L’infinita varietà dei colori
può essere classificata mediante l’impiego dei termini analitici utilizzati
in un primo tempo dagli artisti e ora ripresi e perfezionati dagli scienziati.
Normalmente vengono riconosciute tre dimensioni
nei colori, tre caratteristiche che possono variare indipendentemente
una dall’altra che, quando specificate, servono a definire qualsiasi colore.
Uno dei molti sistemi per definire queste dimensioni si basa sui termini di
tonalità, saturazione, luminosità oppure oscurità.
La tonalità è la qualità
essenziale che distingue un colore da un altro, il rosso dal blu, il porpora
dal giallo e così via. Ciascuna tonalità può variare lungo un’estensione
continua di saturazione o purezza. Così, mentre il cremisi è un colore molto
saturo, la luce color cremisi può venir desaturata miscelandola con luce
bianca e quindi degradata sino al rosa. Fisicamente questo effetto può essere
ottenuto mescolando un colore puro con il bianco.
La saturazione determina l’apparente
vivacità o chroma di un colore. Lo
spettro mostra tonalità perfettamente sature, ma la maggior parte dei colori
che vediamo ogni giorno sono fortemente insaturi. Vari processi naturali
possono ulteriormente desaturare i colori di una scena con l’introduzione di
luce bianca. Così, la luce diffusa dalle goccioline della bruma desatura i
colori di una scena rendendoli più leggeri. Le diverse quantità di luce
bianca riflesse da un bel tessuto in velluto rosso a seconda dell’angolo d’illuminazione,
daranno origine ai diversi colori desaturati della tonalità brillante che si
può scorgere in luce frontale. La luce bianca riflessa da un vetro desatura i
colori degli oggetti posti al di là. I pigmenti presentano colori saturi
quando sono stesi in quantità tale da permettere il completo assorbimento di
certe lunghezze d’onda e una riflessione completa delle altre, senza che la
luce possa sfuggire attraverso la parte posteriore dello strato di pigmento.
La luminosità è la terza
importante qualità di un colore, che dipende essenzialmente dalla quantità
di luce riflessa da una superficie di quel colore ed equivale alla sua
brillanza relativa agli altri colori sotto una certa illuminazione. Una
brillanza assoluta di un colore (in termini fisici: la quantità di energia
luminosa riflessa in un secondo) dipende da questa luminosità e anche dall’intensità
della sorgente impiegata nell’illuminazione. Ma la capacità di adattamento
dell’occhio è tale che noi normalmente non apprezziamo la brillanza
assoluta di una superficie. Così non ci rendiamo conto, ad esempio, che la
manica nera di una giacca osservata in luce diurna può essere più brillante
di una mano vista al chiaro di luna. In genere, noi siamo consci della
brillanza relativa solo in certe condizioni.
I colori desaturati possono
essere più chiari di quelli saturi e allora possiamo chiamarli colori
slavati di una certa tonalità.
Non potranno mai essere altrettanto chiari di un bianco puro, cioè il colore
di una superficie che rifletta tutta la luce incidente visibile. Una tonalità
può anche essere desaturata e più scura. Il pittore ottiene questi colori
sporchi di una certa tonalità mescolando il colore puro con del nero: il color
senape e il color oliva sono colori sporchi rispettivamente del giallo e del
verde. Ricordiamo per inciso i tarsi verde oliva caratteristici di alcune
razze, come la Siciliana.
Il colore più scuro possibile
dovrebbe essere un nero che assorba tutta la luce visibile incidente, ma
nessun materiale reale è così scuro come questo ideale teorico. I colori del
tutto saturi, tuttavia, variano completamente a seconda se sono luminosi o
scuri. Discriminazioni ancora più sottili possono essere eseguite nel mondo
del colore. Per esempio, il colore di un volume (il colore traslucido di un
liquido) può essere distinto dal colore di una superficie (per esempio di una
parete osservata in illuminazione ordinaria). Ma la tonalità, la saturazione
e la brillanza sono i termini essenziali per comprendere la riproduzione dei
colori e le loro interazioni con ogni colore in natura, in fotografia e nella
mente umana.