Lessico


Beozia e Beoti

Nomós della Grecia centro-orientale, pressoché corrispondente all'antica regione storica, estesa sulla penisola dell'Attica e affacciata al golfo di Corinto a sud e al golfo dell'Eubea a nordest. Il territorio, montuoso a sud (monte Elicona, 1748 m) e a ovest (monte Parnaso, 2457 m) è pianeggiante nella sua parte settentrionale, occupata dalla pianura dell'antico lago di Copaide (prosciugato nel XIX secolo) e attraversata dal fiume Cefiso.

La Beozia appare popolata in età molto antica: all'epoca micenea risalgono le mura di Orcomeno e la rocca di Tebe (Cadmea). In età classica la storia della Beozia si identifica con quella di Tebe e della Lega Beotica. Tra le città principali ricordiamo Tebe, Orcomeno, Tespie, Platea, Tanagra, Aliarto, Cheronea, Coronea.

Beoti

I Beoti erano Eoli originari della Tessaglia. La Beozia disponeva di terreni fertili, adatti alla coltivazione e al pascolo; inoltre era ricca di minerali. Acquistò importanza verso il 600 aC, epoca in cui la capitale, Tebe, costituì la Lega beotica, una confederazione di quattordici città-stato che comprendeva Orcomeno e Tespie. Le relazioni ostili tra la Lega e Atene portarono in seguito a un conflitto che culminò nella vittoria ateniese e nello scioglimento della Lega.

Nel 447 aC i beoti si ribellarono ad Atene e fu ricostituita la Lega che si schierò con Sparta durante la guerra del Peloponneso (431-404 aC). Sconfitti gli ateniesi nel 424 aC, l'esercito beotico, guidato dal generale tebano Epaminonda, nel 371 aC riportò a Leuttra una vittoria decisiva anche sugli spartani. Da allora la Beozia dominò la Grecia, fino a quando Filippo II di Macedonia sconfisse gli eserciti alleati di tebani e ateniesi a Cheronea (338 aC). La Beozia uscì definitivamente dalla scena politica della Grecia dopo la distruzione di Tebe (335 aC) a opera di Alessandro Magno.