Lessico


Filippo Beroaldo il Vecchio

Umanista italiano (Bologna 1453-1505). Insegnò a Bologna, a Parma, a Parigi e ancora a Bologna dal 1479 alla morte. Fecondo editore di testi, si distinse soprattutto per il commento ad Apuleio, della cui favola di Amore e Psiche fornì un'interpretazione moralizzata secondo la filosofia cristiana. Tra le sue opere grande influsso sulla letteratura europea ebbe la Declamatio ebriosi, scortatoris et aleatoris de vitiositate disceptantium (1499).

Filippo Beroaldo il Giovane

Umanista italiano (Bologna 1472 - Roma 1518). Nipote di Beroaldo il Vecchio, insegnò a Bologna e poi all'Archiginnasio di Roma. Segretario di Leone X, fu da lui nominato nel 1516 prefetto della Biblioteca Vaticana. La sua fama è legata alla pubblicazione (1515) dei primi sei libri degli Annales di Tacito; ma è oggi rivalutata anche la sua poesia in latino: gli Epigrammata, di sapore catulliano, e i Carmina, che, riecheggiando per la prima volta nel Rinascimento la lirica oraziana, offrono nel contempo preziose informazioni sulla vita della Roma papale nel primo Cinquecento.