trapianto
cutaneo da un maschio Sebright in un gallo di razza diversa dotato di
piumaggio maschile, l’area trapiantata mantiene il piumaggio di tipo
femminile dal momento che è sempre dotata di attività aromatasica elevata e
dispone del testosterone da metabolizzare, fornito dal gallo ospitante.
Le galline normali (che non siano Sebright o Campine)
dotate di genotipo hf+_hf+, non mostrano piumaggio di tipo
maschile perché a livello cutaneo circolano gli estrogeni prodotti
regolarmente dall’ovaio.
Un gallo normale hf+_hf+ produce testosterone che
circola nel torrente ematico, ma la sua cute non ha la capacità di
trasformarlo in estradiolo.
Anche il gallo Sebright produce testosterone i quantità
normali, causa di cresta e bargigli da gallo, e i suoi spermatozoi sono
fertili. Possiede però la capacità aggiuntiva di trasformare il testosterone
in estradiolo per l’attività aromatasica cutanea. Quest’attività
aromatasica, misurata in maschi eterozigoti Hf_hf+,
è circa la metà rispetto agli omozigoti, sufficiente tuttavia a una piena
espressione del fenotipo. Proprio per l’attività aromatasica dimezzata nell’eterozigote,
il gene Hf è stato classificato tra
i geni dominanti a dominanza incompleta.
L’ormone tiroideo agisce sulla
forma e sulla pigmentazione delle piume. La tiroxina, per os o per via
parenterale, è in grado di determinare:
§
caduta
delle piume e ricrescita più rapida, per cui abbassa la loro soglia di
risposta
§
accorciamento,
allargamento e arrotondamento delle piume
§
estensione
delle superfici dotate di barbule a causa di un aumento del numero delle
barbule, con conseguente riduzione o scomparsa dell’aspetto sfrangiato
§
aumento
dell’eumelanizzazione con piume più scure
§
riduzione
della feomelanina.
Queste modificazioni sono analoghe, ma non identiche, a
quelle della femminilizzazione, in quanto l’ovaio inibisce l’eumelanizzazione. Con culture in vitro di
melanociti bipotenziali si è visto che gli estrogeni sono in grado di
reinstaurare la capacità a produrre feomelanina da parte di cellule che
altrimenti avrebbero prodotto solo eumelanina.
L’asportazione della tiroide, sia in polli normali che
nella Campine, determina modificazioni inverse, variabili secondo le razze:
allungamento delle piume, aumento delle frange, cambiamenti di colore, con
viraggio verso caratteristiche maschili.
Pertanto alcuni studiosi sono dell’idea che, nel pollo, le caratteristiche del piumaggio dipendono dall’azione
combinata di gonadi e tiroide. Per esempio, il
piumaggio del gallo Livorno dorato non sarebbe condizionato dai testicoli, ma
dall’attività tiroidea. Il piumaggio della corrispondente gallina
dipenderebbe sia dall’ovaio che dalla tiroide, esplicando quest’ultima un’azione
più forte che nel maschio.
Nel maschio di Livorno dorata l’asportazione
della parte anteriore dell’ipofisi determina la scomparsa più o meno totale
dell’eumelanina, un allungamento e uno sviluppo pronunciato delle frange a
livello di certe piume, come accade nella tiroidectomia. Per cui l’azione
ipofisaria potrebbe essere svolta dall’attività regolatrice sulla funzione
endocrina delle ghiandole bersaglio.
Esistono altri dimorfismi del
piumaggio che stimolano la curiosità dei ricercatori, senza che essi siano
ancora riusciti a chiarirli completamente. È il caso dell’Anas Platyrhynchos o del suo equivalente domestico, l’Anatra
di Rouen, le cui femmine portano per tutto l’anno una livrea dimessa
condizionata dall’ovaio, mentre i maschi da settembre a giugno si vestono di
un abito vivace, che tra giugno e settembre si trasforma in piumaggio d’eclisse
o prenuziale, un piumaggio spento molto simile a quello delle femmine.
Se maschio e femmina vengono castrati, l’uno conserva e
l’altra acquisisce il piumaggio maschile, e non lo cambiano per tutto l’arco
dell’anno. Pertanto il piumaggio di tipo maschile rappresenta il piumaggio
di tipo neutro. Il piumaggio d’eclisse
non è stato ancora ben chiarito, anche se pare che nel suo determinismo si
combini l’azione del testicolo con quella della tiroide.
La base dell’estrema varietà
del piumaggio è costituita dai geni, i quali ne determinano tutte le
caratteristiche. Ad essi fanno da sfondo i fattori ormonali capaci di
influenzarne l’attività primaria.
La causa della differenza tra la sontuosa livrea sia di un
gallo Livorno dorato che di un Fagiano comune rispetto a quella molto semplice
delle rispettive femmine, è da ricercare nell’intima costituzione dei
follicoli delle piume e nella loro potenzialità evolutiva. Gli ormoni non
fanno altro che rendere possibile la realizzazione del fenotipo, che è
innanzitutto opera dei geni.
Infatti sono i geni i diretti responsabili dell’infinita
varietà di forma, disegno, consistenza e colore che caratterizza le varie
parti del mantello. È sempre dovuta a fattori genetici la differente
sensibilità agli ormoni dimostrata dalle piume dei vari distretti, non solo,
delle diverse parti di una stessa piuma e dalle piume omologhe secondo specie,
razza o varietà.
Willier e Rawles nel 1940 intrapresero alcune esperienze
per decifrare l’intimo meccanismo
attraverso il quale si realizza il disegno di una piuma.
L’impianto di cellule pigmentarie
da un embrione di pollo a un altro embrione di pollo con patrimonio genetico
differente, permise di ottenere piume i cui pigmenti sono prodotti unicamente
dalle cellule pigmentarie impiantate, e le piume ottenute sono dotate di
forma, rapidità di crescita, ritmo funzionale, soglia di reazione e
distribuzione del tutto uguali a quelli dell’organismo ospitante, ma
immancabilmente presentano il colore o il disegno del donatore. Pertanto i melanociti, che sono le cellule pigmentarie, non fanno altro
che realizzare i geni della pigmentazione posseduti dal donatore;
tuttavia l’ospitante interviene sul follicolo impiantato determinando la
rapidità di crescita e il ritmo funzionale della piuma, che differiscono a
seconda dell’area cutanea in cui fu innestata. Infine, gli ormoni sessuali,
insieme ad altri ormoni, intervengono a manipolare la forma delle piume
sessualmente dimorfiche e la sintesi melanica. Gli ormoni non intaccano il complesso genetico di base:
essi non sono dei creatori, bensì degli agenti esteriorizzatori delle
potenzialità geneticamente determinate. Pertanto, la concezione mendeliana
dell’ereditarietà viene salvaguardata.
Sorge spontanea una domanda: è possibile che questi
caratteri evolutivi differenti, condizionati dagli ormoni maschili e
femminili, siano determinati da un’azione ormonale molto precoce, attiva
già quando il pulcino si trova nelle prime fasi di sviluppo? La castrazione
dell’embrione prima del differenziamento sessuale permetterebbe di dare una
risposta a questo legittimo quesito.
Cerchiamo di tener ben presenti concetti già espressi: l’azione
sul piumaggio da parte dei fattori ereditari e ormonali è nettamente
distinta. Anche se la sostituzione di una livrea appariscente con un abito
dimesso per opera degli estrogeni può sembrare un fatto straordinario, l’ormone
o gli ormoni che realizzano tutto ciò non fanno altro che innescare una delle
possibilità evolutive del piumaggio, essendo le svariate potenzialità già
tutte preesistenti all’ormone. Pertanto, l’ormone non crea nulla,
in quanto si limita a fare ciò che fa un bagno rivelatore nel caso di una
fotografia: sviluppa un’immagine latente ma preesistente. L’ormone si
limita a svelare delle proprietà tessutali preesistenti e geneticamente
determinate.
Senza dubbio bisogna riconoscere all’ormone una certa
specificità d’azione, la quale non è neppure costante, azione che si
esercita faccia a faccia col tipo di piumaggio che deve attualizzarsi; si deve
inoltre riconoscere una certa sua progressività che è in rapporto al tasso
ormonale, anche se ciò si verifica pur sempre entro certi limiti. Qui sembra
arrestarsi l’originalità dell’opera svolta dall’ormone. Il resto del
mistero racchiuso nella magnificenza di certe livree degli Uccelli sta nella
costituzione genetica del follicolo.
L’interazione fra geni e
ormoni nel realizzare il piumaggio è di più difficile interpretazione se l’analisi
viene condotta nel quadro dell’evoluzione di una specie. In diversi Uccelli
si osservano singolari recessioni del dimorfismo sessuale che, attraverso
variazioni della sensibilità agli ormoni femminilizzanti, tendono sia verso
un isomorfismo ginoide
- come il piumaggio della Sebright che in ambedue i sessi risente di un
condizionamento femminile - sia verso un isomorfismo androide come nel Fagiano orecchiuto
marrone, detto Hoki dai Cinesi: il Crossoptilon
mantchuricum, che in ambo i sessi si dimostra insensibile all’ormone
femminile, essendo maschio e femmina dotati di piumaggio maschile.
Fig. XXIV. 4 – Crossoptilon mantchuricum: il Fagiano orecchiuto bruno, come gli altri due appartenenti al genere Crossoptilon – auritum orecchiuto azzurro e crossoptilon orecchiuto bianco – presenta un monocromatismo sessuale ed è monogamo.
Si ammette una
tendenza filogenetica a passare dal piumaggio di tipo femminile verso quello
di tipo maschile; tale trasformazione dipenderebbe da una modificazione
delle soglie, che si elevano, permettendo così ai vari piumaggi di sfuggire
progressivamente all’influenza degli ormoni femminilizzanti.
Si tratterebbe dunque di tappe che conducono a piumaggi
uniformati, a piumaggi unisex? Si
tratta di un’evoluzione che dal piumaggio Sebright tende a quello Hoki,
oppure è un cammino che si svolge in senso inverso secondo le specie? Se si
tende a un monomorfismo, il piumaggio verrebbe a perdere il significato di
attributo eminentemente sessuale con le annesse funzioni. Alle penne spettano
anche funzioni comunicative tra gli individui di una stessa specie: tale
funzione è spesso intuibile dalla complessità dei variopinti disegni di
certi piumaggi.
Il monomorfismo del piumaggio non è solo un attributo
della Sebright o del Fagiano Hoki. Gli esempi sono innumerevoli e noti a
qualsiasi allevatore in erba. Non tutto quanto esiste in natura è
finalizzato, ma spesso ciò accade. Perlomeno: noi uomini cerchiamo di dare un’interpretazione
finalistica delle cose il più possibile rispondente al vero. Ne è un esempio
il concetto darwiniano del collo della giraffa. I piccioni sono tanto
monomorfi che nessun esperto afferma di essere in grado di separare maschio e
femmina in base al piumaggio, fatta eccezione per il Texano. Nei piccioni la
coppia si alterna nella cova: lei di notte se ne sta in casa come tutte quante
le ragazze di buona famiglia e non
sente la necessità di un piumaggio mimetico o sciatto, in quanto la cova
notturna già la pone al riparo dai nemici, pronti a far piazza pulita di
madre e uova alla luce del giorno, quando il maschio è costretto a proteggere
la covata. Ordunque, la femmina può fare a meno di essere mimetica,
contrariamente alla Bankiva, e può darsi benissimo che abbia
uniformato il suo piumaggio a quello del compagno.
Per favore, un attimo di calma! Non ho certo dimenticato
il monomorfismo del Pappagallino Australiano, Melopsittacus undulatus,
la cui femmina è lei sola a covare. La teoria testè esposta, basata su una
visione finalistica, viene pertanto minata alla radice, e non dispongo di
argomentazioni valide per accanirmi a difenderla.
Senza dubbio quello del perché di un monomorfismo del
piumaggio è un argomento interessante, visto che la Femmina dell’Uomo si è
sempre data da fare per superare in magnificenza il Pavone, che però si
accoppia con una femmina che non pecca certo per sontuosità e immodestia!
[1] In questo caso di aggressività si attaglia egregiamente il proverbio secondo cui Non è l’abito che fa il monaco. La Professoressa Cecilia Gatto Trocchi avrà certamente incontrato numerosi Trans i quali, vuoi per autodifesa, vuoi per costituzione genetica, sono dotati di un’aggressività sconosciuta nelle belve più feroci. Di converso, quando si parlava di figli e genitori, il mio carissimo amico Gianni Ariotti era solito dire che talora c’erano ragazzi che avevano una madre fallica e un padre ficchico.