Lessico


Marco Gavio Apicio 

Gastronomo e scrittore romano dell'età di Augusto e Tiberio. Gli viene attribuita la stesura del nucleo originario del corpus di ricette culinarie che va sotto il nome di De re coquinaria che possiede anche il titolo alternativo di De opsoniis et condimentis sive de re culinaria libri decem., frutto di una stratificazione di redazioni successive sino al IV secolo dC.

Nell'opera confluiscono trattati di carattere medico nella definizione delle proprietà dietetiche dei singoli ingredienti, così come indicazioni tratte dalla tradizione gastronomica greca. A parte la curiosità per le abitudini culinarie nella Roma del I secolo, l'opera suscita interesse per l'attenzione che rivolge alla manipolazione degli ingredienti e all'elaborazione scenografica delle portate.

Il De re coquinaria ci è giunto diviso in dieci libri, alquanto disorganici nella disposizione della materia e difformi nello stile che nel complesso è privo di eleganza, alquanto elementare e disseminato di volgarismi in parte attribuibili al compilatore.

Della vita di Apicio si sa ben poco: forse si riferisce a lui Tacito quando nel libro IV degli Annales parla di un Apicio ricco e prodigo che conduceva una vita corrotta; a questa nota si aggiunge la notizia fornita da Seneca di un famoso e vizioso buongustaio che si diede la morte perché improvvisamente caduto in miseria.

Oltre alla creazione di piatti fantasiosi, come il “pasticcio di lingue di pappagalli parlatori cosparso di petali di rosa”, a Marco Gavio si attribuisce l'invenzione della salsa di Apicio o più esattamente Esca Apicii (da cui è derivato il nome del moderno scapece), condimento molto usato nel mondo romano.

Scapece

Vocabolo del sec. XIX, forse dalla locuzione latina Esca Apicii: nome di antica origine che in varie regioni italiane, con poche modifiche dialettali nel nome, indica diverse pietanze tutte insaporite con aceto. Tipici lo scapece di Vasto (pezzi di pesce conservati in aceto), lo scapece di Gallipoli (pesciolini conservati nel pane grattugiato insaporito con aceto e zafferano), gli scapeci (o scabecciu, raschipece, ecc.) di verdure, soprattutto zucchine, marinate con aceto e aromi (Campania, Liguria, Calabria).